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A "Sicilia
En Primeur 2008" 23 vini in degustazione anonima evidenziano una vendemmia
2007 tra le 4 e 5 stelle.
di Luigi Salvo La 5° edizione di “Sicilia en Primeur” che si è svolta dal 5 al 9 Marzo 2008, ha avuto come base la provincia più vitata d’italia, con le città di Trapani e Marsala, nel suo complesso è stata ancor più interessante degli anni scorsi, il tasting en primeur ci ha riservato interessanti novità. Organizzata in maniera perfetta dall’Assovini Sicilia, ha visto la presenza di circa un centinaio di giornalisti di settore provenienti da tutto il mondo. L’Assovini costituita nel 1998, è composta da 72 tra i migliori produttori isolani, ha alla sua guida il Conte Lucio Tasca D’Almerita, l’amministratore delegato il Dott.Elio Marzullo, e nella coordinazione dell’organizzazione il Dott.Giuseppe Longo. La manifestazione ha avuto come gli anni scorsi numerosi momenti interessanti: le visite della stampa ad alcune aziende, la degustazione guidata “En Primeur dei campioni anonimizzati dell’ultima vendemmia, l’incontro dei giornalisti con i produttori per il tasting delle annate precedenti, la conferenza sul rating della vendemmia 2007.
Il momento che ha concentrato maggiormente l’attenzione dei colleghi italiani e stranieri è stata la degustazione “En Primeur che si è svolta al Baglio Oneto, i 23 campioni in degustazione, scelti da una commissione con a capo l’enologo Riccardo Cotarella, che ha anche introdotto e condotto il tasting, sono stati presentati come rappresentativi dei diversi 'terroir' dell'Isola e dell’andamento della vendemmia 2007, posti in degustazione a noi giornalisti alla cieca, con indicazione soltanto del vitigno di origine e della provincia di provenienza.
Il perfetto servizio dei vini è stato curato dall' Associazione Sommeliers Sicilia, erano presenti, 6 campioni bianchi, 15 rossi e 2 dolci. Netta la prevalenza dei vini da vitigni autoctoni ben 16, i vini in blend autoctoni/alloctoni 2, i vini da vitigni alloctoni 5. Tale scelta dei campioni anonimizzati, a mio avviso, è un chiaro segnale della tendenza sposata, e già auspicata “dagli addetti ai lavori” , se infatti i vitigni alloctoni Chardonnay, Cabernet, Syrah e Merlot hanno fatto conoscere nel mondo le grandi potenzialità qualitative dell’isola, adesso è il momento di affermarsi attraverso le proprie radici, ovvero i propri vitigni autoctoni. Anche l’utilizzo delle barriques inizia a cambiare la sua finalità, deve servire non a stravolgere i vini, inondandoli di sentori lignei, ma deve affinare attraverso lo scambio gassoso la varietà e le potenzialità del vitigno di origine.
Cotarella nella sua introduzione che
ha preceduto il lavoro degustativo, ha prima bacchettato "i profeti
del vino naturale”, sostenendo che "il vino è si frutto della
terra e dell'uva ma anche della Scienza” ed ha spiegato “io vengo da
una famiglia di produttori di vino, ma offenderei mio padre se dicessi che
oggi faccio il vino come lo faceva lui, il mercato allora non richiedeva
il livello qualitativo di oggi". Se su tale argomento mi trovo in buona sintonia, non lo sono
del tutto sul secondo punto da lui toccato, egli ha tenuto a sottolineare
che “l’appellativo vitigno autoctono indica un vitigno esistente in un
luogo da secoli, ma taluni vitigni bisogna definirli autoctoni anche se
presenti da poco, in quanto possono riuscire a caratterizzarsi in
maniera del tutto unica in un territorio, è questo il caso del vitigno Viognier, che in Sicilia mostra una tipica espressività, fatta di
caratteri organolettici unici, tanto da definirlo Sicilia Viogner”,
discorso simile Cotarella ha evidenziato per un altro vitigno a bacca
bianca il Fiano. Ecco l’interessante risultato del tasting dei vari campioni, con il relativo punteggio che ho assegnato, in generale i bianchi sono sembrati di maggior finezza rispetto all’anno precedente, i rossi hanno confermato il loro elevato lignaggio.
VINI
BIANCHI: Carricante - DOC
Etna Bianco – Catania - 84/100 Insolia/Sauvignon
Blanc - IGT Sicilia – Palermo - 83/100 Viognier - IGT
Sicilia – Trapani - 84/100 Catarratto
- IGT Sicilia – Palermo - 80/100 Grillo
- IGT Sicilia – Trapani - 84/100 Fiano
- IGT Sicilia – Agrigento - 89/100
VINI
ROSSI: Nero
d’Avola - IGT Sicilia – Palermo - 83/100 Nero
d’Avola - IGT Sicilia – Ragusa - 89/100 Nero
d’Avola - IGT Sicilia – Trapani - 81/100 Nero
d’Avola - IGT Sicilia – Palermo - 89/100 Nero
d’Avola - IGT Sicilia – Siracusa - 83/100 Nero
d’Avola/Tannat - IGT Sicilia – Palermo - 85/100 Nero
d’Avola/Frappato - DOCG
Cerasuolo Vittoria – Ragusa
– 83/100 Nerello
Mascalese/Nerello Cappuccio - DOC
Etna Rosso - Catania – 90/100 Nerello
Mascalese/Nerello Cappuccio - DOC
Etna Rosso - Catania – 88/100 Nerello
Cappuccio - DOC Etna Rosso - Catania – 89/100 Perricone
- IGT Sicilia – Trapani - 84/100
Merlot
- IGT Sicilia – Ragusa - 82/100 Frappato
- IGT Sicilia – Ragusa - 81/100 Cabernet
Sauvignon - IGT Sicilia – Palermo - 89/100 Syrah
- IGT Sicilia – Agrigento - 90/100 VINI
DOLCI: Frappato - IGT Sicilia – Ragusa - 81/100 Zibibbo
- DOC Passito Pantelleria – Trapani - 90/100
A fine degustazione tirando le fila, i vini non sono certo più rimasti anonimi, dei 23 solo un paio, uno per i bianchi ed uno per i rossi, non sono riuscito ad assegnare al relativo produttore. L’analisi organolettica dei campioni ha dunque in generale mostrato vini con un grande potenziale sia in piacevolezza che in finezza, pur essendo prove di botte. I vini bianchi hanno mostrato una grande crescita qualitativa, con il Carricante di Benanti, il Grillo di Firriato ed il Fiano di Planeta sugli scudi. Tra i rossi mi hanno particolarmente convinto un paio di Nero d’Avola, Valle dell’Acate e Cusumano, la batteria in questione, oltre a mostrare 5 campioni diversi tra loro, ognuno in grado di trasmettere la propria impronta territoriale, ha evidenziato Nero d’Avola espressione di una nuova concezione, l’abbandono della costruzione di vinoni, per vini più fini, più eleganti e magari un po’ più longevi. Di spessore e finezza gli Etna di Benanti e Cottanera, è indubbio che delle notevoli punte di eccellenza del Nerello Mascalese sentirete parlare in abbondanza nel prossimo futuro. Gli alloctoni Cabernet Sauvignon Tasca d’Almerita e Syrah Planeta, ed il suadente Zibibbo Donnafugata hanno mostrato delle premesse veramente interessanti. Sicuramente un annata la 2007 dalle molteplici sfaccettature, tutte di gran qualità.
Luigi Salvo
SICILIA EN PRIMEUR Intervento del Prof. Attilio Scienza Intervento del Prof. Giampaolo Fabris Analisi andamento vendemmia 2007
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