Scandalo Brunello
di Montalcino, alla soluzione era meglio pensarci
prima.
di Luigi Salvo Tutto quello che si è detto e scritto in questi giorni sullo scandalo del Brunello, (“la Procura di Siena indaga per frode in commercio su cinque grossi produttori di Montalcino, l’ipotesi è che quei produttori usassero tra il 10 e il 20% d’uve non Sangiovese nel loro Brunello, che invece in base al disciplinare deve contenere al 100 per 100 quel vitigno”) desta grande sconforto tra gli estimatori sia in italia che all’estero, di questo storico vino italiano, a Montalcino la preoccupazione dei tanti produttori che hanno sempre lavorato con diligenza ed onesta è enorme, si rischia di compromettere ed offuscare irrimediabilmente un simbolo, una significativa bandiera dell’Italia enoica. La chiarezza produttiva è fondamentale, a maggior
ragione nel caso di un prodotto alimentare di tale lignaggio, ma queste
fughe di notizie ad indagini in corso, atte a creare scalpore, se non
supportate da dati certi, rischiano di causare un danno difficilmente
sanabile, non solo al Brunello di Montalcino, ma a tutto il comparto del
vino minandone a fondo la credibilità. Se da un conto i controlli in vigna ed in cantina
sull’operato delle aziende sono fondamentali affinchè questi dubbi non
assalgano chi si ritrova il vino nel bicchiere, e tutelino con certezza il
consumatore finale, come mai questi compiti di controllo così importanti
per la certificazione della qualità, sono stati affidati ai consorzi
vitivinicoli, il cui organigramma è composto per lo più dai produttori e
dagli enologi delle stesse aziende da controllare, e non a chi è scevro
da interessi di parte ? Per esperienza personale ho fatto parte di commissioni
della Camera di Commercio, in qualità di tecnico degustatore per
l’assaggio di alcuni vini DOC e D.O.C.G. ed è capitato di trovarmi
in serio imbarazzo davanti ad alcuni campioni che hanno ottenuto la
qualifica in commissione, anche se assolutamente organoletticamente
difformi dai parametri fondamentali della tipologia. Luigi Salvo Lascia un tuo commento a questo articolo, vai sul Blog: www.winereality.wordpress.com
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