ARTHUR SAINT-LÉON
“Saint-Léon causò stupore per la
forte audacia della sua danza e la forza del suo salto. Riuscì a
conquistare l’applauso tutto per lui, cosa non semplice in un
periodo in cui la danza maschile non riscontra i favori del
pubblico.”
Theophile Gautier in occasione della
prima di “Alma, ou La Fille de feu” (1847)
“La sua danza è lo sport del
giovane Ercole… Così affascinanti erano i suoi tours che egli
immediatamente conquistò il pubblico che in genere non ama la
presenza di danzatori maschili… Non è possibile dire quante volte
gira su sè stesso in una singola rotazione”.
The Times (1843)
Arthur
Saint-Léon (1821-1870)
Arthur Saint-Léon, creatore del
famoso balletto “Coppelia”, fu una tra le figure dominanti del
balletto europeo degli anni Sessanta dell'Ottocento e uno degli
artisti più versatili del XIX secolo. Apprezzato violinista e
compositore, fu danzatore dalla tecnica straordinaria, vivace e
prolifico coreografo nonchè teorico di salda base accademica.
Charles Victor Arthur Michael
Saint-Léon nacque a Parigi il 17 settembre 1815, anche se si pensa
che la sua reale data di nascita sia il 1821. Suo padre, Léon
Michael Saint-Léon, danzatore dell’Opéra di Parigi, incoraggiò suo
figlio a studiare musica e danza. Infatti il piccolo Arthur studiò
violino con Joseph Mayseder e Nicolò Paganini debuttando come
violinista all’età di tredici anni a Stoccarda, dove suo padre aveva
ottenuto l’incarico di maestro di danza della Corte reale. L’anno
dopo, all’età di quattordici anni, si cimentò per la prima volta
come ballerino in un pas de deux per il balletto “Die
Reisende Ballet-Gesellschaft” di Joseph Schneider a Monaco.
Nel 1837, tornò a Parigi per
studiare danza e per i suoi recital di violino. Un anno dopo debuttò
al Teatro de la Monnaie di Bruxelles come ballerino di danza di
démi-charactère. In seguito si recò ad Anversa e Vienna
continuando a danzare e ad esibirsi come violinista. raccogliendo
molti consensi. Si fece apprezzare dal pubblico per i tours
vorticosi e la forza dei salti e riuscì a incantare la platea
dovunque si esibisse dando nuovamente slancio alla danza maschile in
un periodo in cui era in pieno decadimento e le esibizioni dei
maschi erano considerate secondarie rispetto a quelle femminili.
Mentre si trovava a Vienna, ebbe
l’opportunità di danzare con la grande ballerina Fanny Cerrito. Da
quel momento diventarono coppia fissa in numerosi balletti e si
innamorarono. Lavorarono insieme a Roma, Firenze, Parma e di nuovo a
Londra, dove nel 1843 Saint-Léon mise in scena “La Vivandière” che
danzò insieme a sua moglie. Questo balletto era già stato portato in
scena a Roma nello stesso anno col titolo “La Vivandiera e il
Postiglione”, su musica di E.Rolland, ma nell’edizione di Londra, su
musica di Pugni, Saint-Léon aggiunse la Redowa, una polka
d’origine boema, che fece impazzire il pubblico. Il successo
conseguente li portò nuovamente in tournée in Inghilterra, dove
danzarono nei nuovi lavori di Jules Perrot “Ondine” (1843) e “La
Esmeralda” (1844) e in Italia. Infine, il 17 aprile 1845, la coppia
si sposò a Parigi.
Nel 1847 l’Opéra di Parigi
commissionò a Saint-Léon un nuovo balletto. Egli mise in scena “La
fille de marbre”, riscrivendo essenzialmente il balletto “Alma ou la
fille de feu” creato nel 1842 dalla Cerrito insieme a Jules Perrot
su libretto di André Deshayes.
Successivamente la coppia partì
per Venezia, dove al Teatro La Fenice debuttò in altri tre nuovi
balletti, seguiti da ancora nuovi lavori, sempre di Saint-Léon, per
l’Opéra di Parigi (tra i quali “Le violon du diable” nel 1849 in cui
Saint-Léon danzava accompagnandosi in scena con il violino e “Stella
ou Les Contrabandiers” nel 1850) e tournée in tutta Europa. Nel
marzo del 1851, dopo alcuni dissapori, i due si separarono e
Saint-Léon accettò il posto di maestro di ballo principale ed
insegnante della classe di perfezionamento all’Opéra di Parigi.
Insieme alla Cerrito danzò un’altra sola volta durante un gala
nell’ottobre del 1851 e, quando sua moglie fu scritturata dall’Opéra
nel dicembre 1852, Saint-Léon si mise elegantemente da parte
ritirandosi dall’incarico prima della fine del suo contratto. Rimase
però a Parigi per continuare a coreografare ed a comporre musica per
il Théâtre Lyrique.
Dopo una stagione a Londra, si
recò a Lisbona dove per tre anni presentò un repertorio di vecchi e
nuovi lavori al Teatro de São Carlo e fu anche nominato professore
del Conservatorio. A causa di problemi finanziari da parte del
Teatro, Saint-Léon dovette tornare a girare l’Europa finchè, nel
1859, fu chiamato a San Pietroburgo come maestro di ballo del
Teatro Imperiale. L’impegno consisteva in un incarico annuale di
sei mesi, per cui egli era libero nei mesi restanti di continuare il
suo lavoro di coreografo in altre città europee.
Un anno dopo aver messo in scena
con grande successo a San Pietroburgo “Il cavallino gobbo”, nel 1865
Saint-Léon incontrò la giovane ballerina tedesca Adèle Grantzow, che
aveva già visto danzare nel 1858 ad Hannover, e ne rimase colpito
tanto che la propose come prima ballerina al Teatro Bolshoi di
Mosca. Da quel momento in poi Adèle divenne la sua musa ispiratrice.
Anche se per casi fortuiti non potè essere l’interprete di alcuni
suoi lavori. Nel 1866, infatti, dopo aver preparato il debutto del
nuovo balletto “La Source” a Parigi, la Grantzow fu richiamata a
Mosca e, all’ultimo momento, fu sostituita da Guglielmina Salvioni.
Un problema analogo si verificò quando nel 1870 stava per andare in
scena la prima di “Coppelia”. Quella volta la Grantzow si ammalò e
fu sostituita da Giuseppina Bozzacchi, una giovane allieva della
Scuola di ballo, esordiente ad appena sedici anni.
Sin dal 1866, tuttavia, Saint-Léon
aveva cominciato ad accusare problemi di salute, per cui per un
certo periodo dovette recarsi a Wiesbaden per curarsi. Tornato a
Parigi, vi morì, colpito da un attacco cardiaco, il 2 settembre
1870, appena tre mesi dopo la prima di “Coppelia”. Nello stesso anno
e nel giorno del suo diciassettesimo compleanno, moriva a Parigi, a
seguito di un’epidemia di vaiolo, la giovanissima promessa della
danza, Giuseppina Bozzacchi (23 novembre 1853 - 23 novembre 1870),
che aveva dato vita alla bambola dagli occhi di smalto ovvero “Coppelia”,
il balletto più celebre di Saint-Léon .
Arthur Saint-Léon, che
originariamente aveva conquistato grande fama come ballerino
maschile in un’epoca in cui soprattutto le donne erano apprezzate
sul palcoscenico, venne più tardi conosciuto, soprattutto, come un
esperto creatore di divertissements. Poichè era molto abile
nell’adulare i direttori dei teatri, acquisì ben presto la
reputazione di persona molto ambiziosa ed egocentrica ma questo suo
modo di fare gli permise di ottenere grandi vantaggi e numerose
opportunità di lavoro. Tra gli altri difetti del suo carattere c’era
quello di sentirsi superiore a tutti come coreografo e, quindi, era
geloso dei successi dei suoi colleghi. Tuttavia, gran merito ebbe
nella trasformazione del balletto in quanto tradusse in danza
classica le danze folkloristiche popolari che in seguito diventarono
una parte caratterizzante e vivacizzante di molte coreografie di
Petipa.
Oltre ad essere un esperto
coreografo, Saint-Léon fu pure un eccellente violinista e compose
una settantina di lavori musicali soprattutto per violino e, alcune
volte, per i suoi balletti. Infine come traccia del suo lavoro,
oltre a “Coppelia”, il suo unico balletto rimastoci per interezza,
il teorico Saint-Léon lasciò ai posteri un interessante trattato con
l’allora rivoluzionario ed innovativo sistema di notazione del
movimento intitolato “La Stenochoreographie ou l’Art d’écrire
promptement la Danse” pubblicato nel 1852 a cui si ispirarono le
nuove generazioni di maestri fondatori della didattica della danza
negli anni a venire.
Le
principali creazioni di Saint-Léon e quelle citate su questo sito
1843 – “La vivandiera e il postiglione” [Rolland E.]
1844 - "La vivandière" [Pugni Cèsare]
1844 - "La manola" [?]
1846 - "Der maskenball" [?]
1847 - "La fille de marbre" [Pugni]
1849 - "Le violon du diable" [Pugni e Saint-Léon]
1850 - "Stella, ou les contrebandiers" [Pugni]
1851 - "Pâquerette" [Benoist François]
1852 - "La tentation" [d'Halevy Jacques e Gide Casimir]
1855 – “Saltarello” [?]
1860 - "Graziella ou la querelle amoureuse" [Pugni]
1861 - "Le méthéor" [?]
1861 – “La perle de Seville” [Pugni]
1862 - "Théolinde, la petite orphane" [?]
1863 - "Diavolina" [Pugni]
1864 - "Fiammetta" [Minkus Ludwig]
1864 - "Il cavallino gobbo" [Pugni]
1865 - "Constance" [Clay Frédéric]
1866 - "Naïla, ou la source" [Minkus e Delibes Léo]
1867 - "Le triomphe de Bacchus" [Dargomijsky Alexandr]
1867 - "Le poisson d'or" [Minkus]
1869 - "Le lis" [Minkus]
1870 - "Coppélia, ou la fille aux yeux d'émail" [Delibes]
Links
Biografia di
Saint-Léon su balletto.net
Altra biografia
Saint-Léon su Dansomanie
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