ANTON DOLIN
Anton Dolin (1904-1983)
Anton Dolin, il
cui vero nome era Sydney Francis Patrick Chippendall Healey-Kay,
nacque a Slinfold nel Sussex il 27 luglio 1904. Iniziò a studiare
danza a 10 anni quando la sua famiglia si trasferì da Slinfold a
Brighton. Il padre, che era un giocatore di cricket, non fu molto
d’accordo sulla scelta del figlio ma il bambino, forte anche
dell’appoggio della madre, si dimostrò molto dotato sin dalle sue
prime lezioni di danza presso l’Academy of Dancing di Claire James e
lo studio effettuato con Grace e Lily
Cone, due brave insegnanti che venivano a Brighton da Londra ogni
settimana. Quando si esibì con la scuola di danza al Brighton
Hippodrome Theatre, il direttore del teatro rimase molto colpito dal
giovanissimo ballerino e suggerì ai suoi genitori di mandarlo a
Londra per studiare in modo più professionale. Così Patrick si
trasferì nella città londinese per proseguire nei suoi studi con
Italia Conti nonchè per completare la sua istruzione.
Nel 1917, a 13
anni, ebbe l’occasione di assistere ad uno spettacolo dello
Swinburne Ballet di Serafina Astafieva al Coliseum e da quel momento
in poi decise che doveva essere lei la sua insegnante. La sua
decisione cambiò il corso della sua vita. La Astafieva, infatti,
proveniva dalla Scuola Imperiale russa e aveva anche fatto parte dei
Ballets Russes di Diaghilev. Presso l’Accademia della Astafieva,
Patrick studiò intensamente per quattro anni fino a quando nel
1921, il celebre impresario Serge Diaghilev visitò la scuola alla
ricerca di giovanissimi ballerini da inserire per alcuni ruoli extra
nel balletto “The sleeping Princess”. Patrick ebbe l’onore di essere
scelto e di ottenere il suo primo contratto di lavoro della durata
di tre mesi dopo i quali ritornò a studiare presso la Astafieva per
completare gli ultimi due anni di corso.
Nel 1923, in
occasione di uno spettacolo organizzato dalla Astafieva, nel quale
gli era stato affidato il ruolo di solista, Patrick, essendo
consapevole che gli artisti russi erano a quei tempi più apprezzati
degli europei dell’ovest, decise di presentarsi nel programma di
sala con un nome tutto nuovo piuttosto che con quello complicato che
possedeva. Il suo esordio come solista e per le sue due prime
creazioni coreografiche “Hymn to the Sun” e “Danse russe” fu
suggellato dal suo nuovo nome: Anton Dolin.
Aveva appena
compiuto 19 anni quando nel novembre 1923 la sua insegnante Astafieva lo raccomandò a Diaghilev per un posto nella compagnia. A
Monte Carlo, dove i Ballets Russes di trovavano, il giovane
ballerino studiò con Bronislava Nijinska per poi esordire come primo
ballerino nel 1924 nel balletto “Daphnis et Chloe”.
La sua
permanenza presso i Ballets Russes durò appena due anni che furono
molto prodighi per la sua crescita artistica e per la fama che si conquistò
(tra le numerose produzioni a cui prese parte, fu protagonista della
prima rappresentazione nel 1924 del balletto “Le Train Bleu” della
Nijinska). Nel frattempo aveva
sostituito nel cuore di Diaghilev i suoi precedenti favoriti, Niijinskij e Massine, ma, nel 1925, un violento litigio con
l’impresario, a causa dell’avvento di Serge Lifar in compagnia e
della competizione nata tra i due ballerini sia dal punto di vista
artistico che sentimentale riguardo alle attenzioni di Diaghilev, lo costrinse a lasciare di punto in
bianco la compagnia in quanto gli era diventato impossibile lavorare
e vivere serenamente in quel clima di tensione.
Dopo alcune
apparizioni in musical e riviste musicali, nel 1927 formò insieme ad
una sua ex collega dei Ballets Russes, Vera Nemchinova, la compagnia
Nemchinova-Dolin Ballet con la quale mise in scena alcune sue nuove
coreografie in giro per l’Europa fino al 1929.
Nel 1929
ritornò presso i Ballets Russes giusto il tempo per essere il
protagonista di due creazioni di Balanchine “Le Bal” e “Le fils
prodigue” ma con la morte di Diaghilev, avvenuta in quello stesso
anno, la compagnia si sciolse.
Nel 1930
divenne il co-fondatore della Camargo Society, nata per promuovere
il balletto inglese. Fu protagonista nel 1931 nel ruolo di Satan per
il balletto “Job” di Ninette de Valois e, nello stesso anno, si unì
al Vic-Wells Ballet (chiamato successivamente Sadler’s Well e poi
Royal Ballet). Nel 1935 insieme ad Alicia Markova formò la compagnia
Markova-Dolin Ballet. Nel 1938, quando la Markova lasciò la
compagnia per unirsi ai nuovi Ballets Russes di Massine, iniziò ad
esibirsi in giro per il mondo.
Durante la
seconda guerra mondiale, tra il 1940 e il 1946, fu primo ballerino
del Ballet Theatre di New York (ora American Ballet Theatre) presso
il quale riallestì numerosi balletti del repertorio romantico quali
“Lago dei Cigni”, “Giselle” e nuove sue creazioni nonché il
riallestimento nel 1941 del celebre “Pas de quatre” di Perrot e fu
protagonista di "Bluebeard" di Fokine sempre nel 1941. Nel 1949,
insieme ad Alicia Markova, riformò una nuova compagnia
denominata “London’s Festival Ballet”, che poi si tramutò in English
National Ballet, della quale fu direttore artistico e primo
ballerino fino al 1961.
Fino alla sua
morte, avvenuta il 25 novembre 1983 a Parigi, Dolin continuò la sua
carriera donando con grande generosità e gentilezza
al mondo della danza la sua esperienza e sapienza di grande
artista.
Dolin, che
aveva ricevuto l’onorificenza di Sir nel 1981 e numerosi altri
premi e riconoscimenti, oltre ad essere stato uno stupendo ballerino,
creò anche parecchie coreografie soprattutto nel periodo 1927/1929
per la compagnia formata con la Memchinova tra le quali:
"Revolution espagnol", "Rhapsody in blue", "White birds", "The
Nightingale and the Rose", "Revolutionary étude" e nel suo periodo
americano come "Capriccioso" (1940), "Romantic Age" (1942) e "Scènes
de ballet" (1944) su musica di Strawinsky. Scrisse anche alcuni libri tra i quali:
“Divertissement” (1931), l'autobiografico “Ballet go round”
(1938), “Pas de deux: The art of partnering” (1950), “Alicia Markova:
her life and art” (1953), “The sleeping ballerina: The story of Olga
Spessivtzeva” (1966) e diversi articoli sulla danza. Apparve,
infine, molto spesso sul grande schermo in film di successo quali
tra gli altri: “Dark Red Roses” insieme a George Balanchine e Lydia
Lopokova (1929), “Chu Chin Chow” (1934), “Forbidden territory”
(1934), “Invitation to the waltz” (1935), “A song for Miss Julie”
insieme alla Markova (1945) e, negli ultimi anni della sua vita, ha
interpretato il ruolo del maestro Cecchetti per il film “Nijinsky”
(1980).
Anton Dolin e
Alicia Markova nello "schiaccianoci"
Anton Dolin su questo sito
Le fils prodigue
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di Anton Dolin
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Les Ballets russes
de Diaghilev
Notizie sui
Ballets Russes e repertorio
Video Pas de
quatre di Anton Dolin da Perrot con
Lyudmila Kovaleva (Lucille Grahn), Gabriela Komleva (Carlotta Grisi),
Yelena Yevteyeva (Fanny Cerrito) e Lyubov Galinskaya (Marie Taglioni)
1968
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