I
I vigneti delle Cinque Terre nel comprensorio di
Riomaggiore
I I
carrelli della monorotaia che salgono nei vigneti in quota
Lo splendido scenario dei terrazzamenti delle
Cinque Terre
Vigneto delle Cinque Terre a picco sul mare
I muretti a secco delle Cinque Terre
I Dolceacqua
I Vigneti di
Rossese di Dolceacqua
Antonello Maietta e Walter De Batté durante il tasting
l
il tasting dei rossi
Liguria
da bere: tour dei giornalisti 26-29 giugno 2009 per il vigneto
Liguria
di Luigi Salvo
La
quarta edizione
della rassegna "Liguria da bere" si è svolta da venerdì
26 a domenica 28 Giugno a La Spezia, promossa congiuntamente da Regione
Liguria, Unione Camere Liguria, Camera di Commercio di La Spezia,
Provincia di La Spezia, Agenzia regionale “inLiguria” e dall'Enoteca Pubblica della Liguria e della Lunigiana, per proporre e
promuovere le DOC e le IGT della Liguria e mettere in evidenza
svariati prodotti tipici liguri. Tra gli eventi collaterali della
manifestazione si sono svolte una serie di interessanti degustazioni di vini
liguri sulla terrazza del museo CAMEC di La Spezia presentate dal
vicepresidente nazionale AIS Antonello Maietta.
Nell'ambito
di questa
manifestazione sono stato invitato a partecipare insieme ad altri
sei colleghi giornalisti (gli italiani Franco Ziliani ed Alessandro
Franceschini e le straniere Uta Petersen, Sigrid De Zwart, Lauren
Smith e Anna Dunlop) ad un tour dei vari territori della Liguria, un
giro per vigneti e cantine di questa bellissima regione: dallo
splendido scenario delle Cinque Terre con le piccole cantine di
Riomaggiore al comprensorio della Doc Colli di Luni, fino alla Val
Nervia in provincia di Imperia con i vigneti di Rossese di Dolceacqua. Ottimo
padrone di casa l'amico Antonello Maietta, ottimamente collaborato
da Marco Rezzano.
Mi è piaciuto moltissimo toccare con mano la
realtà delle Cinque Terre, in cui tra gli altri si produce lo Sciacchetrà
uno dei vini passiti più di
nicchia del nostro paese, da uve delle varietà Bosco,
Albarola e Vermentino, vitigni allevati
nei terrazzamenti situati a ridosso della
costa, uno scenario spettacolare creato con il duro lavoro dell'uomo
e che ancora oggi è difficile da mantenere. L'uva dopo essere stata
raccolta viene lasciata appassire sino a Novembre inoltrato su
appositi graticci al riparo dall’esposizione diretta del sole. Sono
salito sulla monorotaia che si inerpica sino in quota passando
appena sopra ai vigneti e che consente, oggi, di alleviare
parzialmente le fatiche di questa viticoltura così difficile. Lo
spettacolo naturale che si apre all'orizzonte dai 500 mt. s.l.m. è
straordinario, con il netto contrasto di colore tra il verde della
vigna ed il blu del mare.
WINE REALITY Web Tv: I pendii
delle Cinque Terre, approfondimento sulla realtà enologica ligure e
sul prodotto unico di questo territorio il vino dolce Sciacchetrà
delle Cinque Terre.
.
Mi ha particolarmente affascinato il
territorio di Dolceacqua nel quale si produce il Rossese, vino
elegante e dalla chiara riconoscibilità. Data l'esiguità della
produzione le bottiglie di Rossese di Dolceacqua sono reperibili
quasi esclusivamente in zona. Per le sue caratteristiche ricorda per
certi versi il Pinot Nero, le richieste del mercato si orientano ad
un prodotto giovane, leggero, da consumare nell'arco dei tre anni,
le migliori selezioni vengono affinate con un medio o lungo
invecchiamento reggendo egregiamente bene il tempo, infatti degustazioni
verticali a ritroso sino ad oltre quindici anni dalla vendemmia hanno evidenziato
ottimi stati di forma dei vini.
WINE REALITY Web Tv: Approfondimento
sulla realtà enologica ligure, il vino rosso più rappresentativo
della regione il Rossese di Dolceacqua e la Doc Colli di Luni, con
interviste ai produttori.
I tasting dei vini liguri
sono stati molto interessanti in un susseguirsi di vitigni e
territori variegati.
Per i vini
liguri il futuro è rosa
Quattro giovani vignaiole di Liguria raccontano le loro storie
attraverso il vino più significativo realizzato dalla loro azienda.
Laura Angelini
dell’Azienda Agricola La Pietra del Focolare di Ortonovo Colli di
Luni Vermentino “Solarancio” 2008: l'azienda produce ben
quattro vini da uve Vermentino in purezza proposti con tipologie
differenti, il Solarancio mi è sembrato
particolarmente elegante e solare, ricco al naso ed in bocca di frutta e
freschezza.
Francesca Bruna
dell’Azienda Agricola Bruna di Ranzo Riviera Ligure di Ponente
Pigato “U Bacan” 2007: il vitigno Pigato prende il nome dal
termine dialettale ligure (in particolare d'Albenga) "pigau"
o "pigou", per le sue piccole macchie di colore marrone
ruggine presenti sull'acino, chiamate appunto "pighe". Nel
bicchiere mostra sentori olfattivi tipici del vitigno, pesca ed
albicocca mature, note di salvia è piacevole nella sua bocca sapida e di lunghezza.
Giovanna Maccario
dell’Azienda Agricola Maccario Dringenberg di San Biagio della
Cima Rossese di Dolceacqua Superiore “Vigneto Luvaira” 2007: i
sentori di ridotto che a volte sono presenti nel Rossese qui non si
avvertono affatto, vino di grande eleganza e spessore mi colpisce per
il suo accattivante colore rubino trasparente, la profonda
leggiadria dei sentori olfattivi ed in bocca per l'acidità, la
salinità e la piena piacevolezza di beva.
Antonella Pino
dell’Azienda Agricola Pino Gino di Castiglione Chiavarese Golfo
del Tigullio Moscato 2008: questo vino effonde al naso note agrumate e di
salvia, alla beva è di gran dolcezza manca un po' di freschezza.
Quei vini di
montagna che respirano il mare
Quattro produttori presentano vini liguri provenienti da
vigneti collocati in aree a forte pendenza, realizzata in
collaborazione con il Centro Ricerche Vini di Montagna di
Aosta.
Giulio Federici della
Cantina La Baia del Sole di Ortonovo Colli di Luni Vermentino
“Vigneto Sarticola” 2008: proprio bello questo Vermentino
proveniente dalla zona di gran qualità per il vitigno, ovvero il
comprensorio di Sarticola. Nel bicchiere ritrovo profumi eleganti di
frutta e mineralità, in bocca è corposo di freschezza e lunga
chiusura minerale. Vino dal grande potenziale evolutivo
Alessandro Anfosso della
Tenuta Anfosso di Soldano Rossese di Dolceacqua “Vigneto Poggio
Pini” 2007: l'azienda che fa parte dell'associazione vigne
storiche del territorio produce questo Rossese dal colore rubino
scarico e trasparente, all'olfatto dona sentori di frutti bosco,
ribes, note di macchia mediterranea e cannella. In bocca è di
volume con tannino non aggressivo e persiste di freschezza.
Affascinante
Marco Temesio della
Cascina Nirasca di Pieve di Teco Ormeasco di Pornassio Superiore
2007: la cantina è posta a 500 mt di altitudine ma i vigneti
arrivano a 750 mt s.l.m. dal vitigno Ormesco dopo affinamento
di 4 mesi in legno viene fuori un vino dal naso ancora vinoso, ricco
di frutta e freschezza,con sentori di viola, fragola e liquirizia. La
beva è opulenta.
Heydi Bonanini
dell’Azienda Agricola Possa di Riomaggiore Cinque Terre Sciacchetrà
2007: ho visitato la sua cantina a Riomaggiore (vedi la
sua intervista nel video sullo Sciacchetrà), produce uno
Sciacchetrà di gran livello, l'uva Bosco è raccolta rispetto all'Albarola
ed al Vermentino a perfetta maturazione, quindi non tardiva. Le uve
appassiscono per poco meno di tre mesi sui graticci posti in un
locale areato, diraspate manualmente subiscono una macerazione di
circa 28 giorni sulle bucce. Nel bicchiere ha color mogano,
l'impatto olfattivo è variegato, và dalla frutta secca, datteri,
nocciola, fichi secchi, al cedro candito, fino alla macchia
mediterranea. Al gusto si mostra di pienezza, freschezza e di lunga
persistenza di dolcezza e mineralità.
Rosso di sera
buon vino si spera!
Ma è proprio così vero che la Liguria è terra da vini bianchi?. Quattro
produttori presentano i grandi vini rossi del territorio.
Massimo Alessandri
dell’Azienda Agricola Alessandri di Ranzo Ligustico 2007:
composto da Syrah e Granache ha un bel naso di frutta con note
speziate e balsamiche, in bocca è di buona espressione calorica,
con freschezza e sapidità in un finale leggermente amarognolo.
Tommaso Lupi
dell’Azienda Agricola Lupi di Pieve di Teco Ormeasco di Pornassio
Superiore “Le Braje” 2006: questo Ormeasco è prodotto in
acciaio per il 70% il restante 30% in tonneaux. Bel rubino profondo,
sprigiona piacevoli sentori di mora e ribes speziati, in bocca è
fresco con un vivo tannino asciugante. Ho cenato a Genova dal mitico
Zeffirino ed alle prelibate pietanze a base di pesce ho abbinato il
Vignamare 2003 di Tommaso Lupi, gran bel vino.
Andrea Kihlgren
dell’Azienda Agricola Santa Caterina di Sarzana Ghiaretolo 2006:
è un Merlot che passa per un anno in tonneaux da 350 lt. Nel
bicchiere è di spessore ed ha colore rubino scuro, naso poliedrico
di frutta, spezie e sentori minerali. Al palato è pieno ed ha una
buona fresca persistenza.
Walter De Battè
dell’Azienda Agricola Prima Terra di Riomaggiore Cericò 2005:
da
uve Geanache coltivate a 500 mt s.l.m. su terreno scistoso-sabbioso,
il vino affina per il 50% in tonneaux e 50% in acciaio.
Imbottigliato non filtrato, mostra al naso particolari sentori di
frutta rossa, macchia mediterranea, rosmarino e importanti note
balsamiche. Al gusto si caratterizza per freschezza e mineralità.
Passiti che
passione! Il sole di mezzanotte!
Quattro grandi vini passiti del territorio, caldi, solari e
mediterranei.
Andrea Marcesini
dell’Azienda Agricola La Felce di Ortonovo Golfo dei Poeti Passito
Bianco “139” 2007: vino del tutto particolare da uve
Malvasia ed Albana passite sui graticci è affinato in damigiana.
Nel bicchiere è ambra con riflessi dorati, all'olfatto è di gran
fascino, albicocca disidratata ed agrumi in quantità. Alla beva la
dolcezza è mitigata dalla freschezza e da note astringenti.
Gianni De Franchi della
Cooperativa Agricoltori Vallata di Levanto Golfo dei Poeti Passito
Bianco 2005: da uve Albarola, Vermentino e Bosco in appassimento
naturale su telai ed in cassette. Colore dorato lucente, floreale di
acacia, miele, in bocca è fresco con appena accennate note
minerali.
Giacomo Cappellini
dell’Azienda Agricola Forlini Cappellini di Manarola Cinque Terre
Sciacchetrà Riserva 2003:costituito prevalentemente da uve
Bosco con piccole percentuali di Vermentino ed Albarola, si mostra
dal colore mogano, ha naso concentrato di nocciola tostata, fichi
secchi, dattero, all'assaggio è di piacevole dolcezza.
Luciano Capellini della
Casata dei Beghée di Volastra “Vin de Gussa”: è un vino
della tradizione, ottenuto dalle bucce del Cinque Terre Doc più
volte torchiate. Non può riportare annata in etichetta, all'olfatto
è semplice ma pulito, in bocca effonde sensazioni di dolcezza è astringente ed
amaricante.