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Assovini Sicilia
diventa un caso di studio
di Rosa D'Ancona (ufficio stampa Assovini) Assovini
Sicilia diventa un caso di studio. Claudia Lentini studentessa del master
universitario internazionale di II livello su Politiche Pubbliche e
Sviluppo territoriale, organizzato dall’Istituto di Formazione Politica
Pedro Arrupe, ha realizzato una tesi su “Strategie di
internazionalizzazione commerciale delle imprese vitivinicole siciliane:
il caso Assovini Sicilia”. In una
Sicilia a due velocità in cui a una classe imprenditoriale orientata alla
qualità e al mercato si contrappone un’altra Sicilia del vino che sta
lentamente cercando la propria identità imprenditoriale, Assovini diventa
un caso perché rappresenta un’associazione di imprenditori capaci di
esportare e di internazionalizzarsi veicolando nel mondo l’immagine di
una Sicilia diversa ed innovativa. Durante le 300 ore di stage svolte in
associazione, la dottoressa Lentini ha somministrato a 43 degli
imprenditori aderenti ad Assovini un questionario strutturato in domande
aperte e chiuse, diviso in otto sezioni che hanno contribuito a delineare,
da un lato, una sorta di carta di identità delle aziende dal punto di
vista del fatturato, produzione, prezzo medio, forma societaria;
dall’altro, a comprendere il grado di internazionalizzazione raggiunto,
i principali mercati di riferimento con un focus particolare sui mercati
asiatici, il numero di bottiglie esportato, il rapporto con le istituzioni
pubbliche. Estremamente
interessanti i risultati della ricerca. I dati raccolti consentono di
affermare che tutte le aziende Assovini presentano un altissimo grado di
internazionalizzazione e che il 50% di queste realizzano metà del loro
fatturato nei mercati internazionali. Le aziende che investono
maggiormente nel marketing sono quelle che hanno un fatturato superiore ai
5milioni di euro. L’investimento complessivo, considerato tutto il
fatturato delle aziende Assovini, si attesta tra il 4 e il 5%. Per quanto
concerne, invece, la forma
societaria questa vede una netta prevalenza di aziende individuali. Il
ricorso a questa forma societaria non deve preoccupare perché le dinastie
del vino che si sono succedute in Sicilia sono state fonti di grandi
successi. Non mancano però anche le società di capitali considerato che
negli ultimi anni la Sicilia è stata oggetto di grande attenzione per
quanto riguarda le acquisizioni da parte di grandi gruppi. La struttura
aziendale diventa a sua volta indice del grado di internazionalizzazione.
Dallo studio emerge che tutte le aziende con fatturato superiore ai 10
milioni di euro hanno un grado di internazionalizzazione maggiore e
possono avvalersi di personale altamente specializzato; si tratta di
aziende non solo export oriented ma anche marketing oriented. Quanto
ai mercati in cui le aziende Assovini esportano, il focus realizzato da
Claudia Lentini dimostra come i mercati asiatici possano rivelarsi
strategici per la Sicilia vitivinicola a patto che si pianifichi una
strategia di internazionalizzazione basata su un’approfondita conoscenza
degli stessi. In
particolare, per quanto concerne l’India dallo studio si evince, da un
lato, come in questo mercato i consumi di vino stiano crescendo in maniera
esponenziale e, dall’altro, come questo dato non debba creare facili
illusioni. E’ certo che in questo Paese esiste una nuove classe sociale
ricca che guarda con estremo interesse all’Europa e al suo life style e
che può trainare i consumi; ma è anche vero che è un mercato che
presenta criticità per via di una forte politica di dazi. Si tratta,
dunque, di un mercato interessante da presidiare con un’ottica
strategica di medio periodo aiutati dal sostegno di missioni conoscitive
organizzate dalle Istituzioni pubbliche. Il
rapporto con le Istituzioni pubbliche costituisce una delle sezioni del
questionario. Dalle risposte raccolte si evince che spesso c’è una
discrasia tra quelle che sono le reali esigenze dell’imprenditore
vitivinicolo e la realizzazione dei progetti da parte delle Istituzioni
pubbliche. In sostanza emerge la mancanza di un reale “sistema”
all’interno di questa filiera. “Il settore vitivinicolo siciliano – afferma Claudia Lentini – come si evince anche dalla tesi rappresenta uno dei settori più vocati all’export. Assovini Sicilia mi ha permesso di conoscere in maniera approfondita questo tessuto imprenditoriale e i dati che emergono dal mio studio lasciano intendere che nonostante continuino a sussistere alcuni elementi di criticità il futuro della Sicilia del vino è in mano ad una classe imprenditoriale, almeno quella che fa capo ad Assovini, estremamente preparata e dinamica”.
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