Degustazione: Solaia 2003
di Luigi Salvo

Il Solaia, supertuscan della famiglia Antinori, nasce nel 1978, dall'omonimo vigneto di 10 ettari esposto a sud-ovest tra i 350 e i 400 metri s.l.m. su un suolo roccioso calcareo e di alberese, situato a Santa Cristina, contiguo al vigneto Tignanello, nella zona di Mercatale Val di Pesa nel Chianti Classico.  La composizione iniziale delle uve prevedeva 80% di Cabernet Sauvignon e 20% di Cabernet Franc. Dal 1982 è stato introdotto un 20% di Sangiovese e sono state fatte alcune correzioni nel rapporto tra Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc.                                                                                                               Come tutti i grandi vini, anche il Solaia è prodotto soltanto nelle annate nelle quali  le uve hanno le caratteristiche necessarie per produrre un vino di stoffa,  non cercate le annate 1980, 1981, 1983,1984 e 1992, perchè in queste, il Solaia non è stato prodotto.  La migliore annata è certamente il 1997, ha ottenuto i più alti riconoscimenti mondiali. Wine Spectator gli ha assegnato l'incredibile punteggio di 98/100, miglior vino al Mondo; Wine Advocate un superbo- 96/100.

L'annata 2003 è stata caratterizzata da temperature ben oltre la media, la sommatoria termica totale, che esprime l’energia che il vigneto ha ricevuto  durante la stagione vegeto-produttiva, ha raggiunto il valore record di 2400° gradi giorno, contro un valore medio di 2000°. Dall’inizio di giugno fino alla raccolta si sono verificate solo quattro piogge di rilievo, con cadenza quasi mensile, garantendo una adeguata maturazione delle uve, malgrado la limitazione idrica. La raccolta è stata anticipata, alcune uve di Cabernet e Sangiovese hanno completato la maturazione già a partire da metà settembre.                   Durante la vinificazione l’estraibilità e la ricchezza delle componenti polifenoliche è stata elevatissima, e le macerazioni sono state condotte a 25°C e protratte per un massimo di 10 giorni. La tecnica di estrazione utilizzata è stata il délestage, svinando con pochi zuccheri residui e completando la fermentazione alcolica in barriques nuove di rovere francese. La fermentazione malolattica (FML) è avvenuta spontaneamente entro la fine di novembre, nelle stesse barriques. I vini sono stati assemblati al termine della FML, e sono rimasti in barriques per altri 12 mesi e travasati all’aria 3 volte. Al termine del periodo di invecchiamento, il vino è stato assaggiato barrique per barrique e operate le debite cernite, è stato imbottigliato L’immisione al consumo è avvenuta dopo un ulteriore anno di affinamento in bottiglia.

Versandolo nel bicchiere colpisce il suo colore rubino impenetrabile, la gran consistenza.d'estratto. Al naso esprime un complesso insieme di mora e prugna sotto spirito, liquirizia, pepe nero, caffè, ed una leggiadra vaniglia. L'entrata in bocca è potente, dona intensità, calore, complessità, gli eleganti tannini contrastano adeguatamente  il calore sprigionato dall'alcol, mostra nerbo acido e giusta mineralità, con un finale lungo e setoso di mora e speziatura.

Luigi Salvo