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Dodici bianchi immortali, una splendida dozzina che resterà nella storia, il grande evento organizzato da Vinitaly e Civiltà del Bere                                                              di Luigi Salvo

Dopo la bellissima degustazione dello scorso anno "I grandi rossi vini mito del 1997", eccomi di nuovo nella grande sala Argento del Palaexpo del Vinitaly, dove dodici capolavori enoici bianchi italiani sono stati protagonisti dell’evento più prestigioso nell'ambito del Vinitaly 2009, organizzato dalla rivista Civiltà del Bere in collaborazione con Verona Fiere. Duecento selezionati degustatori di ogni parte del mondo hanno partecipato al tasting il cui titolo era esplicativo della grande qualità dei vini presenti nei bicchieri, "Dodici Bianchi Immortali, la splendida dozzina che resterà nella storia". L'attenta organizzazione ha selezionato le meritevoli etichette ed ha lasciato campo libero ai produttori per la scelta dei millesimi da presentare, le annate di questi campioni spaziavano dal 2004 fino al 1987.

            

Per chi è abituato a testare in media un paio di centinaia di vini al mese è veramente una particolare emozione trovarsi bel bicchiere vini bianchi creati per sfidare il tempo, perfetta sintesi tra tradizione enologica, innovazione e perfezione qualitativa. L’atmosfera che si respirava  durante il tasting era quella delle grandi occasioni, le magnum sfilavano sapientemente portate da una trentina di sommeliers in alta divisa, i quali versavano grandi emozioni nel bicchiere. Una bellissima esperienza sensoriale grazie a queste dodici bottiglie preziose che i produttori hanno reperito in cantina nelle loro riserve storiche, vini che hanno conquistato i migliori giudizi nelle più importanti guide  italiane e straniere e che oggi, dopo tanti anni di stasi in bottiglia, si sono presentati al giudizio critico di una platea attenta e curiosa. Un particolare plauso va a Pino Khail direttore di Civiltà del Bere inappuntabile ideatore e conduttore di questo tasting che rimarrà a lungo nella memoria dei presenti, così come ad Alessandro Torcoli suo prezioso collaboratore. 

            

Come consuetudine dell'evento annuale tutti i vini proposti sono stati presentati dai rispettivi produttori che hanno composto un parterre d’eccellenza, ognuno di loro ha raccontato non solo la storia delle origini di ogni vino, ma anche il suo percorso sia qualitativo che emozionale. Magicamente durante gli assaggi si sono alternati momenti di silenzio a diffusi mormorii di stupore ed ammirazione per l'incredibile stato di forma di questi longevi bianchi.  

            

Les Cretes Chardonnay Cuvèe Bois, Valle d'Aosta Doc 2004 - Aymavilles (Aosta) Valle D'Aosta - Chardonnay 100% E' Costantino Charrère a presentare la sua creatura, è il campione più giovane della dozzina, sono trascorsi 5 anni dalla vendemmia. Caratteristica di questo vino è l'elevazione in legno che non crea fastidiosi sentori fumosi, il colore dorato vivo fa da preludio ad un grande naso poliedrico di fiori, frutta tropicale, eucalipto, vaniglia e lieve tostatura. Al palato è fresco, nel contempo di buona morbidezza e deliziosa mineralità. 91/100  

          

Marco Felluga Russiz Superiore Col Disore, Collio Bianco Doc 2001 - Capriva del Friuli (Gorizia) Friuli Venezia Giulia - Pinot Bianco 40%, Tocai Friulano 35%, Sauvignon 15%, Ribolla Gialla 10% Il suo produttore Roberto Felluga spiega che Col Disore è il nome di una collina del territorio di Russiz, il vino fermenta in botti di rovere da 15-30 hl, è elevato per 12 mesi sui lieviti ed un altro anno in bottiglia. L'annata che degustiamo è a 8 anni dalla vendemmia ed è straordinariamente accattivante. Dorato carico, sprigiona al naso dolce frutto e vaniglia mitigata da note scure di tostatura. L'entrata in bocca è di morbidezza ravvivata da note intense di acidità, chiude con un finale di frutto e sapidità. 93/100  

Zenato Riserva Sergio Zenato, Lugana Doc 2001- San Benedetto di Lugana (Verona) Veneto- Trebbiano di Lugana 100%. Nadia Zenato con una certa emozione presenta la Riserva di famiglia, le uve particolarmente curate provengono dal Podere Massoni e sono in grado di esaltare le caratteristiche del territorio. Colore dorato carico e naso pieno di frutti gialli maturi, note burrose e sentori lignei. Bocca morbida e lunga. 90/100  

         

Mastroberardino More Maiorum, Fiano di Avellino Doc 2000 - Atripalda (Avellino) Campania - Fiano 100% Azienda con una storia ultracentenaria oggi vede alla sua guida Piero Mastroberardino.Il vino è un Fiano in purezza a 9 anni dalla vendemmia, vinificato in maniera classica con fermentazione in barriques è affinato sei mesi in piccoli legni di rovere di diverse provenienze. Mi colpisce il suo colore dorato di particolare brillantezza, naso d'intensità sfaccettata con note floreali ancora vive di acacia, frutti gialli e speziatura. Il palato è di gran finezza, tutte le sue componenti sono ben amalgamate, con un lungo minerale finale in cui ritornano prorompenti le note agrumate. 92/100  

Produttori San Michele Appiano, Appiano Pinot Grigio Sanct Valentin, Alto Adige Doc 1998 - Appiano (Bolzano) Alto Adige - Pinot Grigio 100% Presenta il vino Hans Tenzer da oltre trent'anni alla guida di questa cantina che produce grandi vini. Questo Pinot Grigio nasce in barriques e lì è affinato per circa un anno. Ad 11 anni dalla vendemmia è straordinariamente agile, nel bicchiere giallo dorato carico, riempie il naso con profumi mielosi di frutta tropicale e speziatura, in bocca è fresco per la sua età, con bellissimi sentori burrosi e tostati.Superbo 94/100

           

Umani Ronchi CasaldiSerra Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc 1997 Osimo (Ancona) Marche - Verdicchio 100% Michele Bernetti è alla guida dell'azienda, rappresenta la terza generazione degli Umani Ronchi, presenta con orgoglio questa selezione di Verdicchio. A dodici anni dalla vendemmia si presenta giallo dorato carico, sentori olfattivi evoluti con anice, frutto e tostatura. Bocca piena con piacevoli note di morbida dolcezza. 89/100  

Antinori Castello della Sala, Cervaro della Sala, Igt Umbria 1996 - Ficulle (Terni) Umbria – Chardonnay 80%, Grechetto 20%  Come lo scorso anno un vino Antinori è introdotto da Albiera Antinori, la maggiore delle tre figlie del marchese Piero. L'annata del Cervaro che degustiamo è la 1996, le uve selezionate delle due varietà che compongono il vino sono raccolte e vinificate separatamente, la fermentazione è avvenuta in barriques di Allier e Trocains ed è rimasto sulle fecce in legno per circa 5 mesi dove ha svolto la malolattica. Colore dorato vivo, bellissimo ed intenso al naso ed in bocca, dalle note ancora fresche e dalla beva lunga, minerale e profonda. 94/100   

         

Planeta Chardonnay Igt Sicilia 1996 - Menfi (Agrigento) Sicilia - Chardonnay 100%  Alessio Planeta è orgoglioso di questo vino bandiera dell'azienda per il suo stato di forma a 13 anni dalla vendemmia, un vino bianco siciliano che sfida il tempo. Fermentato ed affinato in barriques di Allier nuove per il 50%, permane all'interno dei legni per circa 10 mesi. Si presenta nel bicchiere dal colore dorato carico vivo, dona al naso pregevoli sentori di biancospino, zagara, albicocca, note erbacee e di vaniglia. In bocca è pieno di morbidezza e dal lungo finale minerale. 91/100

Frescobaldi Castello di Pomino, Pomino Bianco Riserva Doc 1993 -Pomino (Firenze) Toscana - Chardonnay 90%, Pinot Bianco 10%  Il marchese Leonardo Frescobaldi racconta di questo bianco che degustiamo a 16 anni dalla vendemmia, maturato 8 mesi in barriques ed ha affinato ben 15 mesi prima di uscire dal castello. Nel bicchiere è cristallino, dal suadente colore giallo dorato, al naso mostra grande stoffa, il profumo è intenso ed avvolgente, con sentori di frutta gialla, anice, vaniglia  e mineralità. Dal corpo ricco, elegante e persistente, mostra tutta la sua aristocrazia e grande longevità. 92/100.  

        

Pio Cesare, Piodilei Chardonnay Langhe Doc 1993 - Alba (Cuneo) Piemonte - Chardonnay 100%  Pio Boffa, quarta generazione della famiglia Pio Cesare racconta come sia stato tra i primi ad impiantare lo Chardonnay nelle langhe ed a produrre un bianco fermentato ed invecchiato in barriques.Il vino è dedicato alle donne di famiglia, nel degustarlo ho avuto l’impressione che questi 16 anni siano passati sobriamente, bellissimo il colore dorato caldo, al naso effonde note di dolcezza fatte di frutto, spezie e balsamicità. Al gusto mostra ancora freschezza, legno non prevaricante sui ritorni fruttati e minerali. 94/100  

        

Folonari Cabreo La Pietra, Igt Toscana 1987 - Greve in Chianti (Firenze) Toscana - Chardonnay 100%  Ambrogio Folonari da cinquanta anni alla guida delle aziende di famiglia introduce questo Chardonnay fermentato ed affinato in barriques, che udite udite ha sulle spalle ben 22 anni. Incredibile lo stato di grazia di questo bianco, un mormorio di ammirazione pervade la sala, colore giallo dorato brillante, classe e finezza inondano il bicchiere, frutta tropicale matura, nocciola, burro e miele, note lignee dosate. In bocca è pieno, fresco e sapido di infinita lunghezza. Da applausi. 95/100  

           

Ferrari F.lli Lunelli,  Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, Trento Doc 1997 - Trento Trentino - Chardonnay 100%  Mauro Lunelli dal 1970 è responsabile della produzione e della qualità della cantina di famiglia, racconta che ha creato questo vino da selezionate uve cresciute nel Maso Panizza a 600 mt di altitudine. Nel bicchiere dal bellissimo colore giallo paglierino con riflessi dorati, si apre al naso d'intensità e fragranza, con note floreali, varietali del vitigno, sentori di miele e vaniglia. In bocca è di gran freschezza, con ritorni fruttati e vanigliati, di gran persistenza gusto-olfattiva. Bellissimo 94/100

 

 

             

 

 

Alla fine di questo straordinaria degustazione, i commenti in sala tra chi ha avuto il piacere di potere testare i vini si protraggono lungamente, si formano gruppetti che coinvolgono anche alcuni produttori che esprimono le loro impressioni su tutti i vini in degustazione. Nel pomeriggio ho in programma alcuni assaggi presso alcuni stands di aziende, testerò solo rossi, impossibile non farlo dopo questa tale dozzina di inarrivabili bianchi. 

 

          

Luigi Salvo

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