CHARLES LOUIS
DIDELOT
Charles Louis Didelot, figlio di
un ballerino e insegnante francese del Teatro Reale svedese, nacque
a Stoccolma il 27 marzo 1767. Come d’usanza in quei tempi egli
seguì la professione del padre ed ebbe la fortuna di debuttare ad
appena sei anni in occasione di un ballo in maschera durante il
quale il fratello del re di Svezia si sarebbe dovuto presentare
travestito da savoiardo accompagnato da una marmotta. Fu chiesto al
padre di Didelot di procurare un bambino che potesse interpretare il
piccolo animale. La scelta di mandare al ballo in questione il più
piccolo dei suoi figli decise il futuro di Charles-Louis che, in
seguito, dopo aver appreso i primi rudimenti della danza dal padre,
iniziò a studiare con Frossart e, appena poco dopo, esordì in
palcoscenico nel ruolo di Cupido. Il re Gustavo III, colpito dalle
sue doti, agevolò il suo trasferimento in Francia per permettergli
di continuare i suoi studi di danza.
In Francia fu allievo di Dauberval
a Bordeaux ed a Parigi di Gaetano Vestris, figlio di Auguste
denominato “il dio della danza”. Quest’ultimo chiese al giovane
Didelot di accompagnarlo in tournée a Londra come sostituto. Nella
capitale londinese danzò nel 1790 insieme a M.lle Guimard nel
balletto di Gardel “Le premier navigateur” e nel 1796, al King’s
Theatre, mise in scena quello che venne considerato il suo balletto
più importante “Flore et Zéphire” su musica di C. Bossi. Quel
lavoro passò anche alla storia perché fu il primo balletto in cui
furono utilizzati cavi metallici invisibili e silenziosi per
simulare il volo di danzatori alati.
Mentre si trovava a Londra, con la
moglie Rose, una ballerina di talento ed usuale sua partner, ed il
figlioletto Carl, Didelot ricevette l’invito di Alexander Naryshkn,
direttore dei Teatri imperiali, di lavorare al Teatro di San
Pietroburgo dove si recò nel 1801. In Russia, già da diversi anni,
il balletto si era accreditato come forma d’arte autonoma grazie
anche all’opera di importanti figure quali Franz Hilverding e
Gasparo Angiolini. A San Pietroburgo, Didelot occupò il posto di
primo ballerino per ruoli classici e di demi-charactère ma la sua
carriera di danzatore durò pochissimo in quanto lasciò le scene nel
1806 in seguito ad un infortunio occorsogli ad una gamba e,
soprattutto, a causa del dispiacere per la morte della sua giovane
moglie e partner Rose. Da quel momento in poi si dedicò totalmente
all’insegnamento. Nel frattempo aveva avuto l’opportunità di mettere
in scena alcune sue nuove creazioni e alcune riprese tra le quali:
“Apollo et Daphne” 1802, “Roland e “Morgana” 1803, “Zéphire et
Flore” 1804 e “Psiche et l’amour” 1809.
Nel 1810, tuttavia, Didelot entrò
in disputa con la Direzione del Teatro di San Pietroburgo in quanto,
forte della grande crescita della Scuola che ormai annoverava oltre
cento allievi, brigò per ottenere maggiori fondi per la medesima ma
il suo intento non fu capito cosicché egli decise di lasciare la
Russia. Fece spola in quel periodo tra la Francia e l’Inghilterra
dove risiedette più a lungo finchè, nel 1816, rientrò a San
Pietroburgo per proseguire la sua missione di riformatore del
balletto russo.
Al suo ritorno a San Pietroburgo,
Didelot mise in scena “Aci e Galatea” a cui seguirono negli anni
successivi numerosi lavori quali balletti, divertissements e
coreografie per le opere liriche.
Nel 1825 fu rappresentata la sua
creazione più importante: “Il prigioniero del Caucaso”. Con questo
balletto Didelot raggiunse il picco della sua creatività mettendo in
atto ancora una volta tutte le risorse tecniche possibili tra le
quali l’apparizione di un’aquila che scendeva dal cielo per rapire
una bambina.
La sua carriera di coreografo
cominciò a declinare dopo quest’ultima produzione anche a seguito
dei moti rivoluzionari di dicembre e dei conseguenti veti imposti
agli artisti dal regime che ne vincolavano l’ispirazione.
Nel 1828 cominciò a lavorare sul
balletto “Sumbeka o la sottomissione del regno di Kazan” dedicato a
Ivan il Terribile ma non riuscì a concludere il lavoro a causa di un
conflitto sopraggiunto con il direttore dei Teatri Imperiali,
Principe Sergej Gagarin, e fu, pertanto, costretto a rassegnare le
dimissioni dall’incarico.
Il precursore dei balletti
romantici morì a Kiev il 7 novembre 1837. Didelot fu, infatti, uno
dei primi coreografi a sperimentare i balletti aerei eseguiti per
mezzo di macchinari ingegnosi. Questa tecnica gli permise di dare
l’illusione che gli interpreti volassero precorrendo, quindi, la
tendenza romantica di idealizzare i propri soggetti rivolti verso il
cielo piuttosto che radicati alla terra. Questa tecnica la applicò
la prima volta in particolare nel balletto “Zéphire et Flore” del
1804. Il balletto, rimontato nel 1815 e, soprattutto, nel 1831 con
interprete Marie Taglioni, fu uno dei primi in cui veniva messo in
evidenza il lavoro delle punte. Oltre alla sua coreografia
innovatrice, Didelot rivoluzionò i costumi nei balletti. Rigettò le
parrucche incipriate e le scarpe col tacco che gli interpreti
maschili indossavano. Quando sostenne il ruolo di Bacco nel suo
balletto “Bacchus et Ariadne”, nel 1791, fu il primo ballerino a
portare una calzamaglia di color chiaro insieme ad una fine pelle di
tigre drappeggiata sulle spalle, mentre, successivamente, apparì in
scena vestito con una tunica di garza, insieme alla sua partner
M.lle Chévigny, nell’opera “Corisande” nel 1792. Quell’epurazione di
linea e la leggerezza dei tessuti contribuirono ad accelerare lo
sviluppo della tecnica del balletto e, in particolar modo, del
pas de deux.
Le
principali creazioni di Didelot
1795 - “Rosalie et Myrza” [Boïeldieu François]
1796 - “Flore et Zéphire” [Bossi Cèsare]
1801 - “Alonzo the brave and the fair Imogen” [Bossi e Federici, Vincenzo]
1802 - “Apollon et Daphne” [?]
1805 - “La jeune femme Colère” [Boïeldieu François]
- “Abderkahn” [Boïeldieu]
1806 - “Télémaque à l’île de Calypso” [Boïeldieu]
1807 - “Un tour de soubrette” [Boïeldieu]
1809 - “Psyché et l’Amour” [Cavos Catterino]
1816 - “Atys et Galatée” [?]
1817 - “Thésée et Ariadne” [?]
- “Le chapeau hongrois” [Venua F. M. A.]
- “Nicette et Luc ou la jeune laitière” [?]
1818 - “La fille de l’île” [?]
- “Charles et Rosalbe” [?]
- “Le Calife de Bagdad” [Boïeldieu]
1819 - “Raoul de Créquis ou le retour de la Croisade” [Cavos]
1820 - “Charles et Elizabeth” [?]
1821 - “La jambe de bois” [?]
1823 - “Il prigioniero del Caucaso o l’ombra della fidanzata” [Cavos]
1825 - “Fedra et Hippolyte” [Caros Turik e Shelikhov]
1829 - “Piramo e Tisbe” [Canziani]
Links
Biografia su balletto.net
Flore
et Zephire su informadanza.com
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