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Q

Ci sarà lo strano dibattito se questo sia o meno un vero e proprio album di David Bowie.

Come colonna sonora della serie della BBC 2 di Hanif Kureishi (mandata in onda in novembre), non è esattamente il completo seguito di Black Tie White Noise. Ma è pieno di canzoni di David Bowie, al contrario, per esempio, di Pin Ups, ed ha meno strumentali di Low, così sembra che possiamo essere in tema.

David Bowie ed il suo collaboratore Erdal Kizilcay - che era nel Sound + Vision Tour - hanno composto otto brani completamente differenti (la title track riappare due volte…). Metteteli insieme ed avrete un interessante piccolo album.

Gli umori variano dal malessere suburbano - su cui, vi potrebbe far piacere sapere, lui scrive inquietantemente come Damon Albarn dei Blur - alla drogata tranquillità, a toni sinistri. La canzone che dà il titolo all'album è una elegante ballata ambientata nel sud di Londra, tra i sogni e la frustrazione degli adolescenti e contiene citazioni da Space Oddity e All The Madmen; è molto evocativa degli anni 70 e molto cosciente di essere una canzone di David Bowie.
Una sorta di doppio bluff storico, è probabilmente la sua migliore canzone da Loving The Alien.

Sex And The Church
è il suo polo opposto: un lunatico brano con impassibili trucchi vocali elettronici tipo calcolatore elettronico tascabile dei Kraftwerk. Dei tre strumentali, Mysteries è musica spaziale inglese semi-pastorale, una sorta di Erik Satie che incontra gli Orb, mentre Ian Fish Uk Heir disturba davvero: un brano, tenue, ossessionante, monotono, tipo Harold Budd, con un continuo crepitio statico. Suona come un incantesimo secolare su un vinile di prima della guerra. I momenti meno significativi di David Bowie non sono neanche paragonabili.

Tornando alle canzoni, Bleed Like A craze Dad (ooh caro) è funky come Let's Dance, con David Bowie che declama quelli che potrebbero essere gli indizi del cruciverba del Guardian di quel giorno. Sempre in tema di elettropop, Dead Against It è una cosa disinvolta tipo primi anni 80, mentre Untitled n.1 ricorda una Warszawa velocizzata incrociata con Brian Eno, a prova del fatto che il lato berlinese del cervello di David Bowie deve ancora essere lobotomizzato. Tutto questo e lo stile vocale che ha ispirato Brett Anderson. Se la chiave è l'atmosfera, allora è un'atmosfera di pericolo e tensione. Per gli scopi della serie di Hanif Kureishi, la musica di David Bowie cammina sul filo del rasoio ancora una volta.

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