I grandi rossi vini mito del 1997,evento organizzato da Vinitaly e Civiltà del Bere           di Luigi Salvo

La si può definire la madre di tutte le degustazioni di vini italiani, dei migliori nella loro miglior annata. Con il passare degli anni quella del 1997 è risultata essere una vendemmia straordinaria, tanto da essere definita “l’ultimo mito del Novecento”, ed i migliori dodici capolavori di questa bellissima annata sono stati i protagonisti dell’evento enoico più prestigioso degli ultimi anni, che si è svolto a Verona nell’ambito del 42° Vinitaly in collaborazione con Civiltà del Bere. 

      

Ho avuto il piacere di essere accreditato tra i giornalisti selezionati per questa degustazione orizzontale unica e irripetibile per la particolarità ed il valore dei vini proposti, dodici bottiglie preziose, reperibili soltanto ormai sul mercato del collezionismo, il cui valore complessivo è stato stimato in oltre 53.000 euro, e che ha visto la presenza dei più noti critici italiani ed internazionali, tra i quali, tanto per fare un nome, Hugh Johnson. I vini che sono stati scelti per il tasting, hanno fatto in questi anni il giro del mondo ottenendo gran successo di critica , conquistando i giudizi d’eccellenza delle più importanti guide italiane e straniere, i premi dalle più autorevoli riviste internazionali di settore tra le quali Decanter, Falstaff e Parker.

      

La rivista americana Wine Spectator, in occasione della sua ultima Wine Experience a New York aveva riunito otto di queste prestigiose etichette del ’97 trovabili sul mercato statunitense, ma in questa degustazione evento del Vinitaly si è riusciti a fare di meglio, presentando ben dodici vini che hanno visto crescere nel tempo le loro qualità organolettiche ed il loro valore commerciale. Un particolare plauso va a Pino Khail direttore di Civiltà del Bere inappuntabile ideatore e conduttore del tasting, che incontrato un mese prima nel corso di Sicilia en Primeur mi aveva preannunciato la sua gran soddisfazione per l’organizzazione di questa riunione che avrebbe destato grande interesse e sarebbe probabilmente rimasta a lungo nella memoria dei presenti.  

      

Tutti i vini proposti sono stati presentati da rispettivi produttori, che hanno composto un parterre d’eccellenza: 

Santa Cecilia, Igt Sicilia 1997 Planeta - Menfi (Agrigento) Sicilia - Nero d’Avola 85%, Syrah 15 %  E’ Alessio Planeta con la sua modestia che da sempre lo contraddistingue ad introdurre  il primo dei vini in degustazione, dicendo “ringrazio Pino Khail per avermi chiamato a far parte di questo prestigiosa dozzina, è la prima annata di produzione del Santa Cecilia ed ammetto di aver avuto la fortuna del principiante” . Il vino nel bicchiere ad oltre dieci anni dalla vendemmia è in buona forma, dal naso intenso e di variegata complessità, nuances di frutti rossi sottospirito, mora e amarena, note di marasca, sottobosco e grafite, sopraggiungono poi delicate sensazioni balsamiche e minerali, legno tostato-vanigliato. In bocca di gran morbidezza, dal buon finale con ritorno di frutto, tannicità ricca e vellutata.  90/100

Montiano, Igt Lazio 1997 Falesco - Montecchio (Terni) Umbria/Lazio - Merlot 100% Il suo produttore Riccardo Cotarella, enologo di fama mondiale, afferma che questo vino ha influenzato tutta la sua carriera d’enologo, e che la prima annata di produzione è stata la ’93. Nel bicchiere mi appare di viva lucentezza, bellissimo colore granato, di consistenza. Grande intensità avvolgente al naso, con un susseguirsi di frutto, cannella e soffi balsamici. Bocca piena e lunga, nobilitata da tannini perfetti, un vino d’equilibrio tra sostanza e morbidezza. 90/100  

      

San Leonardo, Igt Vigneti Dolomiti 1997 Tenuta San Leonardo - Borghetto all’Adige (Trento) Trentino- Cabernet sauvignon 85% , Cabernet Franc 30% , Merlot 10%. Il Marchese Carlo Guerrei Gonzaga racconta come Giacomo Tachis sia l’ideatore di questo vino ottenuto da tre vitigni internazionali, mentre dal ‘03 è Carlo Ferrini che lo fa nascere. Bellissimo e vivo il suo rubino con netti  riflessi granato, sviluppa un ampio corredo aromatico di frutti rossi sotto spirito, eucalipto, tabacco. In bocca è succoso, minerale con contrappunto vegetale, che in finale regala con il frutto un bell’equilibrio. 92/100  

      

Sassicaia, Bolgheri Doc 1997 Tenuta San Guido - Bolgheri (Livorno) Toscana - Cabernet Sauvignon 85%, Cabernet Franc 15% Il vino mito per eccellenza il Sassicaia, è servito come la maggioranza dei vini in degustazione in bottiglia magnum, il cui valore annata ’97 è tra 800/1000 euro. Il Marchese Nicolò Incisa della Rocchetta ripercorre la storia di questo vino che è diventato un modello, questa straordinaria annata è un gran capolavoro enologico di Giacomo Tachis. Incantevole granato di lucentezza e consistenza, naso turbinante di frutta rossa macerata, humus, tabacco, note balsamiche complesse, vaniglia sottile. Il palato è di gran finezza, tutte le componenti sono ben amalgamate, con un lungo minerale finale. 94/100  

La Poia, Igt Veronese 1997 Allegrini – Fumane di Valpolicella (Verona) Veneto – Corvina Veronese 100% Franco Allegrini, come tutti gli altri produttori che si avvicendano per presentare i loro vini, ringrazia il direttore di Verona Fiere Gianni Mantovani e Pino Khail per questo confronto. Il vino scende nel bicchiere in maniera vorticosa dal colore granato vivo, sfodera un bellissimo spettro olfattivo dalla confettura di prugna ed amarene, al tabacco, cacao, vaniglia e grafite. L’entrata in bocca è sontuosa, di complessità, con tannino dolce e mineralità di livello. Come per gli altri vini l’applauso nasce spontaneo 94/100

Poggio all’Oro, Brunello di Montalcino Docg 1997 Banfi - Montalcino (Siena) Toscana – Sangiovese Grosso 100% Ezio Viglierchio direttore generale della Banfi racconta di essere in azienda dall’anno ’97 e che questo è il primo vino aziendale che ha assaggiato, proprio quando era appena nato. Oggi è dal colore granato vivo e di consistenza, mostra un ampio ventaglio di profumi, eterei sentori di frutta nera, cuoio, tabacco, suadenti note di cannella, vaniglia e humus. All’assaggio colpisce per struttura ed equilibrio generale, con la componente morbida spalleggiata da fine tannino e lunghezza gustativa oltre la norma. 91/100  

       

Luce, Igt Toscana 1997 Luce della vite - Montalcino (Siena) Toscana – Sangiovese 50%, Merlot 50%  Il Marchese Leonardo Frescobaldi presenta questo vino di respiro mondiale nato dall’unione delle famiglie Frescobaldi e Mondavi, perfetta simbiosi tra il Sangiovese ed il Merlot. Il suo colore mi appare di sfolgorante “luce granata”, gran consistenza estrattiva. Lo scrigno olfattivo apre etereo su un pot porri di frutta rossa sottospirito, spezie, cacao. In bocca è di maggiore complessità, ricco di frutta, balsamo, tannini levigati, ampia vaniglia, in un lunghissimo e piacevole finale di cioccolato e mineralità. 93/100 

Turriga, Igt Isola dei Nuraghi 1997 Argioalas - Serdiana (Cagliari) Sardegna – Cannonau 85%, Bovale e Malvasia Nera  10%, Carignano 5%  Con puntiglio e precisione Franco Argiolas racconta il suo vino in maniera coinvolgente, del suo creatore Tachis e dell’attuale enologo Murru. Nel bicchiere mi appare concentrato, il naso è di un’intensità notevole, con frutta nera surmatura, spezie, tabacco, cioccolato e note fumé. Al palato si presenta di finezza e leggiadria, frutto e mineralità, con tannini dolci e fini e di lunghezza intrigante. 89/100

      

Monfortino, Barolo Docg 1997 Conterno – Manforte d’Alba (Cuneo) Piemonte – Nebbiolo 100%  Roberto Conterno fa gli auguri a tutto il vino italiano e non spende parole per il suo vino, d’altronde per elencare i premi ottenuti da quest’annata non basterebbe una pagina intera, il valore delle magnum che ci servono si aggira intorno a 700 euro bottiglia. Nel bicchiere è cristallino, dal suadente colore granato, al naso mostra grande stoffa, il profumo è intenso ed avvolgente, con sentori di mora e mirtillo surmaturi, mandorla, tabacco e note balsamiche perfettamente integrati con il rovere. Dal corpo ricco, eleganza e piacevolezza sono le sue doti al gusto, è dotato di un tannino dolce e maturo, chiude di lunga persistenza minerale, con deliziosa liquirizia. Grande classe e longevità.  95/100.  

      

25 Anni, Montefalco Sagrantino Docg 1997 Caprai – Montefalco (Perugia) Umbria - Sagrantino 100% Marco Caprai presenta il Sagrantino per eccellenza, nella sua miglior versione di sempre. Mi colpisce il vivace colore granato di gran concentrazione, dona una profusione di profumi sistemati su uno sfondo di frutta nera in confettura, cacao, tabacco essiccato, spezie dolci. Coerente in bocca, è opulento, un velluto compatto e muscolare di frutto e sapidità, con tannino fine d’esemplare maturità, deliziosa e marcante la lunga chiusura retrolfattiva.  93/100

Mazzano, Amarone della Valpolicella Doc 1997 Masi – Gargagnago di Valpolicella (Verona) Veneto – Corvina 75%, Rondinella 20%, Molinara 5%  Sandro Boscaini mette in luce la tradizione e nel contempo la ricerca stilistica e l’innovazione della sua azienda Masi, il tutto racchiuso nell’Amarone Cru, Mazzano. Nel degustarlo ho avuto l’impressione di ritrovare tutto il territorio dal quale proviene, di gran concentrazione, al naso effonde illusioni di dolcezza, fatte di frutto, spezie ed eterea basamicità. Al gusto, anche se di potenza alcolica riesce ad essere ben equilibrato dalla vena sapida finale  90/100  

      

Solaia, Igt Toscana 1997 Antinori - Firenze Toscana – Cabernet Sauvignon 75%, Sangiovese 20%, Cabernet Franc 5%  Albiera Antinori sotto lo sguardo attento di in sala del papà Marchese Piero, coagula l’attenzione dei presenti con estrema semplicità. Le  magnum di Solaia ’97 dalle quali ci servono il vino hanno la quotazione più alta mai raggiunta da questo vino, quasi 1000 euro al pezzo. Questo millesimo è sicuramente l'annata più interessante che ho bevuto, vi è ancora la presenza del Sangiovese che non si ritrova più dal ’02. Classe e finezza inondano il bicchiere, di bellissimo colore granato con netta presenza rubino, gran consistenza estrattiva, invitante naso poliedrico, di frutta nera surmatura, liquirizia, cannella, vaniglia dosata. All’assaggio lascia profondi sentori in progressione, dalla spiccata morbidezza, ad un tannino ed una mineralità d’equilibrio, fino alla splendida ed interminabile uscita.  95/100

 

 

       

 

Alla fine di questo straordinaria degustazione, nel pomeriggio ho in programma dei tasting presso gli stand di aziende del Veneto e del Trentino per la stesura di alcuni articoli, ma dopo aver assolto al primo incontro mi rendo conto che è meglio rimandare a domani le altre prove del bicchiere, i vini che adesso assaggio sembrano tutti sotto misura, il palato è fermo su un'altro calibro. Potenza di un tasting irripetibile.

Luigi Salvo

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