CARLO BLASIS
Carlo Blasis
(1797-1878)
Carlo
Blasis, il grande teorico ricordato come il padre della danza,
colui che seppe tramandarci tutto lo scibile della tecnica del fare
danza, nacque a Napoli il 4 novembre 1797. Il padre, Francesco,
compositore di musica per scelta (la famiglia aveva invece una lunga
tradizione nel campo navale), volle per i suoi tre figli, un maschio
e due femmine, la migliore educazione possibile e Carlo crebbe,
dunque, in un’atmosfera molto favorevole per il suo sviluppo
artistico. L’amorevole e colta influenza nella sua crescita del
padre, il quale seguì personalmente i suoi studi musicali, e
l’insegnamento dei migliori maestri del tempo in anatomia,
letteratura, disegno, geometria, architettura e danza, per la quale
egli dimostrò una notevole predisposizione, portarono il padre
Francesco ad indirizzarlo verso quell’arte. Studiò infatti danza
con Dutarque a Marsiglia, Brache a Bordeaux e Gardel, Milon e
Vestris a Parigi.
Era molto
giovane quando la famiglia Blasis si trasferì a Marsiglia dove Carlo
fece il suo debutto nel teatro principale della Città, seguito da un
tour in provincia. Qualche anno dopo diventò ballerino effettivo del
Teatro di Bordeaux dove ebbe la fortuna di diventare molto intimo
con Dauberval. Il suo successivo esordio a Parigi presso l’Academie
Royale de la Musique gli aprì le porte del Teatro dell’Opéra. A
Parigi conobbe Gardel col quale instaurò un rapporto di grande stima
ma fu costretto a lasciare il teatro per via di intrighi e gelosie
che non gli consentivano di lavorare serenamente.
La sua
meta successiva divenne Milano dove ebbe come maître de ballet
Salvatore Vigano presso il Teatro alla Scala quando nel 1818 ottenne
un ingaggio. L’Italiafu in seguito il luogo dove lavorò per la
maggior parte del tempo salvo una breve migrazione nuovamente a
Parigi dove pubblicò il suo libro “De l’origine et des progrés de la
danse ancienne et moderne”. Nel frattempo aveva pubblicato nel 1820
a Milano “Traité élémentaire, théorique et pratique de l’art de la
danse” ed aveva esordito come coreografo, sempre alla Scala,
mettendo in scena il balletto “Il finto feudatario” che non ebbe
molto successo. D’altronde, pur avendo egli composto circa novanta
coreografie, fu più ricordata la sua personalità teorica e didattica
piuttosto che coreografica. Nel 1826 fu invitato al King’s Theatre
di Londra come premieur danseur e qui scrisse il celebre “The Code
of Terpsichore”. Prima che il libro fosse terminato la Compagnia di
ballo fece bancarotta e il manoscritto del suo trattato andò perso.
Il volume fu comunque pubblicato a Londra nel 1828 e venne
tradotto, successivamente, in francese nel 1830 col titolo “Manuel
complet de la danse” .
Nel 1830
Blasis accompagnò sua sorella Virginia a Genova. Qui incontrò
Annunziata Ramaccini, una ambiziosa ballerina di talento, e la
sposò. Grazie alla sua influenza, la moglie si affermò nella
carriera e i due danzarono insieme sino a quando un malanno ad un
piede costrinse Blasis ad abbandonare il palcoscenico, anche se per
qualche anno ancora continuò ad esibirsi con la moglie in ruoli
minori.
Nel 1837
Blasis venne nominato direttore dell’Accademia di Ballo della Scala
di Milano e sua moglie ne divenne condirettrice. Qui, sino al 1850,
ebbe la grande opportunità di mettere in pratica le sue idee
sull’insegnamento della danza. Durante il suo periodo di permanenza
presso lo Scala fiorirono numerosi professionisti della danza e si
sviluppò la tradizione della danza italiana in tutta Europa. A
Milano pubblicò, inoltre , nel 1857 il suo libro dal titolo “L’uomo
fisico”: un trattato filosofico in cui venivano esaltati i
sentimenti e i principi fisici regolatori dell’arte della danza.
Dal 1861
al 1864 si stabilì in Russia presso il Bolshoi di Mosca, rinnovando
il repertorio della Compagnia e mettendo in scena nuovi lavori.
Carlo
Blasis morì a Cernobbio il 15 febbraio 1878.
A Carlo
Blasis si deve il passaggio
dalla grande scuola accademica francese a quella italiana che
costituì l'elemento saldatore tra la danza classica ed il balletto
romantico. Da lui inoltre derivò una particolare posa di danza: l’attitude,
ispirata alla statua di Mercurio del Giambologna. Blasis, uomo molto
colto, danzatore, coreografo, insegnante di danza, compositore di
musica, scrittore, disegnatore, filosofo, scrisse numerosi trattati
e manuali sulla didattica della danza ed è considerato il fondatore
di un metodo vero e proprio di danza dal quale discenderanno i
grandi maestri del tardo Ottocento e del primo Novecento (da
Giovanni Lepri a Enrico Cecchetti). Dalla sua scuola uscirono
splendidi interpreti ed il suo insegnamento fu destinato ad avere
una grandissima influenza su tutto il balletto futuro tanto che si
può dire che la scuola del Blasis può essere considerata ancora oggi
la vera scuola del ballerino classico accademico.
Links
Disegni tratti
dal "Traité" di Carlo Blasis
Carlo
Blasis in un articolo di Aurora Nuvoli su balletto.net
Lettura del “Traité
élémentaire, théorique et pratique de l'art de la danse”
di Carlo Blasis
|