Station
To Station (Rca - 1976)
Brani:
Station To Station, Golden Years, Word On A Wing, TVC15, Stay,
Wild Is The Wind
Testi e musica: David Bowie, ad eccezione di Wild
Is The Wind (musica di Dimitri Tiompkin e Ned Washington).
David
Bowie (voce, chitarra, sax), Carlos Alomar (chitarra), Roy Bittan
(piano), Dennis Davis (batteria), George Murray (basso), Warren
Peace (cori), Earl Slick (chitarra) - produttori David Bowie
e Harry Maslin
Studio:
Cherokee Studios, Hollywood
Ripubblicato
dalla Rykodisc nel 1991 con due bonus tracks: Word
On A Wing (6:10)- Live, Nassau Coliseum, Long Island, 23.03.1976, Stay (7:24) - Live Nassau Coliseum, Long Island, 23.03.1976.
Station
To Station è un album molto particolare e difficile da definire,
come quasi tutti gli album di Bowie. Giudicato da molti (tra
cui Brian Eno) un grande album, è stato eletto dalla rivista
musicale americana Rolling Stone "miglior album di Bowie degli
anni 70". Si tratta di un disco che rappresenta una sorta di
punto di transizione tra l'esperienza americana di Bowie, il
rock, il soul ed il suo nuovo interesse per la musica elettronica
e ambient, che lo avrebbe portato nell'album successivo (Low)
ad un deciso e storico cambiamento. Nell'album vi sono episodi
notevolissimi, anche dal punto di vista vocale, come la bellissima
Golden Years, un brano influenzato dalla dance e dal soul,
e Tvc 15, la strana storia della ragazza del protagonista
risucchiata all'interno di un televisore, ispirata molto probabilmente
da un sogno/incubo raccontatogli da Iggy Pop. Ma meritano una
menzione anche Station To Station, che ha un inizio sferragliante
che riproduce il suono di un treno, Word On A Wing, una
ballata che è una sorta di preghiera e Stay. Wild
Is The Wind è anch'essa una ballata, scritta da Tiompkin/Washington
per un film western. Station to Station è anche il primo
disco in cui è presente compiutamente la voce bassa e potente
che generalmente viene associata a Bowie.
Video
Wild Is The Wind (realizzato nel 1981).
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Classifiche
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n.5
in Gran Bretagna nel 1976
n. 3 negli Stati Uniti nel 1976
n. 57 in Gran Bretagna nel 1991
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Hanno
detto
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Harry
Maslin (co-produttore): "Mi piacquero molto le sessioni di registrazione
perchè eravamo assolutamente aperti e sperimentali nel
nostro approccio. Non stavamo cercando di creare un hit...
Penso che lui sentisse che quello era il momento di essere
libero. Voleva fare la sua musica nel modo in cui la sentiva
e non ci preoccupammo per niente della RCA".
Earl
Slick (chitarrista): " David aveva solo una o due
canzoni già scritte, ma, comunque, furono cambiate così
radicalmente che alla fine non le avresti riconosciute;
così, fondamentalmente, scrisse tutto in studio".
Carlos
Alomar (chitarrista): "E' stato uno degli album più
gloriosi che abbia mai fatto. Sperimentammo così tanto
nel disco".
Brian Eno: "Uno dei più grandi dischi di tutti i tempi".
David
Bowie: "L'ho scritta (Word On A Wing)
come un inno. Cosa può fare di meglio un uomo per
ringraziare di avere ottenuto quello che sognava che scrivere
un inno?" (1976).
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Curiosità
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L'album fu completato in circa due mesi.
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La foto di copertina è tratta dal film L'Uomo
Che Cadde Sulla Terra (The Man Who Fell To Earth
- 1976), del regista britannico Nicholas Roeg, che Bowie
girò nel 1975 in Nuovo Messico.
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La leggenda vuole che Golden Years fosse stata
scritta per essere cantata da Elvis Presley. In effetti, come spiegato dallo stesso Bowie, Presley aveva ascoltato la canzone ed aveva detto al suo manager che avrebbe voluto cantare quel tipo di canzoni. Così il manager aveva inviato a Bowie un telegramma per chiedergli se era interessato a produrre Elvis. Lo stesso Presley aveva poi inviato a Bowie un telegramma per fargli gli auguri per il tour che stava per iniziare (lo Station To Station Tour del 1976). La proposta non ebbe seguito anche perché Presley morì nel 1977.
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Il periodo in cui fu registrato Station To Station fu piuttosto difficile per Bowie perchè caratterizzato da
un forte uso di droghe, sopratutto cocaina ed anfetamine.
In una occasione, nel corso della registrazione dell'album,
i musicisti lo trovarono nella sala controllo dello studio
completamente immerso in un insopportabile ed altissimo
suono distorto. Lui si limitò a dire che "il rumore è tutto
ciò di cui l'universo è composto".
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A causa dell'uso di droghe, Bowie passava anche molti
giorni senza dormire. Una seduta di registrazione dell'album
durò ininterrottamente dalle sette del mattino alle nove
del mattino dopo.
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pagina
aggiornata 1 novembre 2005