Giacomo Tachis firma petizione anti-trucioli
di Massimiliano Rella

"Sbagliato usarli, il legno nel vino va dosato ad arte"
Anche Giacomo Tachis, uno dei massimi enologi italiani, firma la petizione di Legambiente e Città del Vino contro l'uso dei trucioli di legno, una pratica enologica che potrebbe essere autorizzata nei prossimi mesi a livello comunitario.

"Il mondo produttivo sta interpretando male l'uso del legno, che siano le barrique, o I trucioli - ha dichiarato Tachis a Città del Vino e Legambiente -. Il legno serve solo a passare un pizzico di acido gallico ai vini rossi per strutturarli meglio, e niente di più. Secondo l'enologia classica e seria chi impiega i trucioli commette un errore perchè usandoli si fa una concia del vino. Allora tanto vale fare un'infusione di legno e aggiungerlo al vino per aromatizzarlo. L'uso dei trucioli non solo è una truffa ma anche un'interpretazione errata sul piano tecnico dell'enologia e dell'uso del legno".

La firma di Giacomo Tachis arriva dopo che numerosi esponenti del mondo politico, produttivo e dell'informazione hanno preso posizione contro questa pratica enologica in uso nei nuovi Paesi produttori. Hanno già aderito alla petizione il presidente del Senato, Franco Marini; il deputato della Margherita, Ermete Realacci; i ciritici e giornalisti enogastronomici Edoardo Raspelli e Paolo Massobrio, il produttore siciliano Alessio Planeta, il professore Attilio Scienza, dell'Università di Milano, la Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori (Fisar), l'Associazione della Stampa Agroalimentare (Asa), i comuni di Asti, Duino Aurisina (Trieste), Montefalco (Perugia), Donnas (Aosta), oltre a produttori di vino, studenti e docenti dell'Istituto Tecnico Agrario "E.Sereni" di Roma.

Intanto per lunedì 12 giugno a Firenze (ore 11,30, presso l'Enoteca Le Volpi e l'Uva, piazza de' Rossi) Legambiente e Città del Vino hanno organizzato una iniziativa per richiamare l'attenzione sull'uso dei trucioli. Interverranno l'On. Ermete Realacci (Margherita); il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon; Giovanni Ricasoli Firidolfi, presidente della Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico; Luigi Cappellini, presidente del Movimento Turismo del Vino Toscana; Giuseppe Liberatore, vicepresidente Federdoc e direttore del Consorzio Chianti Classico; Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana.

L'Ue potrebbe infatti autorizzare nei prossimi mesi nuove norme sulle pratiche enologiche che introducono l'uso di trucioli di legno per simulare i processi di invecchiamento dei vini, senza alcun obbligo di indicare in etichetta la differenza tra vini realmente invecchiati in botti di legno e quelli con i tannini stimolati "artificialmente".

I sottoscritti cittadini - recita la petizione di Legambiente e Città del Vino - sconcertati dalla decisione dell'Unione Europea di rivedere le norme sulle nuove pratiche enologiche, rivolgono un forte appello alla Commissaria all'Agricoltura dell'Unione Europea Mariann Fischer Boel e al Ministro dell'Agricoltura del Governo Italiano Paolo De Castro, affinché si impegnino contro l'ipotesi di approvazione della norma che legalizza l'uso di trucioli di legno di rovere al posto del tradizionale passaggio in barrique per ottenere in modo più rapido l'effetto "invecchiamento" per i vini prodotti in Europa e in Italia.


Ufficio stampa Città del Vino
Massimiliano Rella