SERGE LIFAR
Serge Lifar ne'
"Le creature di Prometeo" 1929
Serge Lifar, danzatore,
coreografo e teorico della danza tra i più celebri del suo tempo, è
una delle figure più significative della storia della danza. Figlio
di un funzionario, nasce a Kiev il 2 aprile 1905 e vive da piccolo
i drammi della guerra e della rivoluzione russa. Dopo aver
frequentato per alcuni anni la scuola militare, nel 1921 entra per
caso nella scuola di danza di Bronislava Nijinska e si innamora
della danza. Nel 1923, quando cinque allievi vengono segnalati a
Diaghilev, egli prende il posto di un allievo che non si presenta
alla partenza del treno ed approda così fortunosamente presso la
compagnia dei Ballets Russes. Malgrado la sua tecnica non sia ancora
perfezionata, avendo iniziato tardi gli studi, grazie anche alla sua
grande bellezza, alle sue doti fisiche, al suo talento uniti alla
passione che mette nell’apprendere, viene immediatamente notato da
Diaghilev che lo affida alle cure del M°Enrico Cecchetti. Il giovane
Lifar brucia le tappe applicandosi con grande forza di volontà e
dedicandosi anima e corpo agli studi tanto che presto diviene
solista della Compagnia e quindi primo ballerino in ruoli creati
appositamente per lui: Les Fâcheux 1924, Le train bleu
1924, Zéphire et Flore 1925,
Les Matelots 1925, Pas d’acier 1927, Ode 1928,
nonché diviene interprete prediletto del grande Balanchine (Barabau
1925, Romeo e Giulietta 1926,
La Chatte 1927 Apollon
Musagète 1928, Le Bal 1929 e
Le Fils prodigue 1929), finchè
nel 1929 Diaghilev gli offre l’opportunità di esordire come
coreografo con una nuova versione di Renard. Nel 1929, dopo
la morte dei Diaghilev, è protagonista e coreografo del balletto
Le creature di Prometeo per il Teatro dell’Opéra di Parigi e,
quando Balanchine si ammala, viene chiamato ivi a continuarne
l’opera. Diviene, infatti, maître de ballet dell’Opéra di Parigi e
principale danzatore. A Parigi Lifar svolge un ruolo fondamentale
per il rinnovamento della danza attirando un pubblico sempre più
numeroso ed entusiasta ad assistere alle sue creazioni e riprese di
balletti. Nello stesso periodo, inoltre, dal 1932 al 1940 collabora
con i Ballets Russes di Montecarlo.
Nel 1944 accusato di
collaborazionismo, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, viene
allontanato dall’Opéra dal Comitato di Epurazione e si trasferisce
all’Opera di Montecarlo dove trascorre gli anni da 1945 al 1947
fondando il Nouveau Ballet de Montecarlo. Nel 1947 viene richiamato
all’Opéra dove rimane sino al 1958. Dal 1958 lavora nuovamente con
l’Opera di Montecarlo e successivamente a Nizza. A partire dal 1969
viene invitato dalle maggiori compagnie del mondo, con le quali
riprende con successo le sue coreografie fino alla sua morte
avvenuta a Losanna nel 1986.
Creatore fecondo, in 30 anni
compone circa duecento coreografie delle quali è anche l’interprete.
Egli ridefinisce le regole della tecnica neoclassica, di cui aveva
impiantato lo stile presso il Balletto dell’Opéra di Parigi, nel suo
Traité de danse académique (1949) e difende la sua idea di
danza come arte autonoma nel suo Manifeste du coréographe
(1935). Scrive inoltre oltre 25 libri tra il 1935 e il 1962 tra i
quali History of Russian Ballet (1939), Vestris, Dieu de
la danse (1950), Traité de coréographie (1952), Le
trois grâces du XX siècle (1957), Ma vie (1965). Fonda a
Parigi nel 1947 l’Institut Choréographique e nel 1975 l’Université
de la Danse ed è nominato Membro dell’Académie de Beaux Arts nel
1968.
Per Lifar in un balletto la
danza è più importante della musica e dell’allestimento scenico e,
infatti, molte sue coreografie non sono ispirate dalla musica. Ad
esempio per Icare, lavoro basato su un accompagnamento con
percussioni, la musica viene aggiunta soltanto dopo che egli ha
costruito la coreografia. In quasi tutte le sue creazioni, anche
quando si tratta di mettere in scena musica convenzionale, egli
pretende dal musicista l’arrangiamento dei ritmi e dei tempi in modo
da farli coincidere con il suo lavoro di coreografo. Egli inoltre
privilegia il balletto narrativo ma nella sua opera di coreografo lo
sviluppo della vicenda diventa secondario rispetto allo sviluppo
delle idee. Creatore più ispirato nel produrre per soli e piccoli
gruppi, nei suoi balletti caratterizza poco il momento dell’azione
esaltando piuttosto soprattutto la visione plastica dei sentimenti
provati dai suoi personaggi.
Serge Lifar in
"Le fils prodigue" 1929
Le
principali creazioni di Lifar e quelle citate su questo sito
Le creature di
Prometeo (mus. Beethoven) 1929
Bacco e Arianna
(mus. Roussel) 1931
Salade (Mus. Milhaud) 1935
L’après-midi d’un faune (mus. Debussy) 1935
Icare (ritmi di Lifar) 1935
Harnasie (mus. Szymanowsky) 1936
Le Roi nu (mus.
Français) 1936
David triomphant (mus. Rieti) 1937
Alexandre le Grand (mus. Gaubert) 1937
Oriane et le Prince d’amour (mus. Schmitt) 1938
Le Cantique des cantiques (mus. Honneger) 1938
Entre deux rondes (mus. Samuel-Rousseau) 1940
Le
Chevalier et la demoiselle (mus. Gaubert) 1941
Istar (mus. d’Indy) 1941
Boléro (mus. Ravel) 1941
Joan de Zarissa (mus. Egk) 1942
Les animaux modèles (mus. Poulenc) 1942
Suite en blanc (mus. Lalo) 1943
Guignol et Pandore
(mus. Jolivet) 1944
Les Mirages (mus. Sauguet) 1944
Aubade (mus.
Poulenc) 1946
Dramma per musica
(mus. Bach) 1946
Chota Roustaveli (mus. Honneger e AA.VV.)
1946
La Péri (mus.
Dukas) 1946
Una notte sul
Monte Calvo (mus. Mussorgsky) 1946
Nautéos (mus.
Leleu) 1947
Dafni e Cloe da
Fokine in collaborazione con Nicholas Zvereff (mus. Ravel) 1948
Le Chevalier
errant (mus. Ibert) 1950
Phèdre (mus. Auric)
1951
L’Uccello di fuoco
(mus. Stravinskij) 1954
Les Noces fantastiques (mus. Delannoy)
1955
Romeo e Giulietta
(mus. Prokofiev) 1955
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