<%@ Language=Eredita dal Web %> Sogno di Ballerina - I tuoi sogni: La mia ragione di vita di Prudenza

SOGNO DI BALLERINA




A PROPOSITO DI.....

I tuoi sogni


 

 

LA MIA RAGIONE DI VITA

di Prudenza

 

 

Scoprii l'immensa bellezza della danza quando avevo più o meno 5 anni, principalmente grazie ai libri e alla TV, anche se mi sarebbe tanto piaciuto vedere uno spettacolo a teatro.

Tutte le mie amiche frequentavano una scuola ed io, per non sentirmi da meno, dissi che ballavo e ci credevano perché, quando montavamo le "coreografie" per le recite di fine anno, mi ritenevano bravissima; poi, col passare del tempo, la mia bugia fu dimenticata e furono loro a insegnarmi i passi e le posizioni di danza.

Li scrivevo tutti su un foglio e a casa li ripetevo sulla musica di un carillon, con il body di ginnastica artistica di mia cugina.

Mi sentivo la più brava anche se accanto a me non c'era nessuno, ballavo fino alla morte e i miei genitori erano lì ad osservarmi dicendo che era davvero un peccato non potermi iscrivere ad una scuola di danza per motivi economici... io continuavo a pregarli, scrivevo addirittura racconti sulla mia vita da ballerina finché, un giorno che non dimenticherò mai, misi un gonnellino avuto in regalo con un paio di scarpe e cominciai a ballare, come al solito.

Allora avevo quasi 10 anni e il mio sogno non si era ancora realizzato, mio fratello mi vide e mi chiese se mi sarebbe piaciuto di più fare danza o pallavolo ed io risposi che ovviamente preferivo la prima opzione, ignara di quello che poteva accadere.

Lui, che aveva 20 anni e lavorava, disse che mi avrebbe iscritta ad una scuola e avrebbe pagato le mie lezioni con il suo stipendio, io.. piccola ingenua, felicissima corsi da mamma e glielo dissi.

Lei non ci credeva e rise, andai via un po' delusa ma, quando parlò direttamente con lui, si convinse e il giorno stesso (o qualcuno dopo) chiamò la scuola di danza che frequentavano le mie amiche.

Grazia, la direttrice, disse che potevo subito iniziare e che la mia era l'età giusta per farlo.

L'emozione che provai in quegli attimi è indescrivibile e a pensarci mi batte ancora il cuore, sento un nodo alla gola e gli occhi lucidi, mi sta scendendo una piccolissima lacrima, ma è bello...

Dissi che non volevo assolutamente fare danza classica, la trovavo noiosa, preferivo la moderna, ma Grazia disse che potevo provarla e poi decidere.

Io e mia madre andammo a comprare dei calzini di spugna che utilizzo ancora.

Era il 23 settembre 2005, avevo visto tante volte quella scuola passandoci accanto, ma entrarci fu tutta un'altra cosa.

Mi presentai a Grazia e le chiesi dove fosse lo spogliatoio, mi accompagnò per un corridoio corto e strettissimo, aprì una tenda e.. eccomi lì, nella scuola di danza che avevo sempre sognato e immaginato grande come nei film, ma era ed è ancora così piccola, ma così bella, calorosa, accogliente che non la scorderò mai.

Mi vestii e, quando arrivarono le mie amiche, mi chiesero stupite cosa ci facessi io lì e poi, tutte felici, entrammo in sala.

Mi presentai a Stella, la mia grande insegnante, andammo alla sbarra e cominciammo con gli esercizi.

Era un sogno per me, mi guardavo allo specchio, non credevo di essere davvero lì, ricordo che mettevo tutte le dita attorno alla sbarra come un pappagallo sulla sua stecca, e Stella mi corresse.

Fu la prima correzione nella mia storia di ballerina, ricordo ancora quei semplici ma bellissimi primi tendu in avanti.

Mi chiese se avessi già praticato danza in passato ed io le dissi sorridente di no.

E' così bello ripensare agli stupidi errori che commettevo e che tutti, teneramente, mi correggevano.

Poi conobbi Simona, l'altra mia grande insegnante di danza moderna.

Ogni sera tornavo a casa entusiasta e facevo vedere a tutti cosa avevo imparato.

Poi ci fu il mio primo saggio al Piccinni, la scuola di danza compiva dieci anni dalla fondazione e volle che ci esibissimo sul palco di questo importante teatro di Bari.

Fu un'emozione fortissima e bellissima, anche se tutto rischiava di essere annullato poiché non arrivavano i costumi di scena e nel bel mezzo dello spettacolo ci fu un corto circuito, ma tutto andò per il meglio, anzi per il meglio del meglio.

La mia famiglia e i miei parenti si complimentarono con me, i miei erano felicissimi, avevo finalmente realizzato il mio più grande sogno... solo una cosa mancava: mio fratello, l'artefice di tutto ciò; allora era al militare e non poté venire, ma io ballai anche per lui.

Ora ho 14 anni e son 3 mesi che non frequento più, per i primi tempi son riuscita a "sopravvivere" dal momento che ho molti compiti da svolgere durante il pomeriggio, ma ora non ce la faccio più.

Se prima non credevo fino in fondo che senza danza non si potesse vivere, ora me ne sono resa conto e mi manca tantissimo, avevo interrotto anche per problemi economici e avrei dovuto ricominciare verso dicembre, ma ora la situazione è migliorata e entro questo o il prossimo mese dovrei ricominciare a VIVERE.

Questo sarà il mio 5° anno e, poiché ho completamente cambiato idea rispetto a 4 anni fa, inizialmente riprenderò solo con le lezioni di danza CLASSICA e contemporanea.

Moderna non è molto nel mio stile e ho scoperto che quello che mi trasmette più emozioni è il classico e spero anch'io di poterle trasmettere agli altri un giorno perché, come tutte voi, ognuna ha il suo sogno di ballerina... diventarlo, e non dobbiamo credere a chi dice che ci vogliono troppi soldi o troppe raccomandazioni per farlo, inseguiamo i nostri sogni e facciamo che diventino realtà.

 

18 ottobre 2009

 

 






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