Wine Lower, curiosi e sempre più esperti

Per una bottiglia speciale spenderebbero più di 500 Euro, ogni anno comprano anche 300 bottiglie, frequentano abitualmente le enoteche e un terzo dei weekend lo dedicano al turismo eno-gastronomico: sono i wine lover, una tribù di quasi 2 milioni di appassionati, tra professionisti, imprenditori e manager e il vino per loro diventa un vero e proprio stile di vita.

Il vino non è più solo il miglior accompagnamento di un buon piatto, ma per gli italiani rappresenta una vera e propria passione, un piacere personale: sono sempre più numerosi infatti i consumatori preparati ed esigenti (67%), informati (41,6%) e spesso dei veri intenditori (22,8%), disposti a spendere in termini di quantita’ ma soprattutto di qualita’ delle bottiglie. Nello scegliere e acquistare il vino sono ancora predominanti gli uomini, ma sempre più donne si informano, partecipano a degustazioni e weekend eno-gastronomici, leggono e amano il vino. Un popolo, quello degli amanti del vino, in continua crescita ed evoluzione, tanto che a livello internazionale si inizia gia’ a parlare di una vera e propria “tribù”, quella dei Wine Lover, ovvero dei super appassionati che tutti i giorni o quasi accompagnano i pasti con il vino, partecipano a degustazioni, acquistano guide per tenersi aggiornati e che per una bottiglia “speciale” sarebbero disposti a spendere anche più di 500 euro.

  In Italia sono ancora una nicchia e rappresentano tra il 3% e il 4% della popolazione maggiorenne, ovvero quasi 2 milioni, appartengono alle fasce più alte della popolazione e  possono “investire” tempo e denaro in questa che considerano un vero e proprio stile di vita. Questo e’ quanto emerge da uno studio commissionato da Vinitaly e realizzato da Eta Meta Research attraverso 101 interviste ad aziende agricole produttrici di vino e 518 a consumatori e conoscitori di vini (consumo abituale di vini almeno 1/2 volte a settimana, buona conoscenza, acquisto personale, profilo socio demografico medio alto in base a reddito netto complessivo mensile familiare dichiarato maggiore di 3.000€ mensili o professione (quadro, funzionario, dirigente, imprenditore, libero professionista, commerciante), con l’obiettivo di tracciare il profilo socio – comportamentale del Wine lover nazionale.

  I wine lover? Dei veri appassionati, soprattutto uomini, sempre più preparati ed esigenti. Buon reddito e livello culturale, si tengono informati e amanti della tavola . Se la definizione appassionato di vini sembra troppo ampia, ecco la carta di identità del wine lover tracciata dagli esperti, ovvero dai titolari delle piu’ importanti “cantine”: intenditore di vino, normalmente di cultura medio alta (21,8%) e che prova grande piacere nel bere un buon vino (14,9%), deve essere curioso e aperto a nuove esperienze (9,9%) e associare questa passione per il buon vino a quella per la buona tavola (8,9%). In generale, quindi è una persona che ama la qualità, in generale, non solo in relazione al vino, e che possiede una certa disponibilità economica (6,9%).

Caratteristiche che si ritrovano negli uomini, ma non solo: oggi infatti secondo il 70,3% degli esperti è in crescita il numero di donne che sceglie il vino da acquistare, mentre solo il 5% ritiene che il vino sia un campo assolutamente ancora al maschile. Il vino? Il primo criterio di scelta è il gusto, ma sempre più importante il rapporto “qualità-prezzo”. Per i proprietari delle cantine: la cultura del vino ha fatto aumentare la domanda, ma anche la cifra che gli appassionati sono disposti a spendere.

  Il wine lover fa i suoi acquisti con una frequenza settimanale o al massimo quindicinale e in media acquista 111 bottiglie all’anno (il 3,7% arriva persino a comprarne oltre 300), scelte in base ai suoi  gusti  personali (37,5%) ma anche tenendo presente i possibili abbinamento con il cibo (21,8%). Elementi sempre piu’ importanti, sottolineano pero’ i wine lover intervistati, il rapporto qualità - prezzo (37,5%), il territorio di provenienza (29,5%) e la denominazione d’origine (IGT, DOC, DOCG), mentre la notorietà della marca “pesa” solo per il 13,1% degli intervistati. Nell’orientare le scelte dei consumatori incidono comunque, secondo i proprietari e i responsabili delle più importanti cantine italiane, le valutazioni delle guide (61,4%) , il passaparola, che sia tra amici, via internet, ecc. (46,5%), nonche’ il “fattore moda”  (36,6%), mentre assai poco influiscono i consigli del venditore (solo nell’8,9% dei casi).

  Per ogni bottiglia destinata al normale consumo domestico si spende in media 8,50 euro, ma la cifra puo’ alzarsi fino ad una media di 67 euro( il 9,7% ha speso piu’ di 100  euro). Per una bottiglia “speciale” pero’, sempre destinata al consumo domestico, in media sarebbero disposti ad arrivare a 85,60 e nell’1,6% dei casi anche a superare i 500 euro. Gli appassionati prediligono le enoteche (57,1%)  e i supermercati (50%), a cui seguono le stesse aziende produttrici (36,5%), le cantine sociali e consorzi (28,8%) e le bottiglierie (16%), gli alimentari specializzati in enogastronomia (15,6%) e infine Internet (7,9% ). Dati che non stupiscono e anzi trovano conferma non solo nelle interviste fatte agli addetti ai lavori, ovvero ai proprietari e ai responsabili delle cantine, ma anche nei bilanci: l’aumento della domanda in termini di quantita’ venduta e la maggiore capacita’ di spesa incidono per l’11% sul fatturato annuo dell’azienda.

Indissolubile il rapporto tra cibo e vino: il pasto rimane il momento in cui gustarsi una buona bottiglia, magari in compagnia. E tra i vini il rosso la fa ancora da padrone, ma cresce l’attenzione per i bianchi. In ogni caso a dominare sono i vini italiani. L’indagine conferma che il consumo del vino è legato prevalentemente al cibo: il 56,9% degli intervistati dice infatti di bere “esclusivamente durante i pasti”, il 41,9% sia durante i pasti che fuori pasto e solo l’1,2% ha risposto “esclusivamente fuori pasto”. Per il 57,9% dei wine lover il vino va bevuto preferibilmente in compagnia, specie in accompagnamento ad una cucina casalinga ma, dato curioso, per il 42,1% un buon bicchiere di vino è un piacere in ogni caso, anche quando si è soli. Quasi tutti d’accordo invece sulla scelta del vino: il rosso si conferma il “re” incontrastato, indicato dall’82%, ma è alta anche la percentuale di risposta sui bianchi (42,5%), mentre la medaglia di bronzo spetta agli champagne, con il 18,1% (preferito soprattutto dalle donne). Lo spumante viene indicato dal 17,8%, seguito dai vini da dessert (12,5%). Poco più di un intervistato su dieci (10,6%) ha indicato il rosato (anche in questo caso la predominanza è tra le donne, con il 15,6%, contro il 9,3% degli uomini).

  Qualunque sia la tipologia di vino, una cosa è certa: i wine lover preferiscono i vini italiani (il 98,8% acquista e beve prevalentemente vini prodotti in Italia), con qualche eccezione per le bottiglie francesi o spagnole. Pochi quelli che nella propria cantina personale hanno vini d’oltreoceano, tra cui si “salvano”  i Californiani, indicati dal 6,4% e i Cileni, citati dal 5,6%. Tra i preferiti i vini toscani (51,4%), seguiti da quelli piemontesi (46,5%) e dai vini siciliani (36,1%). A destare interesse anche i vini del veneto (29,2%), del Trentino (23,6%) e del Friuli Venezia Giulia (20,3%).

Sempre informati, sia attraverso i media sia grazie all’esperienza diretta. Internet, guide e fiere  gli “strumenti” che usano per conoscere il vino.  Ma per i proprietari di cantine ancora un po’ troppo schiavi delle mode Un altro must del wine lover e’ l’essere costantemente informato: se all’inizio entrano in questo mondo attraverso il passaparola e dal coinvolgimento da parte di amici, parenti o comunque famigliari (46,7%), poi l’aggiornamento avviene tramite guide specializzate (32,6%), fiere e altre manifestazioni sul territorio (30,1%), visite alle aziende (29%), riviste specializzate e programmi televisivi (24,3%) e, non ultimo, internet (41,1% ) Oltre la metà degli intervistati (53,1%) inoltre partecipa a degustazioni nelle cantine (un abitudine particolarmente presente per chi vive nelle regioni del Centro) o a manifestazioni come Cantine aperte (48,3%). Molto amate anche le degustazioni nelle enoteche (42,9%), le degustazioni guidate (38%), le fiere di settore (37,8%, eventi che trovano il favore di moltissime donne: il 45,9% infatti ha risposto di partecipare alle fiere) a cui si aggiungono eventi sparsi in tutto l’anno, come gli Itinerari del vino (27,8%), gli assaggi tematici (26,6%), o perfino veri e propri viaggi a scopo di turismo eno-gastronomico, fatti abitualmente dal 23,7% dei wine lover e in continua crescita.

  Comunicato stampa del Servizio Stampa Veronafiere