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"Sono stati 12 anni della mia vita e sono stati grandi - una grande esperienza di apprendimento. Non avrei potuto avere una esperienza professionale così elevata, che mi lasciasse maggiore libertà…Non mi sono mai sentito come se fossi solo un chitarrista pagato per suonare. E' stato sempre un grande divertimento. Ridevamo molto nelle sessioni di registrazione…" (Reeves Gabrels, musicista, 2000).

"Le mie chiacchierate con Bowie [per un libro mai realizzato] sono cominciate all'inizio del 1975. Alcune delle sessioni erano delle specie di maratone. Per quanto la conversazione fosse stimolante, dopo poco più di un'ora in cui era stato seduto Bowie riusciva a stento a contenersi. 'Possiamo fare una piccola pausa?' sbottava. Senza aspettare la risposta, si alzava e si lanciava in un'altra direzione: a volte per scrivere una canzone, altre volte per buttar giù un dipinto. Una volta terminò la sessione chiedendomi di dargli una lista di venti cose a caso. Gliela diedi. Studiò la lista per dieci secondi, me la restituì e recitò tutto il suo contenuto a memoria. In avanti e all'indietro" (Cameron Crowe, scrittore, 1976).

“Lui era straordinario, forse perchè è un artista completo” (Floria Sigismondi, regista, sulle riprese dei video di Earthling).

"Esprime una qualità non-umana meravigliosamente perversa" (Nicholas Roeg, regista).

"Non sospetta delle persone finchè non lo pugnalano alla schiena" (Mike Garson, musicista).

"Una cosa basilare, proprio all'inizio, fu che a lui piaceva recitare. Metteva su degli spettacoli per noi nella prima fila e noi usavamo sederci e guardare Saliva sul palco vestito come una vecchia donna, con la schiena incurvata. Il suo viso era proprio quello di una donna vecchia senza che ricorresse all'uso di molto trucco. Lui si calava totalmente nella parte: essere una donna vecchia. Faceva paura. Lui può veramente immergersi nelle cose quando vuole. Era anche così convincente. Tu lo guardavi e pensavi 'Oh si, è David Bowie che fa una donna vecchia'. Ma era come se lui fosse una donna vecchia. Ti colpiva moltissimo" (Mick Woodmansey, ex Spiders from Mars, 1976).

"..Bowie mi fa ridere molto perché abbiamo…abbiamo sviluppato queste due specie di personaggi che facciamo, che, suppongo, sono vagamente ispirati a Peter Cook e Dudley Moore, ma molto più estremi di loro, e lui è incredibilmente bravo. Può veramente…lui è l'unica persona che può veramente farmi ridere fino alle lacrime, tanto da chiedergli di smetterla perché non ce la faccio più, ed è un lato di lui che non mi aspettavo, perché non sembra proprio un umorista" (Brian Eno, 1978).

"[E'] incredibile!" (Tony Visconti, produttore).

"Non dirò mai niente di brutto su di lui. Quando capita di incrociare la strada di un genio è bene tenere la bocca chiusa" (Ian Hunter, ex cantante dei Mott The Hoople, 1991) [vai al sito ufficiale].

"Quando incontrai per la prima volta Bowie lui era una figura di culto di Londra, più conosciuto, se conosciuto, per aver indossato un vestito da donna sulla copertina di un album [la copertina originale dell'edizione britannica di The Man Who Sold The World]. A nessuno che conoscevo lui o la sua musica erano familiari. Per caso ascoltai una copia promozionale di Hunky Dory. Dall'inizio mi entusiasmò come pochi dischi avevano fatto, e poi c'era il viso sulla copertina…Cercai di convincere l'editore londinese della rivista Rolling Stone a commissionarmi un servizio fotografico su Bowie. Lui acconsentì a presentare la proposta all'editore americano, ma non poteva garantire che me lo avrebbero pubblicato o che mi avrebbero pagato. Non importava, avevo la mia scusa. La prima cosa che David Bowie mi abbia mai detto fu 'mi piace il tuo nome'. Pensai che anche lui aveva un nome eccellente. La differenza, si venne a sapere, era che il mio mi era stato dato, mentre il suo era assunto, il che non ci impedì di avere molti gusti in comune, da Syd Barrett ai Velvet Underground, da Jaques Brel a Jean-Louis Barrault…Quello sarebbe stato l'inizio di una affascinante collaborazione di due anni con Bowie e Ziggy Stardust, che avrebbe prodotto video, copertine di album, poster, artwork, interviste ed alcune migliaia di foto" (Mick Rock, fotografo).

"Ha un viso inusuale, non credi? Non è né uomo né donna, se capisci cosa intendo; il che andava bene per me come stilista perché molti miei vestiti sono per entrambi i sessi. Amo la sua musica ed ovviamente questo ha influenzato i vestiti che ho disegnato, ma più di tutto c'è quest'aura di fantasia che lo circonda. Ha carisma" (Kansai Yamamoto, stilista, 1973).

"David è un grande cantante, può cantare praticamente qualsiasi cosa" (Marc Bolan).

"E' piuttosto sorprendente che testi così complicati possano arrivare ad un pubblico di massa. Il contenuto della maggiore parte dei testi pop è praticamente zero, tipo 'potere al popolo'…Li capiscono?" (William Burroughs a Bowie, 1974).

"Eravamo in studio. Avevamo sentito che Bowie ci voleva per il concerto [il Birthday Benefit Concert] e pensavamo che era incredibile. Stavo passando nella cucina della casa dello studio dove stavamo registrando. Passai vicino a Pat, che era seduto al telefono e diceva 'oh si, davvero?' Lo guardai e lui mi disse 'è David Bowie!' Io dissi 'cosa!?' E lui 'è David Bowie!' Così andai dalla ragazza di Pat e le dissi tutto e lei è corsa a fargli una foto, a fare una foto a Pat mentre parlava al telefono con David Bowie!" (Dave Grohl, Foo Fighters, 1999).


"Ho incontrato per la prima volta David quando arrivò a Los Angeles per recitare in Tutto In Una Notte [Into The Night, 1985]. Quando avevo pensato a Bowie per il ruolo di un assassino britannico piuttosto trasandato non credevo che avremmo avuto veramente lui per la parte. Né Jeff Goldblum, né Michelle Pfeiffer erano grandi nomi all'epoca, ed io ero conscio di quanto strano sarebbe stato il film. Fui completamente sorpreso quando Bowie accettò la parte, e tutti erano terribilmente eccitati quando lui arrivò. La mia prima impressione fu la universale reazione di quando incontri una vera superstar faccia a faccia 'eh, non è così alto come pensavo'. Quando David andò alla prova costumi era assolutamente meraviglioso in qualsiasi trasandato vestito usato che gli facessimo indossare. Deborah Nadoolman, mia moglie e la costumista del film, dice che David indossa i vestiti meglio di qualsiasi uomo dall'epoca di Fred Astaire. Fu un'idea di David che il suo personaggio avesse un cerotto sulla fronte. Come sempre con Bowie, il suo senso della moda era impeccabile. Parlando di David trovo che lo separo in due parti: David, il tipo dolce e divertente che è mio amico, e David la leggendaria icona del rock. David è stato uno dei primi cantanti rock ad avvicinarsi coscientemente alla sua musica come ad un'arte. A questo punto della sua carriera non ha niente da provare, eppure penso che continuerà a stupirci" (John Landis, regista, 1993).


"Ammiro veramente la sua innocenza da bambino. E' sempre come un ragazzino entusiasta quando si arriva al processo creativo. E' una delle persone più aperte ed intelligenti con cui abbia mai avuto il piacere di lavorare" (Herb Ritts, fotografo).

"Una volta andai al matrimonio della guardia del corpo di David Bowie. Il suo nome era Tony ed era fatto come l'Empire State Building. David era lì - abbronzato, per cambiare - e la sposa e lo sposo gli chiesero di cantare. Lui acconsentì, da gentiluomo qual è, e quel matrimonio stile mafia diventò un matrimonio regale con il suono della sua voce" (Bruce Webber, fotografo).

"Il look del Glam ha influenzato il punk. Non ho mai incontrato un punk che non fosse un fan di Bowie - anche i capelli arancioni di Johnny Rotten erano un ritorno a Ziggy Stardust" (Paul Drapen, Mansun,1998).

"Conosco David da quando avevamo sette anni. Io, David e George Underwood eravamo nei Boy Scout insieme, e nel coro. Da bambino David era molto indipendente. Un solitario. Stava sempre a leggere.... Sono andato in tour con David per tre o quattro anni a cominciare dal 1973, dalla fine degli Spiders, ed ho lavorato con lui su sei dei suoi album. Ed ho sempre viaggiato con lui. Non voleva volare e penso che questo gli abbia salvato la vita in quegli anni. Perché lui lavorava troppo, faceva un album differente ogni anno, e viaggiare per terra e per mare gli dava un breve respiro dalla follia. Perché non c'era situazione più folle. Durante il Diamond Dogs Tour mi resi conto che lui non era più semplicemente una rock star. Tutti erano lì - Liz Taylor, Raquel Welch… E noi ci divertivamo molto, anche se per lui uscire era molto difficile. Era teatro, ogni cosa era teatro... . In molti modi lui è la persona meno radicata del mondo. Ma ci prendiamo cura della nostra amicizia. Dura da 40 anni, come la mia amicizia con George. E' facile essere amici di David. E' un uomo generoso, estremamente divertente. Questo è un lato di lui che molti non vedono. Vedono solo la star. E lui può veramente essere una star quando vuole" (Geoff MacCormack).

"Prima che il pop potesse mangiare se stesso doveva descrivere se stesso... David Bowie ha fatto dell'essere una stella il suo soggetto prima di chiunque altro... Lo è diventato, i suoi personaggi sono tutti famosi, il che, come Clive James potrebbe dirvi, ha fatto di loro qualcosa di religioso, perchè la fama è tutto quello che il ventesimo secolo ci ha lasciato in quel reparto - immortalità da cibo precotto... E ci sono vari livelli. Io so qualcosa su questo ma non quanto avrei bisogno di sapere. David Bowie sa molto su questo. Ha flirtato con questo, danzato con i suoi demoni... a Broadway... con la pubblicità... con le multinazionali... ma era inchiostro, mai sangue. Una delle regole non scritte del rock and roll (qualsiasi cosa sia) è che puoi essere una star fintanto che non sei una celebrità. Questo non si applica a David Bowie, noi vogliamo che lui sia una 'star' star... vogliamo vedere quanto lontano può portarlo ampliare la gamma di frequenza del rock and roll, fare tutta la strada... Vuole essere tutto perchè è vicino a poterlo fare - film, moda, teatro, produzione, scrittura di canzoni. Non c'è un tipo in completo blu, ma un artista pop che lavora guidando il modello del prossimo anno in opposte direzioni allo stesso tempo. Io non so chi sia David Bowie e dubito che lui lo sappia: un membro di destra del partito di sinistra, un ragazzo coloniale alla Wilde respinto dall'Inghilterra dalla sua Inglesità, un innovatore sulla copertina di Hello... Non mi importa.. Ma quando lui non cede all'arte o al pop, quando questi desideri sono uguali così come sono opposti, lui è al suo massimo ed io sono il suo più grande fan... La persona proveniente da Marte migliore che abbia mai incontrato" (Bono, U2, 1993).

"Ho ascoltato per la prima volta Low quando uscì nel 1977. Come molte persone fui affascinato dalla visione di una musica pop che cercava di andare al di là dei normali confini del mercato della musica pop. David e Brian stavano sperimentando in modo molto simile agli artisti della nuova musica, della pittura, del teatro e del cinema, facendo progredire la loro arte attraverso la nuova tecnologia e nuove percezioni, con pochissima motivazione commerciale nel loro modo di pensare. Mi ricordo che parlai con David all'epoca - ci conosciamo dagli anni 70 - e fui impressionato nel sentire che Low era pensato come parte di una trilogia (Lodger e "Herpes" seguirono). Non ho mai incontrato musica pop concepita con quel livello di ambizione artistica. Pensai all'epoca che mi sarebbe piaciuto fare qualcosa con quel materiale, ma poi non andai oltre quel pensiero. Quando lavoro con un compositore proveniente da una differente tradizione e background, il processo di dispiegare il mio linguaggio musicale per incontrarsi ed integrarsi con il loro modo di lavorare è sempre un'esperienza entusiasmante e ravvivante. Low Symphony ha rappresentato proprio questo tipo di esperienza per me. Ho cominciato chiamando David e dicendogli cosa avevo in mente - un completo trattamento sinfonico dal suo disco Low. Fu contento dell'idea e mi incoraggiò a seguire le mie inclinazioni musicali nel progetto. Successivamente ho trascritto alcune melodie dall'originale ed ho cominciato a vedere cosa sarebbe potuto andare bene per me. Alla fine mi sono soffermato su tre temi, uno per ogni movimento della sinfonia. La mia procedura è stata di trattarli come fossero miei, creando una nuova composizione basata sulla musica originale. La musica di David e Brian è sempre lì, o, comunque, non è molto lontana. Ed alla fine è venuta fuori una vera e propria sinfonia. Per me questo è stato un progetto particolarmente felice. Ho scritto la musica con in mente Dennis Russel Davies e la Brooklyn Philarmonic Orchestra, e loro hanno dato una lettura definitiva al lavoro. Infatti, la registrazione ha preceduto la prima del concerto di alcune settimane, un altro aspetto inusuale di Low Symphony" (Philip Glass, compositore, 1993) [vai al sito ufficiale].

"Non gli insegnai ad essere un mimo ma ad essere molto più sé stesso fisicamente all'esterno. Il mio compito come insegnante è sopratutto di rendere le persone più simili a ciò che penso siano dentro di loro. Io lo misi in grado di liberare l'angelo ed il demone che lui era dentro di sé. Mi affascinò fin dall'inizio perchè era molto versatile e molto up-front, niente affatto naif. Sapeva già moltissime cose e mi insegnò molto sulla vita, sulla filosofia e sulla musica" (Lindsay Kemp, mimo).

"Se qualcuno ha sposato il teatro con il rock è stato Bowie" (Rhys Ifans, attore, 2002).

"Ancora ricordo quando nell'agosto 1974 sono andato a trovare il mio vecchio compagno di scuola Carlos Alomar in studio, mentre stavano registrando l'album Young Americans. David ascoltò per caso me che cantavo un'idea vocale che avevo avuto ed immediatamente mi fece registrare. Fu la mia prima esperienza di registrazione e cementò il mio desiderio di perseguire una carriera nella musica" (Luther Vandross, cantante, 1993).

"Mi devo preparare molto di più quando lavoro con lui di quanto faccia con chiunque altro. E' uno straordinario talento che ha le mani dappertutto" (Toni Basil, coreografa, 1982).

"Quando fa qualcosa vi si immerge totalmente e Ziggy Stardust era un personaggio molto forte. Potevi captarlo sul palco dietro di lui quando stava in piedi su un'altoparlante. Avresti potuto praticamente ascoltare il ticchettio del suo cervello - cosa farebbe una superstar, una famosa superstar adesso? E 'click' aveva l'idea giusta. Ed aveva la fantastica abilità di muovere il suo corpo e di fare con il suo corpo qualsiasi cosa volesse" (Mick Woodmansey, ex Spiders from Mars, 1976).

"Ricordo bene il mio incontro con David. Fu nel '66 al Marquee Club. Andai lì una domenica pomeriggio per vederlo cantare. Faceva una serie di spettacoli della domenica pomeriggio chiamati Bowie Showboat, e quello era il secondo. Ricordo che ero in piedi in fondo al club, appoggiato al muro, e lo guardavo... Emanava confidenza ed era in totale controllo di se stesso, della band e del pubblico. Il suo carisma germogliante era innegabile, ma fui particolarmente colpito dal modo in cui usava il suo corpo, come uno strumento di accompagnamento, essenziale per il cantante e la canzone" (Kennett Pitt, ex manager - da The Kennett Pitt Report, Omnibus Press, 1983).

"Immagini di David. 1973: un lungo cappotto di mohair verde, capelli rossi da Ziggy sotto un cappello floscio, che ride eccitato mentre ascolta il primo mix di Diamond Dogs. 1993: David, lungo cappotto di cashmere blue, capelli nascosti sotto un cappello floscio, che sorride felice, ballando per tutto lo studio mentre ascolta il primo mix di Pallas Athena. Ancora eccitato dopo tutti questi anni…
Un compagno entusiasta, curioso, meravigliosamente intelligente, narratore di storie e compagno di viaggio attraverso gli ultimi 20 anni di esperienza di vita. Un'insegnante nato, che conosce la sua arte e con cui è favoloso andare ai musei! Nessuna delle persone che ho incontrato si è mai annoiata in sua compagnia (ed io certamente no). La sua mente aperta, creativa ed agile sprizza un illimitato entusiasmo per idee e progetti. Ha un enorme appetito per la vita e la vive in grande velocità.
Ha un senso dell'umorismo secco, veloce, auto-ironico, surreale ed è molto gentile, molto sincero, leale, cortese - cosa che fa di lui il migliore degli amici. Una rarità tra le persone che ho incontrato - e le sue azioni corrispondono alle sue parole. Una delle sue grandi qualità è quella di dare alle persone lo spazio, la libertà e l'incoraggiamento per dare il loro meglio.
La sua singolare visione come artista comprende anche l'abilità di trasformare e focalizzare idee provenienti dall'esterno. Si muove, progredisce, cambia e cresce ad ogni progetto. Dove molte persone hanno paura di cambiare, lui ne trova l'opportunità. Mi ricordo un pomeriggio recente, in cui era nella sua biblioteca - una stanza piena di migliaia di libri raccolti nel corso degli anni - e diceva tristemente che se anche avesse avuto il tempo di leggere ogni giorno per il resto della sua vita non c'era rimasto abbastanza tempo per leggere di nuovo il contenuto di quella stanza.
Per me, attraverso la sua scrittura e la sua musica, ha riflesso i nostri tempi senza essere didattico. La sua conoscenza del teatro, di come usare il mezzo, continuamente aggiungendo ad esso qualcosa ed essendo in grado di reinventarlo, è fonte di ispirazione. Dalla influenza di Lindsay Kemp alla reinvenzione degli aspetti visuali degli Espressionisti tedeschi alla fine degli anni 70, fino all'uso di schermi ed immagini tv degli anni 90, da cui gli U2 hanno preso così tanto nel loro attuale tour.
Nei suoi tanti concerti, la capacità di focalizzare, la disciplina, il semplice lavoro gli hanno guadagnato la mia assoluta ammirazione ed il mio rispetto. E poi c'è la trasformazione sul palco. Sono stata seduta tra il pubblico e non c'è niente di familiare nell'uomo lì sul palco. Lui appartiene al pubblico e loro a lui, ed è così eccitante da guardare" (Corinne Schwab, assistente personale, 1993).



"Lui era differente da chiunque altro e non aveva paura di fare qualcosa così oltraggiosamente differente e di essere se stesso, e le canzoni erano fantastiche (Phil Collen, Def Leppard, su Ziggy Stardust, 2002).

"Sono un grande fan di David Bowie perché il suo approccio alla musica è sempre stato così straordinario. Come autore è fenomenale. Come cantante è fenomenale. C'è anche il fatto che stilisticamente ed esteticamente è stato sempre rimarchevole" (Moby, 2002).



"Bowie ha cambiato la faccia della musica ed il mondo. Tutti si colorano i capelli o indossano vestiti pazzi oggi, ma prima che lui sfondasse nel '72 era raro vedere quel tipo di ostentazione. Avevo 12 anni quando Starman uscì e ricordo di averla sentita alla radio prima di andare a scuola. Si relazionava a me in un modo in cui niente altro aveva mai fatto" (Ian McCulloch, Echo And The Bunnyman, 2002)


"David Bowie ed Elizabeth Taylor si sono incontrati per la prima volta a Beverly Hills nel 1975. Bowie stava allora cominciando ad essere un grosso nome in America a quel tempo, e Liz mi chiese se potevo organizzare un incontro con lui, cosa che feci. Sebbene lei ci tenesse molto ad incontrarlo, penso che in effetti Bowie fosse anche più in soggezione. Dopo tutto, lei era ancora una leggenda all'epoca - in effetti lo è ancora oggi. Scattai una intera serie di fotografie di loro due che giocherellavano con il suo cappello e le sue sigarette, come una specie di preliminari visuali" (Terry O'Neill, fotografo).

"E' venuto a Parigi ed è rimasto per tre settimane con il team, imparando tutto sull'universo di Nomad Soul, quello che volevano fare e tutto il resto, e poi ha in qualche modo adattato la sua creatività a questo particolare gioco" (uno degli sviluppatori del videogioco Nomad Soul della Quantic Dream).

"Ho guardato al modo in cui Bowie si presentò nel periodo 72-73 e pensai, ed ancora oggi penso, che fosse la più grande immagine di una rock star che ci sia mai stata" (Gary Numan, musicista,1998 ).

"E' una vera star. Non del genere musicale, non nello stile di Rod Stewart, se volete, o di Cat Stevens, ma una star del tipo di Marlon Brando o James Dean. Lo vedo più in quella categoria di intoccabili su larga scala. E' come se lui non appartenesse a qui" (Tony DeFries, manager, 1972 ).

"Il motivo per cui sono entrato nel rock and roll è perché ho visto David Bowie in Top Of The Pops con una chitarra acustica blu suonare Starman nel luglio 1972 e Mick Ronson con delle scarpe con le suole a piattaforma alte dieci pollici. Fu uno schiaffo sulla bocca. La mia reazione fu in parte il voler essere David Bowie ed in parte eccitazione sessuale. Avevo da allora scoperto la sessualità e bizzarramente non era rivolta verso gli uomini. Posso onestamente dire che la prima persona che mi ha entusiasmato è stato David Bowie". (Alan McGee, capo della Creation Records, 1998 ).

"Il mio eroe musicale è David Bowie. Ho comprato ogni album che ha fatto da quando avevo 11 anni ed ha anche fatto i miei dischi preferiti, dischi a cui torno. E' uno degli artisti dalla mentalità più progressista, quello con la più grande visione, ed ha fatto tutto. Lo amo così tanto, è stato come un rito di passaggio. Ogni singolo evento importante nella mia vita è accaduto nel periodo in cui veniva pubblicato un disco di Bowie. Lo incontrai nel 1987 - suonammo nel suo Glass Spider Tour…e lui era una delle persone più eloquenti e gentili che abbia mai incontrato e mi ha dato una grande ispirazione. Bowie era un vero gentleman. E mi piacciono anche le cose del suo ultimo album Hours…è davvero un buon album. Così, ho in lui una grande influenza. Mi piace il fatto che sia inglese e che abbia avuto un successo internazionale ed influenzato così tante persone in tutto il mondo" (Ian Astbury, Cult, 2002).

"Andavo ai concerti ogni sera e stavo diventando un po' blasé alla fine, se non fosse stato per le espressioni di alcune persone del pubblico. David disse 'in effetti il pubblico non risponde molto'. Io dissi 'Sai perché hanno la bocca aperta e sono completamente agitati - non hanno mai visto nessuno come te prima'. Era ovvio che stesse andando nella giusta direzione, ed era anche coraggioso vestirsi come faceva lui. Io non avrei mai potuto farlo - assolutamente. Quello era coraggio. Voglio dire, dovettero cancellare il Texas per qualche ragione" (George Underwood, 2000).

"Il Glastonbury Festival [vai alla sezione Tv] è stato proprio grandioso, perché ho sempre voluto andarci e mi sono trovata lì per la prima volta sul palco con l'artista principale. E mi ha anche dato una eccezionale prospettiva di quanto sia amato in Inghilterra. Ma penso che il momento più bello è stato essere con lui in studio quest'anno; alcune delle sue nuove canzoni sono davvero entusiasmanti" (Emm Gryner, corista-cantante, 2000).

"Ebbi il suo autografo nel 72…alla Newcastle City Hall, che, devo dire, era mezza vuota. Durante Suffragette City, quando cantò 'Wham Bam thank you mam', gettarono sulla folla delle foto di David come Ziggy, che doveva ancora uscire, ed io mi feci fare un autografo su una di quelle foto, che conservo ancora, abbastanza stranamente…mio fratello ed io registravamo le sue session alla BBC radio e quando Ziggy Stardust fu pubblicato conoscevamo già praticamente ogni canzone sull'album. Starman era uscito come singolo. In effetti ci si dimentica che Starman non fu un grande hit. David non ebbe nessun brano ai primi tre posti in classifica prima di The Jean Genie e questo era veramente frustrante a quel tempo. Ma la cosa che ci colpì definitivamente fu la pubblicità per John I'm Only Dancing - la foto con il braccio teso (ride). Quella era una immagine classica del glam!" (Neil Tennant, Pet Shop Boys, 1997).

"Il mio ricordo più forte è che non riuscii ad avere un biglietto per vedere Bowie nel tour di Ziggy Stardust al Romford Odeon… Era così raro che qualcuno che adoravamo venisse vicino alla nostra scuola, e c'era David Bowie, Romford! E' fottutamente incredibile. Non potere avere un biglietto, ed i miei genitori probabilmente non me l'avrebbero comunque comprato" (Billy Bragg, musicista, 1998).

"Ho seguito la sua carriera da quando faceva i concerti al Marquee, anni fa. Me lo ricordo nei Lower Third e tutta quella immondizia. Penso che sia grande. Penso che Hunky Dory e Ziggy Stardust sono dei capolavori. Le liriche e la storia in Ziggy? Beh, non so molto su questo. Mi piace la musica" (Elton John, 1972).

"(Il primo concerto a cui andai fu) David Bowie al Liverpool Empire, il 10 giugno 1973. Aveva suonato al Top Rank l'anno prima ma non ero riuscito a farmici portare da mio fratello. Ero nella fila 23 all'Empire. Io amavo Bowie, ma tutti i miei compagni pensavano che sembrava strano" (Ian McCulloch, Echo and The Bunnymen, 1999 ).

"Vidi Ziggy Stardust alla King George's Hall nella mia città natale Blackburn circa nel 1972, quando avevo 11 anni. Ricordo i titoli dei giornali locali 'Shock,orrore' e l'impressione di aver visto qualcosa di musicalmente e visualmente speciale. L'energia e l'individualità di Ziggy Stardust sono rimaste con me durante la mia giovinezza. I club punk e new romantic suonavano sempre Ziggy Stardust e guardavamo a Bowie come ad una ispirazione. Quando ascolti la musica oggi e guardi le foto l'energia sembra contemporanea come sempre" (Wayne Hemmingway, Red Or Dead).


"La prima volta che vidi David Bowie fu in The Old Grey Whistle Test in tv. Tutto cambiò, e quella fu praticamente la fine della normalità per me. Ero ossessivo su Bowie. Vidi il mio primo concerto di Ziggy Stardust quando avevo 13 anni al Lewinsham Odeon. E lo seguii ad ogni concerto e ad ogni esibizione radiofonica. I sabati e le domeniche, ed a volte dopo la scuola, andavo a Beckenham con l'autobus e me ne stavo di fronte alla sua casa insieme agli altri fans. Parlavamo di lui in continuazione, dei suoi ultimi dischi, dei vestiti, dei suoi stivali, dei suoi capelli. Un giorno che eravamo molto rumorosi, sua moglie Angie aprì la finestra ed urlò: andate tutti a fare in ***! Fu il punto culminante del nostro anno; eravamo tutti molto contenti di essere stati notati" (Boy George).

[Le frasi tra parentesi quadre sono note della redazione di L.O.M.]

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