Caro vino: volano i listini  

Con i rincari record per il vino del 25 per cento, ben superiori a quelli di pane e pasta, vale la pena andare ad acquistare in una delle 21mila cantine che vendono direttamente senza intermediazioni per combattere la moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la decisione assunta dall’assemblea del Sindacato imbottigliatori dell’Unione Italiana Vini che ha addirittura “deliberato di rivedere immediatamente al rialzo i listini dei vini, con aumenti medi minimi nell’ordine del 20-25 per cento per i vini base e del 10 per cento per i vini di fascia medio-alta” ben piu’ alti di quelli rilevati dall’ Istat per pane e pasta con i dati sull’ inflazione.
Una decisione che viene presa dopo una vendemmia stimata dalla Coldiretti come la più scarsa degli ultimi 60 anni con un quantitativo di poco superiore ai 40 milioni di ettolitri di vino (-18 per cento rispetto al 2006). Il vino è tra i prodotti dove più ampia è la forbice dei prezzi tra produzione e vendita al dettaglio, soprattutto nella ristorazione. Acquistare direttamente in cantina è quindi una opportunità per i consumatori che possono così risparmiare e garantirsi acquisti sicuri e di qualità, ma anche di una occasione per le imprese agricole che possono vendere senza intermediazioni e far conoscere direttamente le caratteristiche e il lavoro necessario per realizzare una specialità territoriale unica ed inimitabile. Anche per questo il vino, con un fatturato stimato in un miliardo di euro di valore degli acquisti in cantina, è oggi il prodotto piu’ commercializzato dalle aziende agricole impegnate in Italia nella vendita diretta e supera ortofrutta, olio, carni e derivati e formaggi che seguono a distanza.
Il vino è la principale voce dell’export agroalimentare nazionale e nonostante il record raggiunto nel tasso di cambio dell’euro rispetto al dollaro a fatto segnare un aumento del 12 per cento in valore delle spedizioni sui mercati mondiali con incrementi in valore del 6 per cento negli Stati Uniti e del 14 per cento nell’Unione Europea che rappresentano i principali clienti, sulla base dei dati Istat sul commercio estero nei primi sette mesi del 2007. Si tratta di un trend positivo con il vino italiano che copre da solo quasi un terzo in quantità del mercato dei vini stranieri negli States. risultati raggiunti dimostrano la presenza di nuove e rilevanti opportunità di crescita del vino Made in Italy che ha raggiunto complessivamente un fatturato record di 9 miliardi di euro, 3,2 dei quali attraverso l’export, con quasi il 60 per cento della produzione destinata ai 484 vini nazionali Doc, Docg e Igt. Un patrimonio di credibilità che non può essere messo a rischio dalle trattative in corso sulla riforma dell’organizzazione comune di mercato per il settore a livello comunitario.