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PIANTE_GRASSE

CONSIGLI_PER_LA_COLTIVAZIONE

 

 

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Introduzione: generalmente per pianta grassa si intende quella pianta che ha la capacità di immagazzinare acqua nei propri tessuti, riuscendo così a sopravvivere a lunghi periodi di siccità. La presenza di aculei e spine ricurve verso il basso hanno lo scopo (oltre che di difesa) di convogliare l'umidità verso la parte inferiore della pianta, mentre le spine sottili simili a peluria servono per proteggersi dal sole. La definizione "pianta grassa" può far pensare che queste piante contengano al loro interno sostanze grasse, mentre gli ingrossamenti sono dovuti alla presenza di acqua, per cui è sicuramente più appropriato chiamarle piante succulente (dal termine "succo").

Ambienti naturali: spesso alla base di una mal crescita o della morte delle piante grasse c'è una mancanza di informazioni geografiche relative all'ambiente in cui la vostra pianta cresce spontaneamente. Per prima cosa dobbiamo accertare l'origine della pianta e cercare di fornirle le condizioni più simili possibili a quelle d'origine. Possiamo dividere le piante grasse in quattro famiglie di provenienza:

- zone desertiche e predesertiche;

- zone montuose;

- zone steppose e praterie;

- zone subtropicali o foreste tropicali.

La quasi totalità delle piante grasse proviene dall'America, in particolare dalla zona degli Stati Uniti sud-occidentali, dallo Utah, Arizona, California e Messico, fino a scendere più a sud per arrivare sulle pendici delle Ande, Venezuela, Cile, Perù, Argentina e Brasile.

La coltivazione: contrariamente a quanto si possa pensare, per coltivare una pianta grassa non basta comprarla e portarla a casa dimenticandola in una parte della casa credendo che cresca da sola, perchè anche queste piante hanno bisogno di cure ed attenzioni per crescere e dare soddisfazioni. Bastano pochi accorgimenti per riuscire a veder crescere di anno in anno la vostra pianta. In particolare dobbiamo stare attenti a: temperatura e clima; illuminazione; irrigazione; terriccio; rinvasi; contenitori.

Temperatura e clima: contrariamente a quanto si possa pensare le piante grasse non sono piante da appartamento. Specialmente durante l'inverno, il riscaldamento della casa rende l'ambiente troppo caldo e secco per queste piante e con un'escursione termica tra il giorno e la notte ininfluente rispetto a quella a cui sono abituate queste piante. Durante l'inverno l'ideale sarebbe riuscire a mantenere la temperatura minima intorno ai 5/10°: per far questo basta collocare le piante in una veranda riparata o in una serra fredda. Durante l'estate sono sopportati picchi anche di 40°. E' importante ricordare che un periodo di riposo con temperature e umidità basse e scarsa o nulla somministrazione di acqua è indispensabile per molte piante grasse per poter fiorire. 

Illuminazione: anche se associamo le piante grasse ad ambienti desertici e aridi, bisogna ricordare che non tutte queste piante amano il caldo torrido e l'insolazione diretta. Anzi, molto spesso, prolungati periodo di esposizione diretta al forte sole possono provocare scottature e danni irrevocabili. Soprattutto in estate, quando le ore di luce al giorno sono molte, sarebbe cosa buona riparare il pomeriggio le piante dall'insolazione diretta. Dobbiamo ricordare che anche le piante che provengono dai deserti, durante la notte anche in estate subiscono una forte escursione termica, cosa che da noi non avviene poichè la differenza di temperatura tra il giorno e la notte non è molto rilevante.

Irrigazione: è estremamente sbagliato pensare che le piante grasse non abbiano bisogno di acqua. Soprattutto se coltivate in vaso necessitano di una maggior quantità di acqua, specialmente durante il periodo vegetativo che corrisponde all'estate, mentre durante l'inverno la somministrazione di acqua va ridotta drasticamente o addirittura sospesa (specialmente per le piante che producono fiori in primavera). Durante le giornate fresche è preferibile annaffiare la mattina così la sera il terreno è già asciutto, mentre nelle giornate calde è preferibile annaffiare la sera per evitare il caldo del giorno. Dire quante volte annaffiarle è difficile, si può comunque dire che è meglio dare una abbondante ma sporadica annaffiata, rispetto a dar poca acqua ma spesso.

Terriccio: per le piante grasse è assolutamente necessario che la composta sia porosa e che permetta un ottimo drenaggio, in quanto il ristagno dell'acqua comporterebbe il marciume delle radici e la conseguente morte della pianta. Dall'altro lato anche un terreno asciutto e compatto è dannoso per le piante succulente, poichè non permettendo l'ossigenazione del terreno porta la pianta all'asfissia. Un classico composto per piante grasse è così composto: 2 parti di terra da giardino, 1 parte di sabbia grossa, ed 1 parte di argilla espansa (che ha la funzione di favorire il drenaggio).

Rinvasi: rinvasare una pianta grassa non è una cosa piacevole, nè tanto meno semplice. Per estrarre la pianta dal vecchio vaso dobbiamo cercare di farla scivolare con tutta la terra fuori dal vaso, cercando di toccarla dalla parte della terra. Se la pianta non esce facilmente possiamo aiutarci con un coltellino cercando di staccare le radici dalle pareti del vaso. Una volta estratta la pianta e preparato il nuovo vaso che la accoglierà, per rinvasarla e tenerla dritta possiamo aiutarci con un bastoncino, che ci servirà anche per premere la terra intorno al fusto del cactus. La pianta appena rinvasata andrà tenuta (specialmente in estate) almeno una settimana al riparo dal sole diretto e dalle annaffiature. Il processo di rinvaso va fatto generalmente ogni 2/3 anni, ma questo dipende soprattutto dal tipo di pianta e dalla velocità con cui cresce. 

Contenitori: i contenitori in plastica hanno il vantaggio che sono economici, leggeri, facili da pulire e consentono una maggior tenuta dell'umidità, quindi dobbiamo assicurare alla pianta un miglior drenaggio e una minore quantità di acqua. I contenitori in terracotta, invece, sono più resistenti e stabili, e permettono una maggiore traspirazione del terreno. La dimensione del vaso dev'essere proporzionale alla pianta, comunque non troppo grande e preferibilmente ciotole rispetto a vasi alti e stretti in quanto le radici dei cactus non sono molto ramificate e piuttosto superficiali.

 

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