GAETANO VESTRIS
Gaetano Apollino Baldassarre
Vestris nacque a Firenze il 18 aprile 1729 in una numerosa famiglia
di artisti. Il padre, Tommaso Maria Ippolito Vestri, ebbe, infatti,
sette figli di cui due, insieme a Gaetano, contribuirono ad
arricchire l’arte della danza: Teresa (1726-1808) e Angiolo
(1730-1809), così come avvenne per i loro figli e nipoti.
Nel 1747 la famiglia Vestris si
trasferì a Parigi e Gaetano, insieme al fratello ed alla sorella, fu
ammesso alla Scuola di Ballo dell’Académie Royale de la Musique
dove studiò con Louis Dupré. Nel 1748 esordì all’Opéra divenendo
nel 1751 premier danseur. Già allora la fama e il successo
ottenuti avevano accresciuto a tal punto la sua innata vanità che
rimase memorabile un suo giudizio su sé stesso: “Ci sono solo tre
grandi uomini in Europa: il re di Prussia, Voltaire e Io”.
Nel 1754 si esibì a Berlino per
poi tornare in Italia con i fratelli per danzare al Regio di Torino.
Nel 1755 rientrò a Parigi per esibirsi in lavori di Lulli e Noverre.
Dovunque andò riscosse trionfi inimmaginabili.
Nel frattempo si era legato a
Marie Allard (1742-1802), un’eccellente ballerina specializzata in
ruoli comici e di carattere. Da questa relazione sentimentale, nel
1760, nacque Auguste Vestris, che diventerà il più grande ballerino
tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento. Parlando di
suo figlio, Gaetano disse: ”Auguste è più abile di me, com’è
abbastanza naturale; soprattutto perchè egli ha avuto Gaetano Vestri
come padre: un vantaggio della natura a me negato”. Auguste
raccolse, infatti, il testimone da Gaetano e anche lui, come era
avvenuto per il padre, fu soprannominato successivamente “Le Dieu
de la danse”. Le cronache raccontano che nel 1781, in occasione
di un’esibizione di padre e figlio al Covent Garden di Londra, il
Parlamento inglese dovette interrompere la sua sessione di lavoro in
modo da consentire ai suoi membri di assistere alla
rappresentazione.
Nel 1763 Gaetano Vestris si
recò a Stoccarda per danzare, insieme a suo fratello Angiolo, nel
celebre balletto di Noverre “Medée et Jason”. Colpito dal lavoro di
Noverre lo riprodusse nel 1767 a Vienna e nel 1770, in versione
ridotta durante l’intermezzo di un’opera, all’Opéra di Parigi, per
poi rimetterlo in scena, sempre all’Opéra, in forma integrale.
Nel 1770 Vestris venne nominato
maître de ballet e compositore di balli dell’Opéra: ruoli che
ricoprirà fino al 1776, restando tuttavia primo ballerino sino al
suo ritiro avvenuto nel 1781. La sua ultima apparizione in pubblico
avvenne comunque nel 1800, a 71 anni, quando volle festeggiare in
scena il debutto di suo nipote, Auguste Armand, figlio di Auguste.
Nel 1792 sposò Anne Friedricke
Heinel (1753-1808) una celebre ballerina tedesca, allieva di Lepy e
Noverre, soprannominata “La reine de la danse”. Ella,
dapprima, fu una fiera rivale di Gaetano Vestris a causa del suo
eccezionale virtuosismo ma, successivamente, i due riuscirono a
trovare un punto d’incontro e, con la frequenza professionale, ad
instaurare una relazione sentimentale che culminò con la nascita di
un figlio. Adolphe, nel 1791, e col successivo matrimonio. Si
racconta che Anne Heinel sia stata la prima ballerina ad eseguire la
doppia piroette con il rond de jambe, passi inventati
da Gaetano Vestris e successivamente perfezionati da Maximilien
Gardel.
Gaetano Vestris morì a Parigi
il 23 settembre 1808.
Vestris, uno dei più grandi danzatori di metà Settecento, non era
fisicamente particolarmente dotato in quanto possedeva una
conformazione difettosa delle gambe che sopperiva, tuttavia, con
un’espressività ed una tecnica prodigiosa tanto da rappresentare il
prototipo per eccellenza del danzatore della sua epoca in virtù
della sua grazia e dell’armonia dei suoi passi. Era anche un uomo di
mondo, dal carattere piuttosto irascibile, vanitoso, loquace e
piuttosto galante. Eccellente mimo, contribuì anche lui alla riforma
del balletto alleggerendo il vestiario del danzatore ed abbandonando
la maschera che negava l’espressione del viso. Pur essendo la sua
cultura piuttosto scarsa, ebbe tuttavia l’intelligenza di saper
utilizzare al massimo le sue doti di artista che gli consentirono di
conquistare trionfi su trionfi ed elevare così l’interesse del
pubblico verso l’arte della danza.
Links
La dinastia Vestris (in inglese)
|