L'opinione di Roberto Schifani: Agronomo,dirigente Assessorato Agricoltura e Foreste Regione Sicilia, Dipartimento Interventi Strutturali IX Servizio Regionale Assistenza Tecnica, Sperimentazione, Ricerca Applicata e Divulgazione.

L'OIDIO DELLA VITE

Le prime segnalazioni della comparsa dell’oidio si hanno in Italia nel 1850.La malattia  originaria del nord america, fu introdotta accidentalmente in europa nel XIX secolo.Si tratta di un fungo ascomicete, che si può trovare sia nella forma ascofora che nella forma conidiofora.Vorrei ricordare che questa crittogama colpisce anche le querce , le rose, il melo, e  altre piante. La malattia è di normale comparsa nei vigneti, soprattutto nell’Italia Meridionale ed Insulare, ove è molto piu’diffusa della peronospora.In genere colpisce  i tessuti giovani,difficilmente quelli vecchi.Le uve da tavola risultano fortemente deprezzate dalla malattia, fino ad essere squalificate dal commercio.  Le uve da vino,risultano avere una resa in mosto inferiore,con una percentuale di zuccheri piu’elevata,ed una maggiore presenza di acidità volatile, che predispone il vino a gravi alterazioni.Quando i grappoli sono serrati, nella parte interna non raggiunta da prodotti antioidici,si sviluppa la “crittogama,” che pregiudica la resistenza della buccia e ne provoca la piu’ facile rottura.  Le foglie di vite affette da oidio presentano nella parte superiore macchie lucide e distorsione del lembo.Nella fase successiva si formano delle macchie biancastre con un efflorescenza polverulenta.In seguito la foglia ingiallisce e cade anticipatamente.Sul picciolo si formano delle macchie necrotiche brune di aspetto reticolato.Successivamente  alla spaccatura degli acini in ambiente con elevata umidità, si creano le condizioni favorevoli per gli attacchi del marciume grigio.La malattia si manifesta solo a fine aprile-metà maggio, con temperature intorno ai 20 gradi, ed umidità compresa tra il 60 ed il 70%.In Sicilia le cultivar piu’ sensibili sono risultate, il Trebbiano Toscano,  l’Insolia,   l’Aglianico,il Moscato di Pantelleria,ed il Cabernet-Sauvignon.Resistente e’apparso il Grecanico.   Lo zolfo è il prodotto da sempre utilizzato per combattere questa malattia, ma bisogna ricordare che ad una certa temperatura risulta fitotossico,e  l’efficacia nel tempo non va oltre i sei giorni.Gli eccessi di zolfo provocano ustioni piu’ o meno gravi sugli acini, e  per avere la massima efficacia di azione , la temperatura dell’aria  deve essere intorno ai 20 gradi.Gli zolfi usati sono “ventilati” con il 99-100% di purezza; raffinati(zolfo sublimato), o raffinati e ventilati di grande purezza e finezza.                                                                   Lo zolfo bagnabile è in grado di sostituire lo zolfo ventilato.I trattamenti vanno effettuati durante le ore fresche della giornata,e in assenza di vento.Oltre lo zolfo ed altri prodotti da tempo utilizzati come il Rubigan,il Belante,L’Enovit, ed il Caratano, vorrei segnalare alcuni nuovi fungicidi antioidici,che permettono di realizzare programmi di difesa piu’ razionali che non in passato, soprattutto in base alle nuove acquisizioni in materia di protezione dell’operatore e del consumatore, di salvaguardia dell’ambiente e dei fenomeni diresistenza osservati in seguito ad uno scorretto impiego dei prodotti.                                                    A secondo del loro meccanismo di azione,si suddividono in prodotti di contatto,fenossichinoline, inibitori della biosintesi degli steroli ed inibitori della respirazione mitocondriale.                                                                                                                         Tra i prodotti di contatto possono trovare un utile impiego ,quattro formulati a base di zolfo, l’ Efeston, il kumulus Tecno, il Thiamon Plus, e il Tiospor e il Kortane FN a base di Dinocap.Del gruppo delle fenossichinoline, fanno parte invece due prodotti a base di Quinoxifen, che sono l’Arius ed il Vento.                                                                          Come inibitori della biosintesi degli steroli, si impiegano il Caddy a base di Ciproconazolo, il Nustar 20 DF con Flusilazole , il Radar con Penconazolo,   ed il Folicur Se con Tebuconazolo.                                                                                                                  Come inibitori della respirazione mitocondriale il Quadris WG, con azoxistrobin, lo Stroby WG con Kresoxim metile, ed il Flint con Trifloxistrobim.                                                        Infine per ottenere il massimo risultato contro l’oidio è importante attuare una efficace prevenzione per evitare l’insorgere della crittogama, come un buon arieggiamento dei grappoli, scegliere laddove possibile cultivar meno sensibili, controllare lo sviluppo del fungo con opportuni trattamenti preventivi effettuati solo quando necessario per limitare il numero degli stessi.