PIERINA LEGNANI
Pierina Legnani nacque a Milano il
30 settembre 1868. Alla Scuola di ballo del Teatro alla Scala compì
i suoi studi di danza con Caterina Beretta, debuttando al teatro
milanese nel 1888 in “Amadriade” di Danesi. Dopo aver interpretato a
Parigi il balletto “Rolla” di Luigi Manzotti, nel 1893 si recò a
Londra per esibirsi all’Alhambra Theatre per interpretare “Alladin”
su coreografia di Coppi.
Non particolarmente bella, bruna e
piccola di statura, la sua tecnica perfetta e brillante, la sua
grazia, la sua forza e abilità nell’affrontare con facilità i
virtuosismi più difficili, le fecero acquisire in breve tempo grande
fama tanto che, nel 1893, fu invitata a danzare al Teatro
Mariiinskij di San Pietroburgo, dove, quasi immediatamente,
assunse il titolo straordinario di prima ballerina assoluta. Iniziò,
quindi, la sua collaborazione artistica con Marius Petipa che
contribuì alla nascita di balletti come “Cenerentola” (1893),
coreografata da Petipa con Cecchetti e Ivanov, “Le Talisman” (1895),
“Le halte de cavallerie” (1896), “La perle” (1896), “Raymonda”
(1898) e “Les ruses d’amour” (1900). Con il secondo coreografo del
teatro di San Pietroburgo, Enrico Cecchetti, riprese, inoltre,
“Caterina la figlia del bandito” di Perrot (1894) e “Coppelia” di
Saint-Léon (1896) nonchè si esibì nel balletto “Il cavallino gobbo”
di Saint-Léon ripreso da Petipa entusiasmando il pubblico per la sua
coinvolgente interpretazione del Trepak: una danza
particolarmente brillante facente parte del repertorio delle danze
popolari e di carattere russe.
Nel 1894, quando venne
rappresentato al Teatro Mariinskij “Il lago dei cigni”, nella nuova
coreografia di Ivanov-Petipa, a Pierina Legnani venne affidato il
ruolo di Odette/Odile. Si racconta che, quando eseguì le 32
fouettés del cigno nero, fu tracciato sul palco intorno ad una
moneta un cerchietto dal quale la punta della sua scarpina non
fuoriuscì mai.
Nel periodo di permanenza in
Russia la Legnani affinò la sua tecnica acquisendo anche padronanza
dello stile russo, studiando con grande determinazione con Nikolaj
Legat e Christian Johansson. Pur essendo la stella del Mariinskij
dimostrò così tutta la sua intelligenza, serietà e volontà di
arricchire la sua personalità di ballerina.
Nel 1901 fece la sua ultima
esibizione al Teatro Mariinskij nel balletto “La Camargo” di Petipa
che danzò con Nikolaj Legat. Subito dopo rientrò in Italia per
accudire la madre malata e si ritirò a Pognana Lario sul lago di
Como. Le sue ultime apparizioni pubbliche furono alla Scala come
membro della Commissione esaminatrice della Scuola di Ballo insieme
a Virginia Zucchi ed Enrico Cecchetti.
Morì a Milano il 15 novembre 1930.
Famosa per essere stata la prima
ballerina ad eseguire 32 fouettés consecutive, la Legnani fu,
soprattutto, la danzatrice che riuscì a introdurre la scuola
italiana, che esaltava la brillantezza tecnica ed il virtuosismo ai
massimi livelli, nella tradizione, elegante ma statica, della danza
fino a quell’epoca rappresentata nei teatri imperiali russi e
studiata nelle scuole di quella nazione. Visse una vita sociale
tutta rivolta alla sua professione. Pur essendo osannata dal
pubblico, non ebbe rivali e fu, anzi, molto apprezzata dalle sue
colleghe perché non fu mai presuntuosa bensì venne considerata una
grandissima professionista in quanto mantenne sempre viva, nel corso
di tutto la sua brillante carriera, la volontà di non fermarsi mai
nell’apprendere dagli altri e nell’arricchire il suo bagaglio
tecnico e interpretativo senza adagiarsi sulla sua fama acquisita.
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