LIVIO J. VINARDI

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Rivista ESOTERICA                                                  1989

EDIZIONI LETI (Roma) — L. 3.500 — MENSILE N.7ANNO I — SPED. ABB. POST. GR. III/70%

 

6 GIORNI CON IL PROFESSOR VINARDI

di Alessandro Staiti

 

PARLARE AL CUORE

Cercare di comprendere, alle soglie di un improbabile Duemila iper-tecnologizzato e ipocritamente neo-positivista, la funzione di una scuola esoterica è un compito piuttosto difficile. Ancor più difficile se si tiene conto della possibilità (non molto remota) di imbattersi in una delle tante pseudo-scuole che promettono all’uomo felicità, successo, potere, andando a far leva sull’orgoglio di una personalità già completamente disarmonica. Eppure è un dato di fatto: alle soglie di questo improbabile Duemila l’uomo non sa chi è, non ha ancora imparato a conoscere se stesso, e la dimostrazione di tutta questa educazione fasulla la si può visibilmente riscontrare nel modo in cui procede la totalità degli affari umani su questo pianeta. "Se fossimo stati educati alle nostre reali potenzialità fin da piccoli, con un lavoro obiettivo sui centri, a quest’ora potremmo far cose inimmaginabili", mi diceva Vinardi durante una delle tante pause del seminario.

Livio Vinardi non è un uomo comune. Incontrarlo personalmente può avere un significato reale soltanto se ci si rende disponibili interiormente. La sensazione che si prova standogli accanto è molto particolare: Vinardi non instaura nessun coinvolgimento personale con l’allievo, eppure dà tutto quel che ha, senza risparmiarsi. Atteggiamento classico di un insegnante della Quarta Via. L’allievo ha poche chances di operare un transfert con la propria guida, perché in realtà viene lasciato a lavorare con degli strumenti precisi e autonomi; l’istruttore ha il ruolo di mantenere le cose in fermento, è responsabile del processo in corso, non dei risultati che gli allievi otterranno, perché questi dipendono esclusivamente dall’impegno personale di ciascuno, rapportato alle proprie potenzialità.

Non sono soltanto le parole, né tantomeno le tecniche: è un vero trasferimento di energia sottile che si attua tra l’insegnante e gli allievi, che intenzionalmente decidono di sottoporsi ad una disciplina, cioè di lavorare coscientemente sulle proprie abitudini meccaniche. L’attrito che si genera produce un’energia di alta qualità, che potrà essere utilizzata in seguito per scopi precisi.

L’uomo commette errori su errori, ma non perché sia stupido o cattivo. In realtà sta pagando per uno sbaglio iniziale, il famoso peccato originale, che è stato commesso in lui dai suoi costruttori, i demiurghi. Rendere un’idea precisa di quanto sia accaduto non rientra negli scopi del presente articolo, ma è bene tenere a mente questa preziosa informazione rintracciabile in ogni tradizione religiosa. Ed ogni religione ha sempre insegnato che c’è una via d’uscita a questo cattivo funzionamento della macchina umana, ma poi i reali metodi per sfuggire a questa condanna sono rimasti disponibili soltanto negli insegnamenti esoterici che si sono preoccupati di preservare intatto il messaggio dei vari Inviati dall’Alto. In Occidente la Quarta Via si è manifestata, intorno ai primi del Novecento, per mezzo di Gurdjieff, ed ha indicato una strada integrata per riportare l’uomo al suo reale Io, al suo vero funzionamento originario.

Frequentare i seminari di Vinardi, alle soglie del Duemila, offre ancora questa possibilità. La Biopsicoenergetica, oltre che una disciplina a se stante, è anche uno dei nuovi nomi con cui la Quarta Via si sta rendendo disponibile agli uomini di fine secolo, con dei mezzi e delle tecniche appropriati all’attuale incarnazione energetica del pianeta e dei suoi abitanti. Vinardi non compie riti, non ripete antiche tecniche ormai obsolete, ma trasmette, a chi si rende disponibile, la Scienza Oggettiva per mezzo della quale l’uomo può arrivare a conoscere realmente se stesso, in ogni tempo e in ogni luogo.Ed è l’unico lavoro reale che vale la pena di compiere…


 

6 GIORNI CON IL PROFESSOR VINARDI

di Giampiero Cara

Sembra che da qualche tempo non possiamo fare a meno di parlare del prof. Livio Vinardi. Negli scorsi numeri "Esoterica" si è occupata della Biopsicoenergetica, la nuova disciplina scientifica da lui fondata, che studia tutte le energie, sia naturali che generate, per la quale Vinardi sta dirigendo un progetto alla San Francisco State University, in California. Successivamente si è soffermata su una presentazione inedita ed esclusiva che lo scienziato argentino ha offerto del Sistema Isoterico. Questa volta è andata ad assistere personalmente, attraverso i tre centri di Giampiero Cara e Alessandro Staiti, a due dei seminari che il prof. Vinardi ha tenuto nelle vicinanze di Roma. A voi l’avvincente diario di questi affacinanti appuntamenti. 

Il Centro Naturista Italiano di Zagarolo, nei dintorni della Capitale, è un luogo dove la gente va di solito a disintossicarsi per qualche giorno, a depurare l’organismo a contatto con il verde e con cibi naturali.Anche lo scopo dei seminari di Livio Vinardi è, in un senso più profondo (e occulto, se vi piace il termine), quello di eliminare delle scorie da quella che i Maestri della Quarta Via definiscono la macchina umana. Si tratta, in effetti, di scorie ben più difficili da sradicare: non sono soltanto le nostre energie sporche che devono rigenerarsi grazie a certi particolari esercizi che utilizzano a tale scopo l’ambiente naturale, ma è necessario soprattutto eliminare miriadi di piccoli io fittizi che intossicano la nostra personalità e impediscono all’essenza di crescere.Essenza e personalità: due parole con cui chiunque intenda percorrere la Via della Conoscenza di Sé deve familiarizzarsi. Su di esse, non a caso, si sofferma il professor Vinardi durante il discorso introduttivo del primo seminario di Zagarolo sul Sistema Isoterico.

"Siamo qui ha iniziato richiamando l’attenzione dei presenti in una luminosa saletta del Centro – per conoscere il nostro vero Io, cioè questa che si trova dentro di noi, l’essenza, da cui nascono tutte le altre nostre domande. Per arrivare alla conoscenza di questo Io, sono sorte, in Oriente come in Occidente, diverse vie e scuole, classificate secondo il centro di gravità delle persone che le seguono, ovvero il centro che viene attivato e fatto lavorare di più in ognuna di queste scuole."



Il professor Vinardi durante il seminario


Partendo dalla divisione – caratteristica della Quarta Via – dell’essere umano in tre centri o cervelli fondamentali (fisico, emozionale e intellettuale), Vinardi si riferisce, naturalmente, alle tre vie tradizionali che possono portare l’uomo alla conoscenza di sé facendolo lavorare su uno soltanto di questi centri: quello fisico nella "Via del fachiro" (scuola nº 1), quello emozionale nella "Via del Monaco" (scuola nº 2) e quello intellettuale nella "Via dello yogi" (scuola nº 3). Nelle scuole di "Quarta Via", invece, è indispensabile un lavoro simultaneo su tutti e tre i centri dell’uomo, anche se l’accento può essere posto, di volta in volta, su uno di essi.

"Bisogna vedere – continua il professore – se c’è in noi un’unità o una mancanza di unità. Per mancanza d’unità s’intende la mancanza d’armonia, di sincronismo fra le tre parti della macchina umana. Per fare un esempio, possiamo pensare ai tre strumenti che ci vogliono per suonare un trio. È possibile suonarlo se esiste una partitura che determini le relazioni tra le parti, ossia l’armonia e il tempo. Se invece che insieme mettiamo i tre strumenti a suonare uno per volta, non si tratta più di un trio, ma di qualcosa di incompleto che non si capisce. Anche nella macchina umana esistono tre strumenti: fisico, emozionale e intellettuale che, sebbene si trovino insieme, seguono leggi differenti. Allo stesso modo, non si può suonare un violoncello come si suona il violino o il piano; i timbri sono diversi, come sono diversi i registri, le tessiture e le tecniche di esecuzione. Tutti e tre gli strumenti producono musica, è chiaro, ma i modi attraverso cui questa musica si manifesta sono differenti. Ecco, ciascuno di noi ha la possibilità di suonare almeno un trio. Noi non siamo infatti indivi-dui, bensì indivi-trii, abbiamo tre parti. Queste tre parti, per consentire la massima espressione delle possibilità della nostra macchina, dovrebbero formare un triangolo equilatero. Se invece il triangolo è rettangolo o scaleno, il centro di gravità è la risultante di forze non armoniche, da cui vien fuori uno squilibrio. È come mettere tre cavalli, uno più forte e gli altri più deboli, a tirare un carro: il cavallo più forte è quello che manda avanti tutto, ma per il cocchiere è difficile controllare il carro in queste condizioni. Così siamo noialtri. Abbiamo ricevuto tutti, bene o male, una certa educazione tra virgolette, che ha prodotto questi tre cavalli, la manifestazione di questo trio."



Il professor Vinardi in uno dei momenti salienti del seminario


Una situazione poco confortante ma reale, se riusciamo ad osservarci in modo obiettivo. Anche G. I. Gurdjieff usò l’antica immagine della carrozza per illustrare la condizione dell’uomo comune. Vinardi però con i cavalli simbolizza i nostri tre centri, mentre nella metafora che Gurdjieff aveva preso in prestito dall’Oriente i cavalli rappresentano le emozioni, la carrozza il corpo fisico, il cocchiere l’intelletto e il padrone della carrozza è la nostra vera Volontà, che è possibile scoprire ed educare soltanto dopo un duro lavoro su se stessi.

"Ma che cosa avevamo noi – incalza Vinardi – al momento della nostra nascita? Soltanto un corpo, una vita appena manifestatasi, con molto tempo per imparare e per fare praticamente qualsiasi cosa. Avevamo anche un codice genetico con degli elementi impressi che costituiscono la nostra presenza. Ecco, soltanto le cose che un uomo ha al momento della nascita, nudo, costituiscono la sua essenza. Ma noi non siamo nati in questo momento, abbiamo adosso dei vestiti, abbiamo quell’educazione di cui si è appena parlato. Si tratta di cose acquisite in seguito, che fanno parte della nostra personalità. Insomma, dell’essenza fanno parte i capelli, il colore degli occhi e della pelle, gli organi del corpo, le funzioni interne, il sesso…"

"E il carattere?", domanda qualcuno.

"Il carattere no, si acquisisce. Il temperamento, piuttosto, fa parte dell’essenza. Se un bambino nasce in una famiglia e poi viene adottato da un’altra, la sua essenza non cambia, ma ha un’altra famiglia, un altro tipo di educazione, magari un’altra religione, è ricco da povero che era. Queste sono tutte cose della personalità."

Un’altra domanda: "Le influenze astrali determinano l’essenza di una persona?"

La risposta di Vinardi è cauta: "Tutto ciò che una persona ha al momento della nascita fa parte dell’essenza: quello che si vede e quello che non si vede. Anche le energie di qualsiasi tipo, che un essere umano porta al momento della nascita, se non sono acquisite, fanno parte dell’essenza. Quindi, se esistono energie astrali, fanno parti dell’essenza. Poi gli studi che si fanno su queste energie sono soltanto interpretazioni, che possono essere giuste o sbagliate…"

"Il fatto di essere nati – riprende il professore argentino – è stato l’avvenimento più importante della nostra vita. L’altro avvenimento fondamentale sarà la nostra morte. Con la stessa chiarezza con cui sappiamo di essere nati dobbiamo sentire anche questi altri aspetti che stiamo cercando, che sono estremamente sottili. Se non si mettono bene in chiaro, si possono capire cose differenti su uno stesso argomento. La nostra personalità, cioè la conoscenza che abbiamo acquisito e che possiamo acquisire ancora, è ciò che, se siamo interessati, ci può permettere di investigare e di scoprire la nostra essenza, il nostro Io. Certo, queste cose che diciamo non sono necessarie se noi nella vita vogliamo solo imparare a riparare le auto o a fare i commercianti. Queste cose diventano necessarie quando in noi nasce l’esigenza di conoscere noi stessi. Quando è assimilata veramente, questo tipo di conoscenza è la manifestazione di qualcosa che abbiamo dentro di noi. Si tratta di scoprire delle cose che già sappiamo."

"È casuale – domanda qualcuno – che ci sia una parte dell’umanità che non è interessata a tali cose, oppure esiste una economia cosmica che richiede questo?"

"Evidentemente, tutto ciò non è casuale, ma bisogna anche dire che in tutti almeno una volta nella vita si presenta la necessità di fare qualcosa che vada oltre la vita di tutti i giorni. Tutti a 18 anni vogliono essere qualcuno, compiere grandi imprese. Poi però, nella maggior parte questa intenzione non si cristalizza, poiché l’interesse non è sufficientemente forte. È necessaria una certa intensità del nostro cumulo energetico come essenza perché si manifesti questa necessità di studiare l’interno di noi stessi. E poiché il cumulo che si attacca al nostro corpo al concepimento appartiene al nostro interno, esso batte sulla personalità per richiamare l’attenzione. Se l’intensità di questo cumulo è minima, non si sente niente. Diciamo allora che la manifestazione dell’essenza non batte sulla coscienza e una persona, quindi, non dimostra interesse per una reale conoscenza di se stesso. La coscienza è il ricettacolo unico di ciò che viene da dentro e da fuori di noi."



Roberto D’Ambrosio Direttore della Tecnipress

Esaurita la disgressione, Vinardi torna ad esaminare la funzione dei centri, aiutandosi con dei disegni sulla lavagna. A chi volesse, comunque, approfondire il discorso sui cumuli energetici, consigliamo la lettura del primo e secondo volume di "Biopsicoenergetica", scritti da Livio Vinardi e pubblicati in Italia dalla Technipress, disponibili per i lettori di "Esoterica" con un notevole sconto.

"Noialtri – spiega il professore – abbiamo, come si è visto, almeno tre parti: una fisica, una emozionale e una mentale. Questi sono anche alcuni dei piani dimensionali dove ognuna delle manifestazioni della nostra singolarità umana può essere inserita e categorizzata."

Scopriamo allora, attraverso le parole e le schematizzazioni grafiche di Vinardi, che al centro fisico, o motorio, appartengono tutte le cose che impariamo. Dal momento che ogni centro è diviso a sua volta in tre subcentri – un subcentro fisico, uno emozionale e uno intellettuale – se noi impariamo un esercizio fisico ciò avviene attraverso il subcentro fisico o meccanico del centro motorio. I concetti di un libro o di un discorso si apprendono invece col subcentro intellettuale della nostra parte motoria, e così via. Il centro emozionale e quello intellettuale rappresentano già dimensioni superiori: il primo entra in azione quando facciamo il bene per il bene stesso, senza aspettarci una ricompensa sul piano materiale per le nostre azioni; al centro intellettuale appartiene invece la ricerca pura, disinteressata, l’amore per la Conoscenza.

Questa, però, è soltanto una nostra semplificazione di un discorso infinitamente più ampio e articolato, che è impossibile riportare fedelmente su queste pagine. Anche perché certe cose non si trasmettono con le parole, e tantomeno con la parola scritta. È fondamentale il rapporto diretto con la persona che, in certa misura, è fonte di trasmissione di idee che si traducono in energie particolari.

"Quello di parlare e di spiegare le cose – afferma Vinardi – è ancora un modo troppo indiretto di comunicare, ci sono troppi meccanismi da utilizzare. Se ci fossero qui delle persone iniziate, certe cose si potrebbero trasmettere mentalmente, cioè in modo più diretto e più fedele. È chiaro che se voi leggete Gurdjieff o Ouspensky, tanto per fare un esempio, potete trovare molte delle cose che vi sto dicendo io, anche se non tutte. Ma non è la stessa cosa che voi le leggiate, perché altrimenti vi chiederei semplicemente se avete letto Gurdjieff e poi andrei avanti per conto mio. Queste cose non possono essere soltanto lette. Non sono così semplici da capire veramente, andando al di là di una semplice comprensione intellettuale. Io ho fatto un lavoro diretto su queste cose, guidato da persone particolari, e ho raggiunto certi risultati che mi permettono adesso di istruire voi. I meccanismi di cui vi parlo li avevo anche io e ho dovuto fare dei grossi sforzi per superarli."

Se dunque appare già impossibile l’impresa di riassumere in due parole il discorso sui centri di base di ogni essere umano, la situazione si fa ancora più delicata quando ci si trova a dover parlare dei cosiddetti centri superiori, che soltanto pochi uomini possono riuscire a sviluppare, grazie ad un uso particolare dell’energia di un altro centro, il sessuale, che è creativa per eccellenza, la più raffinata di cui ognuno di noi dispone. Sul come, in particolare, sia possibile nutrire con l’energia sessuale quei corpi superiori (astrale, mentale, causale, ecc.) di cui parlano anche le più famose tradizioni mistiche ed occulte, proveremo a dare qualche accenno, sempre con l’aiuto di Vinardi e di altri iniziati, in uno dei prossimi numeri di Esoterica. Adesso, però, è bene ritornare ad occuparci di qualcosa di più pratico, di più vicino al nostro grado piuttosto elementare di sviluppo: gli esercizi fisici che hanno occupato gran parte del tempo di questo e del successivo seminario di Livio Vinardi.

Naturalmente, anche in questo caso, sarebbe perlomeno inutile descriverli a parole, perché potrebbero essere confusi forse con esercizi ginnici generici, mentre bisogna praticarli con l’insegnante per rendersi conto di come essi vadano a toccare dei meccanismi particolari della nostra macchina e vadano a smuovere delle energie che, in genere, non sappiamo neppure di possedere. Tutto ciò è in connessione con il discorso sui supersforzi che il professor Vinardi ha approfondito anche (ma non soltanto, purtroppo per i poveri centri motori dei presenti!) a livello teorico nel corso del seminario di secondo livello sul Sistema Isoterico, tenutosi la settimana successiva, sempre al Centro Naturista di Zagarolo.

"Con questi esercizi che mettiamo in pratica – ha esordito Vinardi nella prima di altre tre giornate molto intense – agisce la nostra parte meccanica, cioè quegli atteggiamenti del corpo o posizioni dinamiche che siano, con la finalità di fare uno studio e anche di migliorare il Padrone dei rapporti tra i centri, ossia la nostra Volontà. Per fare un lavoro, dobbiamo mettere in movimento la volontà, che è quella che ci permette di cambiare. Se non c’è una volontà non ci può essere un cambiamento reale. Se un cambiamento avviene in noi per cause esterne, in modo accidentale, non serve perché non è il frutto di un lavoro cosciente, manca l’alchimia della volontà. Questi esercizi possono generare una normale sensazione di fatica o disagio, che è conseguenza dell’effetto reale di tali esercizi sul nostro centro motorio. Ma se invece quando si fa un esercizio fisico viene fuori qualcosa che non appartiene all’esercizio stesso, una reazione negativa, vuol dire che sta rispondendo un centro diverso da quello che è stato messo sotto sforzo, che interferisce quando non dovrebbe."

Per arrivare, dopo molto tempo e molti (super)sforzi, ad eliminare queste interferenze nel corretto lavoro dei nostri centri, è importante riuscire ad osservarsi nel modo più imparziale possibile. In questo modo, per esempio, chi scrive è riuscito a rendersi conto di come effettivamente, in una condizione di stress fisico mirato, i piccoli io fittizi che si frappongono continuamente tra noi e i nostri scopi reali se ne vadano via tutti, a poco a poco, fino a permettere addirittura di entrare in contatto, seppur brevemente, con la nostra essenza. Ma come si difendono accanitamente questi io prima di cedere! Quante volte la tentazione di abbandonare tutto è apparsa irresistibile a molti… E questi sono solo i primi passi su una via sempre più in salita…

L’inerzia principale da superare, nel compimento di un supersforzo, ossia di uno sforzo superiore a quelle che normalmente ci sembrano essere le nostre possibilità, proviene dalla parte emozionale del nostro centro motore. È quest’ultima che ci fa sentire dolori in tutte le parti del corpo, che si preoccupa per la nostra salute, oppure mette in dubbio l’autorità della guida e l’utilità del lavoro che si sta facendo. Per rendersi conto di quanto ciò sia vero sul piano pratico, tra gli esercizi insegnati da Vinardi ce ne sono alcuni che, tramite particolari conteggi che si accompagnano allo sforzo fisico, mettono fuori gioco l’azione disturbante del subcentro emozionale e fanno sì che non ci si accorga più della fatica che un esercizio sembrerebbe altrimenti comportare.

"Noi sappiamo – spiega ancora Vinardi – che il nostro sistema volitivo agisce sui muscoli striati, mentre il centro istintivo agisce sulla muscolatura liscia, che è indipendente dalla nostra volontà. Ma lo scopo di questi esercizi è quello di arrivare gradualmente ad operare, con estrema delicatezza, sul centro istintivo, dove noi abbiamo delle cassette già programmate che regolano il codice genetico, il funzionamento dell’organismo, etc."


L’onnipresente Alessandro Staiti


Si comprende allora come la nostra essenza – che, come abbiamo visto, è collegata col centro istintivo e con le sue funzioni – non sia immodificabile; prima, però, è necessario lavorare duramente sul centro motorio, ricordandosi sempre che lo scopo di un lavoro del genere è sempre la conoscenza di noi stessi, delle nostre potenzialità sopite, per arrivare eventualmente alla formazione di un Io permanente, di un qualcosa in noi che sia capace di resistere alle influenze esterne, delle quali attualmente siamo schiavi. Soltanto dopo aver lavorato sul centro motorio e aver successivamente modificato qualcosa del centro istintivo sarà possibile cominciare a lavorare sul centro sessuale, per indirizzare la nostra energia creativa verso la formazione di centri e corpi superiori. Ma queste, al nostro stato attuale di sviluppo, sono soltanto teorie. E Vinardi non è tipo di perdere tempo in belle parole. La sua esortazione a cominciare a lavorare sul centro motorio ed a praticare una autosservazione costante si traduce in una serie di particolari esercizi da continuare a praticare fino a quando, nel mese di novembre, sarà possibile organizzare con lui un altro seminario.

Nel frattempo, grazie alle sue particolari facoltà che qualcuno ama ancora definire paranormali, ma che sono in realtà sviluppabili in ognuno di noi, il professor Vinardi ha individuato nei participanti la particolare zona corporea o aurica dove è depositata la maggior quantità di energia di ciascuno, ed ha suggerito degli esercizi specifici che servono a far circolare meglio in tutto il corpo questa energia. Soltanto la nostra costanza nel seguire queste indicazioni ci dirà forse un giorno fin dove possiamo arrivare.

L’importante, come diceva G. I. Gurdjieff ai suoi allievi ad Essentuki nel 1918, è di non dimenticare mai il proprio scopo: "Ricordatene continuamente e mantieni vivo il desiderio di raggiungerlo, per non perdere la direzione giusta. E una volta partito, stai attento; ciò che hai oltrepassato resta indietro e non si ripresenterà più… Ricordati dove sei e perché sei lì. Non aver troppa cura di te, e rammenta che nessuno sforzo viene mai fatto invano. E adesso puoi metterti in cammino".


N.B.: Per partecipare ai due seminari che il professor Vinardi terrà rispettivamente dal 18 al 21 e dal 23 al 26 novembre 1989, inviate una cartolina postale con il vostro nome, cognome, indirizzo e numero telefonico; verrete contattati al più presto da un responsabile dell’organizzazione. L’indirizzo è:

BPE-ESOTERICA

Via Ennio Quirino Visconti nº 20

00193 ROMA

Nello stesso periodo il prof. Vinardi terrà a Roma una conferenza sul tema "Lo Yoga: effetti collaterali e controindicazioni per l’uomo occidentale". Per informazioni telefonare allo 06/5920998.

 

BIOPSICOENERGETICA

 

Livio Vinardi

Biopsicoenergetica

Rilassamento corpo e aura I e II

Technipress


"Il rilassamento non è solamente il mezzo più appropriato per raggiungere l’equilibrio del corpo. Il rilassamento è molto di più: deve essere considerato ed attuato come una cosa che coinvolge l’intera totalità dell’essere, come una sintesi di tutto quello che appartiene all’Io. L’Io ha una quantità di strumenti e di componenti ed il corpo è solo uno di essi. Ma non il solo…"

Così inizia la prima delle due cassette, che la Technipress ha inciso con la viva voce del prof. Livio Vinardi, dedicate al rilassamento del corpo e dell’aura. In un epoca in cui il bombardamento delle informazioni e quindi l’uso incontrollato dei mezzi di comunicazione ha soltanto prodotto banali informazioni pubblicitarie, si è facilmente portati a generalizzare e a pensare che in fondo un esercizio di rilassamento guidato su nastro non possa essere altro che una delle tante trovate per far soldi in cambio di uno scadente prodotto valido a stento per una seduta di pseudo-auto-ipnosi. E purtroppo questo è abbastanza vero, soprattutto in un mercato super-inflazionato come quello americano, dove la spiritualità si vende ai supermercati. Eppure in mezzo alla confusione delle imitazioni grossolane si cela sempre qualche perla autentica. È il caso di questo indispensabile cofanetto, composto di due cassette da 45 minuti circa e da un librettino esplicativo nel quale viene comunque ripetuto il testo, consigliato dal prof. Vinardi, per eseguire il rilassamento anche quando non si possano ascoltare le cassette.

"Con questi nastri ho cercato di offrire una sorta di atlante anatomico che permettesse alle persone di poter quasi vedere la struttura interna del loro corpo, come se si stesse eseguendo una radiografia… È anche così che un uomo inizia a conoscere se stesso…", mi diceva Vinardi a Zagarolo mentre, seduti a tavola, gustavamo una delle pause del suo seminario. Precisazione utile in quanto, come ho potuto constatare personalmente, il primo lavoro che lo scienziato argentino imposta con gli allievi è quello di cercare di aumentare il più possibile la distanza tra lo stato di rilassamento, di quiete, e quello della massima attività. Normalmente non siamo stati educati ad essere così presenti a noi stessi da poter passare fulmineamente dal dormiveglia allo scatto sugli 80 metri! Eppure i gatti, come faceva notare Vinardi, lo fanno abitualmente, più di qualsiasi altro animale, e l’uomo dovrebbe essere capace di tradurre in pratica l’esempio di questo grazioso e armonioso, ma all’occorrenza terribile, felino; esempio, tra l’altro, portato all’attenzione degli allievi da qualunque stile di arti marziali. Visto secondo quest’ottica, il rilassamento assume un altro significato. Non è più soltanto un comodo esercizio anti-stress, ma un modo per rivolgere coscientemente l’attenzione al proprio corpo, imparando a dividerla nelle varie parti anatomiche più che a concentrarla in un punto soltanto. Ed è facile rendersi conto degli ottimi risultati che è possibile raggiungere attraverso un uso consapevole di queste cassette fin dal primo ascolto. La gradevolissima voce del prof. Vinardi riesce a creare un’atmosfera ideale per abbandonarsi attivamente all’esercizio: in sottofondo è possibile udire dei suoni particolari che Vinardi ha introdotto perché la loro frequenza vibratoria predispone ancor maggiormente al rilassamento.

Dopo aver rilassato il corpo fisico propriamente detto, Vinardi suggerisce una serie di esercizi per visualizzare correttamente i famosi chakra della tradizione yogica, da lui meglio identificati con il nome di vortici. Tutto questo per un sempre più corretto funzionamento della macchina umana.

La seconda cassetta (e bisogna ricordare che ambedue i nastri sono incisi in stereofonia e con apparecchiature professionali in modo da rendere in modo appropriato le particolari frequenze vibratorie di sottofondo, particolare che quindi ne sconsiglia la duplicazione selvaggia, pena una resa non corretta dell’esercizio) trova il suo centro di gravità nella presa di coscienza dell’Aura (o Corpo Eterico e se preferite Campo Bioplasmico…), con un lavoro sempre più approfondito sui chakra e sul loro corretto funzionamento. Se il corpo si ammala, infatti, è sempre dovuto ad un squilibrio energetico originatosi nell’Aura, spesso anche soltanto per stress.

Due nastri preziosi, dunque, che Esoterica è lieta di poter offrire ai propri lettori con un notevole sconto (vedi apposito spazio pubblicitario) per l’indubbio valore che queste registrazioni contengono, considerate anche e soprattutto come un primo passo per un più approfondito lavoro su se stessi.

 


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