ELAZIONE SUL
QUESTIONARIO “ LA PERCEZIONE DI SE’”
A CURA DELLA
COMMISSIONE INTERCIRCOLO
“ PARI OPPORTUNITÀ ”
DIREZIONI
DIDATTICHE OMEGNA 1°e 2° CIRCOLO
Il
questionario è stato distribuito e compilato nel corso dell’ anno scolastico 1996/97,
da alcune classi di 2^,3^,4^e 5^ appartenenti ai plessi di Arola, Bagnella,
Cesara, Cireggio, Madonna del Popolo-Omegna e Nonio.
PREMESSA
Il lavoro di assemblaggio dei dati, indispensabile
per delineare un quadro generale relativo
- alla consistenza e alla tipologia della
campionatura
- alla indicazione di variabili ( molte ) e di
costanti ( poche )
- alla individuazione eventuale di una linea di
tendenza comune ai Circoli
rimanda i dati ottenuti al primo e principale
destinatario: l’ insegnante di classe, la sola
in grado di interpretare e di dare un senso a particolari, segnali,
sfumature irrilevanti per chi è estraneo.
Si è cercato tuttavia di raccogliere in particolare
i dati di alcune domande strettamente attinenti il tema delle Pari Opportunità
che potessero aiutarci ugualmente a delineare un quadro generale di
riferimento, seppur minimo, senza
alcuna pretesa di esattezza o scientificità. I grafici elaborati offrono un
supporto visivo utile per cogliere immediatamente ciò che i semplici dati, a
prima vista, non suggeriscono.
Hanno risposto al questionario:
MASCHI
68
FEMMINE
83
TOTALE
151
Graf.1
VORRESTI
CAMBIARE IL TUO ASPETTO FISICO?
Graf.2
Osservando il grafico si può notare che l’ aspirazione
al cambiamento è maggiormente ambita dalle bambine; ma, approfondendo la lettura delle risposte,
emerge che sono i maschi a desiderare la prestanza fisica: statura, robustezza,
capelli biondi, occhi azzurri ,
caratteristiche tipiche dello stereotipo maschile così come viene rappresentato
dalla pubblicità; lo stereotipo femminele è presente, ma risulta essere meno
accentuato.
Molti bambini e molte bambine non sembrano aver
capito la consegna in quanto hanno indicato nel cambiamento alcune caratteristiche
già possedute.
In sede di revisione del questionario è emerso poi
che la parte riguardante la descrizione di viso, orecchie, naso e bocca risulta
essere superflua ai fini dell’ indagine e quindi da omettere.
CHE COSA MI
PIACE FARE
Difficoltosa la tabulazione dei dati di questa parte
di questionario per l’ alto numero di variabili presenti. Ci limiteremo quindi
a riportare le osservazioni emerse dal confronto, conseguente alla lettura
delle risposte. Innanzi tutto ci è parso di cogliere la difficoltà da parte dei
bambini e delle bambine di differenziare il significato reale e ipotetico delle
frasi “ mi piace fare” e “ vorrei però poter fare...”. I risultati sono
difformi, imputabili anche alla situazione della classe e al ruolo degli
insegnanti. Nell’ extra-scuola la scelta delle attività è ancora più variegata.
Nella maggior parte delle classi sono emerse differenze significative tra i due
sessi riguardo alla propensione dei maschi per attività di tipo sportivo e di
vita di relazione, e delle femmine per
attività tranquille e individuali.
Per quanto riguarda le occupazioni di tipo
scolastico, emerge dalle risposte un senso di saturazione, per la percezione di
una scuola piena e impegnativa ( “non vorrei fare nient’ altro” “ vorrei essere
lasciato in pace” ecc.).
COME SONO
Dal
confronto dei grafici 3 e 4 si evince
che le bambine si accettano globalmente più che i maschi per quanto concernono
le caratteristiche psicologiche. Tra i maschi sembra prevalere la scelta di
aggettivi quali dispettoso, disubbidiente, testardo. Sarebbe interessante
scoprire se, il fatto che i maschi si considerino in modo più negativo, sia
attribuibile solo al loro “sentirsi” o se invece siano gli adulti (genitori ed
insegnanti) ad avere di loro un’opinione poco positiva. Comunque quel 22% di
bambini o quell’ 8% di bambine che non
si accettano devono indurre alla riflessione in quanto sintomi di un disagio da
non sottovalutare sia a scuola che in famiglia.
Da
sottolineare poi la scelta da parte di molte/i bambine/i dell’aggettivo
“furbo/a” inteso in senso positivo o come una caratteristica alla quale
aspirare, pensiamo che solo questo potrebbe meritare un serio approfondimento
al fine di far emergere le motivazioni di questo tipo di scelta.
FEMMINE (Graf.3) MASCHI (Graf.4)
IO E ME STESSO
Come emerge dal grafico n° 5, il cambio del nome è
ambito più dalla femmine che dai maschi. Pare che i maschi però ricerchino più
il nome del personaggio famoso e le femmine nomi reali riferentesi soprattutto
alle proprie compagne; comunque il dato non è generalizzabile, ma circoscritto
ad alcune classi.
(Graf. 5)
IO E LA MIA
FAMIGLIA
Tutte le b/e e i b/i, ad esclusione di uno, hanno disegnato
la propria famiglia. Dall’ osservazione dei disegni sono emersi parecchi spunti
di riflessione che sarebbe utile approfondire con l’ aiuto di un esperto o di
un’esperta in materia.
La maggioranza dei b/i e delle b/e opta per una
famiglia di tipo allargato, con più fratelli o sorelle, più amici e parenti ed
anche con qualche animale.
Per quanto
concerne la richiesta di aiuto non sono emerse tendenze generalizzabili;
si è notato però che, nei piccoli paesi, i b/i e le b/e ricorrono alla figura
dei nonni. Questi dati sono di difficile catalogazione in quanto non si riesce
a capire chi siano le persone indicate attraverso il semplice nome.
Dal confronto dei pensieri rivolti ai genitori è
emerso che, alla mamma hanno rivolto pensieri più di tipo affettivo, ai padri invece pensieri più attinenti la sfera
normativa (confessioni di marachelle, richieste di deroghe alle norme imposte
ecc.), il dato è solo indicativo e non
generalizzabile.
IO E LA SCUOLA
Le risposte di tipo aperto, come detto in precedenza,
non sono facilmente catalogabili, tuttavia sembrano prevalere le risposte a
valenza neutra, cioè non si evidenziano
giudizi nettamente negativi o del tutto positivi. Emerge poi che la maggior
parte dei b/i e delle b/e aspirano a lavorare o giocare in gruppi aperti; ci è
parso di capire che molti/e non hanno colto la sfumatura tra gli indicatori di
quantità “diversi e molti compagni”.
CON CHI VORRESTI GIOCARE O LAVORARE NEL GRUPPO?
Graf.6
Il grafico n°6 illustra la situazione relativa alle
scelte dei compagni o delle compagne di gruppo, si nota che il 32% delle
femmine preferisce gruppi misti contro il 28% dei maschi, tuttavia la
stragrande maggioranza opta per il gruppo omogeneo. A questo proposito sarebbe
obbligatoria una riflessione soprattutto in quelle classi dove emerge una netta
separazione tra maschi e femmine.
All’ interno delle ultime risposte di questa parte
“Con i maestri sono...”, “ I maestri dicono...”si sono notate delle difformità
di giudizio o di percezione, in quanto alcune b/e si sono definite in maniera più negativa rispetto alla realtà,
tuttavia non è emersa la situazione contraria, cioè nessuno/a si è
ipervalutato/a.
Allo scopo di verificare in maniera più corretta
queste osservazioni , sarebbe interessante poter stilare un questionario con
risposte incrociate tra insegnanti e alunne/i.
Comunque da
queste ultime osservazioni e dal
questionario nella sua globalità, potrebbero emergere moltissimi spunti
di lavoro utili per chi desiderasse mettersi in discussione e conseguentemente
migliorare il proprio rapporto con la classe e delle alunne e alunni tra loro.