"Il
felice vagabondo - David Bowie continua a dare alla gente qualsiasi
cosa lui voglia"
di Bill Flanagan
GQ, gennaio 1997
David
Bowie sta per compiere 50 anni, ma sta attraversando un buon periodo.
E' in uno studio di registrazione a Times Square per mixare le
canzoni del suo nuovo album, Earthling,
e siede sul divano rannicchiato come un'elegante mantide, con
i capelli rossi e biondi alti sulla fronte e l'inizio di un pizzetto
sul mento. E' vestito in modo comodo, in marrone e cachi, ad eccezione
per una T-shirt bianca decorata con una immagine del figlio Joey
da piccolo. Joey ha adesso 25 anni, la stessa età che aveva David
quando fu scattata la foto.
Bowie mi fa ascoltare un impressionante e selvaggio collage musicale
dietro l'altro, torna a sedersi e sorride. Le sue nuove canzoni
suonano in modo grandioso e lui lo sa. Ha una superba nuova band;
mantiene elevata la loro energia alternando le sedute di registrazione
con concerti nei piccoli club nei week-end. Per mantenere le cose
davvero imprevedibili, chiede alla band di suonare su loops pre-registrati,
e campionamenti ed i ritmi della musica jungle britannica. A giudicare
dalle sei tracce - alcune finite, altre ancora in corso di registrazione
- che Bowie fa uscire a tutto volume dagli altoparlanti dello
studio, tutti hanno accettato la sfida.
Ora potresti aspettarti di sentire "Bowie è tornato!". Si è tentati
di dirlo, ma non sarebbe vero. Perché Bowie è tornato quando ha
realizzato l'ingiustamente disprezzato Tin
Machine II nel 1991, quando ha pubblicato The
Buddha Of Suburbia e Black
Tie White Noise nel '93 e di nuovo Outside
nel 1995.
Tutti erano buoni album, pieni di rock intelligente ed innovativo.
Bowie ha pubblicato ciascuno di quegli album su una differente
piccola etichetta discografica. Sebbene abbia pubblicato il suo
vecchio catalogo con la Rykodisc, Tin Machine è uscito
per la Victory Music, Buddha come disco di importazione
su una sussidiaria della BMG e Black Tie sulla etichetta,
dalla breve vita, Savage Records. Il lato positivo era che c'era
molto denaro veloce da fare nell'essere la stella di attrazione
per questi inizi. Ricchi investitori che volevano comprare sul
mercato musicale erano intenzionati a pagare a Bowie grosse cifre
per l'uso della sua notevole credibilità. Il lato negativo era
che alcune di queste nuove etichette non erano maestre nel promuovere
i dischi.
Ora è ritornato con le major, avendo firmato con la Virgin Records,
ma questo non garantisce a Bowie un facile viaggio fino alla vetta
delle classifiche. Una volta che diventi una grande star, gran
parte del tuo largo pubblico vuole che continui a fare in continuazione
ciò che amano. Bowie condivide un problema con Lou Reed, Joni
Mitchell, Elvis Costello, Bruce Springsteen, David Byrne e dozzine
di altri talenti nel rock: è molto difficile per un artista che
è arrivato in cima spingendo in nuove direzioni, come un bambino,
smettere di spingere in nuove direzioni, come un adulto.
Bowie fa fronte al suo problema facendo album che richiedono molta
attenzione, in un momento in cui i livelli di attenzione sono
diventati ristretti come i formati radiofonici. Anche tra gli
autori che si occupano di arte, le cifre iniziali, le posizioni
in classifica ricevono più attenzione della creatività. Suonando
uno dei suoi show nei club per tenere calda la band alla Roseland
Ballroom di New York lo scorso settembre, Bowie è davvero sembrato
essere tornato, in un senso che anche Entertainment Tonight avrebbe
capito. Ha fatto una nuova canzone, Seven Years In Tibet,
che era profonda, ipnotica e piena di quella sorta di promessa
di una luce alla fine del tunnel spirituale, che i Beatles usarono
nei loro giorni psichedelici. Ha anche suonato un'accecante canzone
rock che si intitola Little Wonder, che suona come un sicuro
hit. Potevi supporre cosa uscisse dalle labbra di ogni persona
alla festa dopo il concerto. "Bowie è tornato!"
Nella registrazione in studio di Little Wonder, comunque,
ha enfatizzato i ritmi vacillanti, un assolo di chitarra a rotta
di collo ed alcune svolte soniche, rendendo la canzone più interessante
e quasi certamente uccidendo le sue possibilità di successo di
classifica.
E' lui stesso a creare un danno commerciale esplorando idee interessanti?
"Mi capita spesso", dice Bowie, scuotendo le spalle. "Sono piuttosto
abituato a cose che non siano necessariamente così di successo
come immaginavo. Ma l'unico modo di fare nuove scoperte è di essere
preparati a rischiare molto. Se pensassi che il mio compito fosse
compiacere le persone ed incontrare le loro aspettative, non credo
che potrei continuare a lavorare. Sarei un pittore a tempo pieno,
o qualcosa del genere".
Bowie, dopo tutto, non ha bisogno di fare questo. Il suo lavoro
passato lo ha reso ricco, e la sua ventiduennale carriera come
attore ha raggiunto un apice con la sua interpretazione, acclamata
dai critici, di Andy Warhol in Basquiat,
della scorsa estate. Ama di più la musica, ma non si fa illusioni
sulle realtà del mercato del pop.
"In termini commerciali, se vuoi che un album venda devi rendere
le cose graficamente chiare e mantenerle definite in modo semplice
quanto più possibile, così che sia molto facile inserirle in una
categoria", dice Bowie. "Puoi dare una descrizione precisa di
ogni album in classifica. In una frase, puoi dire cos'è e cosa
rappresenta. Qualsiasi cosa che cominci ad esplorare finisce in
un'area periferica".
Bowie è stato in quell'area periferica per più di un decennio
da ora. Ha avuto un decennio bello dai primi anni 70 fino ai primi
anni 80, quando era una figura di culto altamente influente -
il vagamente minaccioso camaleonte che ha introdotto l'androginia,
la musica spaziale e l'espressionismo tedesco nel rock. Poi, nel
1983 pubblicò il pluri disco di platino Let's
Dance, che conteneva una serie di eleganti hit e lo fece
esibire negli stadi. Per il resto degli anni 80, attraverso Tonight
e Never Let Me Down e tour con ragni giganti che scendevano
dall'alto, Bowie sembrò cercare senza convinzione di viaggiare
nel mainstream da milioni di dollari. Gli ci è voluto un po' per
capire che raggiungere la cima delle classifiche non significava
che avesse raggiunto la fine del suo viaggio creativo.
"E' un po' come se pensassi, bene, ce l'ho fatta. Ma hai fatto
cosa esattamente? Se la tua ambizione quando hai cominciato era
di essere molto ricco e famoso, allora si, ci sei riuscito. Hai
avuto ciò che volevi. Ma se eri abbastanza stupido da credere
di essere un artista, arrivi a capire che questo porta con sé
valori completamente diversi. E l'accettazione commerciale può
essere davvero dolorosa….".
Bowie si interrompe e si scusa. "Stai pensando, come può dire
questo?". E' incoraggiato a spiegarsi, così il resto di noi può
capire. "I tre o quattro anni che hanno seguito Let's Dance
furono per me particolarmente difficili, nel cercare di rivalutare
quello che volevo. Pensavo, 'chi sono queste persone?' Sembravano
un po' come il pubblico di Phil Collins. Improvvisamente, avevo
tutte queste persone per le quali le canzoni alla radio - China
Girl, Modern Love, Let's Dance - erano diventate
la mia 'opera'. Erano tutto ciò che conoscevano di me. E cominciai
a pensare 'che tipo di musica gli piacerebbe?' Stavo bastardizzando
ciò che ero e non sapevo come uscirne".
Fu durante il Glass Spider Tour, nel 1987, che Bowie si confrontò
con la propria coscienza, nella forma del chitarrista Reeves Gabrels,
il marito di un'amica. Gabrels chiamò fuori Bowie dall'ipotecare
il suo talento. E Bowie rispose suggerendo che lui e Gabrels dessero
vita ad una band rock di quattro elementi e suonassero solo musica
che davvero gli piacesse, per chiunque volesse ascoltarla.. Così
nacquero i Tin Machine; così morì il pubblico di massa di Bowie.
Non è una sorpresa che Gabrels sia anche il perno della nuova
band di Bowie. Quando Bowie viene complimentato per l'assolo di
chitarra pazzamente esuberante di Gabrels in una delle nuove canzoni, Looking For Satellites, ammette di avere sfidato il chitarrista
a suonare l'intero assolo su una sola corda - non poteva spostarsi
su un'altra corda finché non cambiava l'accordo, e doveva rimanere
sulla nuova corda fin quando l'accordo non cambiava di nuovo.
Questi tipi stanno suonando un tennis musicale ad un livello molto
alto. E se il suo gioco va oltre le teste dei fan di China
Girl, Bowie ne accetterà le conseguenze. Bowie compie 50 anni
l'8 gennaio. Ci sono progetti per un concerto celebrativo con
ospiti.
"Ho incontrato così tante persone più vecchie, per cui ho il più
profondo rispetto, e la loro energia non è stata affatto attutita",
dice. "Quando penso all'invecchiare, vedo Bill Burroughs e Allen
Ginsberg, e vedo che ci sono opzioni, scelte. E' bene avere alcuni
modelli alternativi rispetto a 'quello che fai è fare soldi, e
fare solo un tour di grandi hit ogni paio di anni'".
Bowie ha rinunciato a suonare la maggior parte dei suoi vecchi
successi in concerto. Si riferisce a questa astensione auto-imposta
come a "togliere la rete di protezione". La sua rettitudine è ammirevole, in questo periodo di tour confezionati anni 70, con
David Lee Roth che torna nella band, e col ritorno all'uso del
makeup.
"Se cominciassi a fare le cose di Ziggy Stardust adesso, avrebbe
un senso", Bowie ride. "E' la cosa razionale ed ovvia da fare.
Alla fine - venticinque anni - Ziggy a Broadway! Sarebbero soldi
per la vita. E Dio, sarebbe meraviglioso avere quel tipo di entrata.
Voglio dire, assolutamente fantastico. Ma so che cosa farebbe
all'altra parte di me. Spero di avere ancora qualche anno su questo
pianeta, e non posso passare il resto della mia vita cercando
di riempirla con sedie e tappeti. Jimmy - Iggy Pop - ha colto
nel segno quando ha detto 'Arriva il successo. Arriva la mia coperta
cinese'. Avrei dovuto ascoltare".
Dopo un paio d'ore di filosofia ed ascolto dei brani, è tempo
di lasciare Bowie al suo lavoro e dirigersi al centro, con una
fermata per comprare alimentari lungo la strada. In un supermercato
sulla 14ma Strada la musica di sottofondo è Young Americans,
registrando un'altra vendita al 25% del passato di David Bowie.
Il suo futuro è stato dispiegato in uno studio di registrazione
a Times Square, trentacinque isolati, ventun anni ed un milione
di miglia lontano da qui.
(Bill Flanaghan è l'autore di U2 At The End Of The World ed è il direttore editoriale di VH1).