NAÏLA OU LA SOURCE
Balletto in tre atti e quattro
scene su musica di Léo Delibes e Ludwig Minkus (Minkus: Atto I e Act
III-Scena 2 / Delibes: Atto II e Atto III-Scena 1). Coreografia di
Arthur Saint-Léon. Libretto di Saint-Léon in collaborazione con
Charles Nuitter. Disegni originali di Edouard Desplechin,
Jean-Baptiste Lavastre, Auguste Rubé, Chaperon (scene), Paul Lormier
(costumi). Prima rappresentazione: Teatro de l’Opéra di Parigi 12
Novembre 1866 con interpreti Guglielmina Salvioni (Naïla), Eugenie
Fiocre (Nouredda) e Louis Merante (Djémil).
Il balletto si svolge in Persia
e narra del cacciatore Djemil che presso una fonte impedisce che la
stessa sia avvelenata dallo zingaro Morgab, il quale gli predice il
suo prossimo incontro con una fanciulla di cui si innamorerà.
Infatti, si ferma alla fonte una carovana che conduce una fanciulla,
Nouredda, dal suo futuro sposo. Nel raccogliere un fiore su un
precipizio da offrire alla giovane, Djemil cade e il fratello di
Nouredda vorrebbe per sè il fiore raro. Rifiutata l’offerta di
denaro, Djemil osa sollevare il velo di Nouredda per guardarle il
volto. Viene quindi legato e lasciato solo a morire nel deserto. In
suo soccorso sopraggiunge Naila, lo spirito della sorgente, alla
quale Djemil chiede di essere aiutato a conquistare Nouredda. La
fanciulla intanto è stata portata al palazzo del Khan. Qui la
raggiunge Djemil che compie un incantesimo col fiore dal quale
emerge Naila. Di lei rimane conquistato il Kahn che ripudia la sua
futura sposa, la quale fugge dal palazzo con Morgab. Raggiunta
Nouredda, Djemil la rimprovera di averlo rifiutato, le confessa il
suo amore e la fanciulla ne resta commossa. Dopo aver bloccato il
fratello della giovane, giunto per liberarla, grazie ad un nuovo
incantesimo del fiore magico, i due fuggono verso la fonte. Naïla
confida a Djemil che Nouredda non è sincera. Il giovane non le crede
e Naïla sacrifica sé stessa facendo prosciugare la fonte.
Il ruolo della protagonista
Naïla era stato creato da Saint-Léon per Adèle Grantzow, una
ballerina molto apprezzata e celebre per la sua leggerezza,
delicatezza e pulizia tecnica. All’ultimo minuto la Grantzow dovette
rinunciare per un infortunio e fu sostituita da Guglielmina Salvioni,
una ballerina milanese, rinnomata per forza, virtuosismo e mimica ma
con uno stile interpretativo, quindi, tutto all’opposto della
Grantzow. Lo spettacolo, interpretato in modo verista dalla Salvioni,
fu ben accolto in generale dalla critica ma non ebbe grande impatto
dal punto di vista coreografico. Saint-Léon volle ugualmente
riproporlo con la Grantzow nel 1868 per dimostrare come con
l’interprete per la quale aveva creato il balletto lo stesso avrebbe
potuto avere una resa diversa. Pur ottenendo un buon successo,
grazie anche all’interpretazione della Grantzow, questa nuova
edizione non fu tuttavia capace a dare un’impronta di celebrità al
balletto. Vano fu, infine, l’ennesimo tentativo di Saint-Léon di
risuscitarlo nel 1869 riprendendone il soggetto quando mise in scena
il balletto “Le Lys” (Liliya) con le musiche Minkus al Teatro
Imperiale di San Pietroburgo sempre con protagonista la Grantzow.
Tale versione fu poi rappresentata col titolo di "Naïla" all'Opera
di Corte di Vienna nel 1878.
Altra versione fu quella del Teatro alla Scala di Milano con la
coreografia di Cesare Marzagora (da Saint-Léon) nella stagione
1875/76. Nel XX° secolo ulteriori allestimenti furono messi in
scena da A. Coppini (SanPietroburgo 1902), N. Sergeyev (San
Pietroburgo 1916) per l'addio alle scene della Vaganova, Ponomariev
e Vaganova (San Pietroburgo 1925). Léo Staats invece coreografò
sulla musica di Delibes (arrangiata da H. Busser) un nuovo balletto
intitolato "Soirée de fête" (Parigi, 1925) mentre Georges
Balanchine realizzò, infine, a New York il 23 novembre 1968 un
balletto dal titolo omonimo (La Source) della durata di 24 minuti
utilizzando le musiche di “Sylvia” e “Naïla” di Delibes per il New
York City Ballet con interpreti Violette Verdy e John Prinz.
Collegamenti
Trama su balletto.net
Note su "La Source"
Biografia di
Saint-Léon su balletto.net
Altra biografia
di Saint-Léon
Saint-Léon su questo sito
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