Chicago, San Francisco, Los Angeles: positivo il bilancio delle aziende Assovini Sicilia sul Vinitaly US Tour 

Chicago, San Francisco, Los Angeles: ha toccato queste  tre importanti piazze, considerate strategiche per lo smistamento delle merci del settore agroalimentare statunitense,  il  Vinitaly US Tuor 2007 organizzato da Veronafiere. Un mercato quello americano che manifesta grande interesse per il vino italiano, confermato tra l’altro dai dati dell’export salito nei primi mesi di quest’anno a 1,54 milioni di dollari con un balzo del 10,5% in quantità e del 9% in valore. Si tratta di un mercato in rapida evoluzione, ma è necessario capirne le dinamiche, conoscere il consumatore e avere una strategia coerente di posizionamento. Obiettivi che possono essere raggiunti con investimenti in comunicazione ed educazione del consumatore.  Ecco allora che il Vinitaly US Tour diventa un valido strumento per i produttori vinicoli orientati all’export. Puntando sull’ormai consolidata formula dei seminari e dei workshop commerciali, la manifestazione  è riuscita quest’anno a coinvolgere ben oltre 500 operatori di settore tra buyer, rappresentati del settore horeca e giornalisti specializzati.

A quest’appuntamento hanno preso parte alcune aziende associate ad Assovini Sicilia, l’associazione che raggruppa 69 delle migliori aziende vitivinicole siciliane impegnate nella competizione di mercato. Con i responsabili di Planeta, Firritato, Caruso&Minini, Pollara, Funaro, Benanti, abbiamo discusso dell’importanza di queste tappe strategiche del Vinitaly sul mercato americano.Soddisfatte del Vinitaly US Tour si dicono le aziende Planeta e Benanti.

“Per ciò che riguarda Planeta – afferma Francesca Planeta, responsabile marketing dell’azienda – siamo pienamente soddisfatti di come si sia svolta la manifestazione. Grande affluenza ed interesse per i nostri vini, ottima la partecipazione del settore trade, ossia ristorazione, wine shop ed altro”. “La partecipazione a quest’evento – dice Lisa Sapienza, responsabile commercio estero della Benanti – ha potuto rafforzare l’immagine della nostra azienda. Desidero anche sottolineare che il feedback da parte della stampa e dei consumatorii per l’azienda è stato più che positivo per la qualità e tipicità che esprime il territorio dell’Etna”. Per  Leonardo Nicotra responsabile marketing della Caruso & Minini la manifestazione si colloca tra gli eventi fondamentali per promuovere il vino siciliano su un mercato complesso qual è quello americano. “La nostra impressione circa l’organizzazione è stata molto positiva. Il vino siciliano desta molto interesse tra gli operatori di settore statunitensi, ma bisogna migliorarne la conoscenza considerato la vastità dell’offerta presente su questo mercato. La consideriamo, dunque, un’esperienza da ripetere non solo perché dà all’azienda la possibilità di venire a contatto con i distributori, gli enotecari, i ristoratori ma, aspetto fondamentale, consente di avere informazioni utilissime sul target dei consumatori”. A condividere l’opinione del Dott. Nicotra circa la possibilità per l’azienda di stabilire un contatto diretto con il trade è Sergio Ardito responsabile export dell’azienda Firriato. “L’organizzazione complessiva del Vinitaly Tour US dice  Sergio Ardito – è stata buona soprattutto per quanto concerne le tappe di San Francisco e Chicago. Qualche perplessità ha destato la tappa di Los Angeles per l’eccessiva presenza di wine lover rispetto agli operatori di settore. Si tratta, comunque, di una buona opportunità per le aziende siciliane di fare conoscere il proprio vino al di là di quelli che sono i grandi marchi isolani già presenti su questo mercato. Sicuramente l’evento è stato concepito in modo adeguato sia per quanto concerne l’organizzazione dei seminari sia perché ha consentito al trade di assaggiare un’ampia gamma di prodotti siciliani di qualità”. 

Sull’ottima organizzazione logistica concordano anche Vincenzo Pollara dell’azienda Pollara e Clemente Funaro dell’azienda Funaro. “A livello logistico – dice Vincenzo Pollara - la manifestazione è stata ben organizzata. Ottima l’impressione che gli operatori di settore hanno avuto per quanto concerne il vino siciliano. Quello che emerge è che il consumatore americano è sempre più interessato a vini diversi, particolari, capaci di esprime l’unicità del terroir dove vengono prodotti. Si tratta di aspetti che le aziende devono tenere presente e sui quali lavorare soprattutto per far conoscere il nostro vino ed educare il gusto del consumatore”. “Gli operatori di settore che hanno partecipato alle tappe di Vinitaly US Tour – sostiene Clemente Funaro – hanno molto apprezzato la qualità del vino siciliano. Molto però c’è da fare per quanto concerne la conoscenza del nostro prodotto. Sarebbe opportuno che le Istituzioni regionali avviassero oltre alla promozione anche una campagna di comunicazione che consenta al consumatore americano di conoscere le peculiarità del vino isolano”.

Rosa D'Ancona

Addetto stampa Assovini Sicilia