DOCUMENTO ORIGINALE

1902, la vera opinione dei Tirolesi meridionali.
Trentino? No, grazie!

Segnalato da Delia, SK Rendena

Una questione di massima importanza pel futuro nostro benessere si è la cosidetta "autonomia" agognata da diversi Trentini. Concessa che sia loro tale autonomia nel senso da essi desiderata, il nostro bel paese, il Tirolo, sarà diviso e cancellato sarà il nome suo per noi Tirolesi italiani. Non vogliono questi signori, che il paese, in cui siamo nati e cui siamo legati in amore e fedeltà, dove i nostri antenati vissero per più secoli defendendolo al bisogno eroicamente, non vogliono che più si chiami 'Tirolo' Desiderano cangiare si bel nome in quello di 'Trentino' da tirolesi che siamo vogliono farci trentini, vogliono a noi miseri rapire un nome che suona bene nel mondo intero rispettato ovunque la sorte nostra ci conduce per guadagnarci il pane, nome che, tenuto in alto onore ovunque lo si conosca, per noi si presenta come la più efficace raccomandazione. E non sol questo! ma qualora i sunnominati signori trentini avessero rispetto all'autonomia da ottenere il loro intento, anche il nostro danno materiale sarebbe molto sensibile, dovendo noi in tale caso pagare imposte molto più gravi come lo si evince da analogo opuscolo poco fa emanato per opera della Giunta provinciale tirolese. E chi di noi vorrà aderire a tale ingiusto procedere di alcuni signori trentini, che sembrano aver di mira solo l'interesse della loro città carica di debiti, mentre nessun riguardo dimostrano per l'interesse nostro? Chi vorrà abbandonare il vessillo per secoli seguito in amore ed in fede dai nostri antenati? Chi vorrà cambiare il nome di 'Tirolese', rispettata in tutto il mondo, con quello di 'trentino?' Nessuno di noi! Siamo Tirolesi e vogliamo restarci! A nessun costo deporremo un nome, portato con tanto onore dai padri nostri. Su dunque amici! Tutti per uno, uno per tutti! Protestiamo altamente contro il procedere di questi signori trentini, inoltrando comune per comune la nostra protesta all'eccelsa Dieta del Tirolo.

I ben pensanti Tirolesi italiani della classe degli agricoltori ed operati. Gennajo 1902.





Eccelsa Dieta!
Fra poco l'Eccelsa Dieta avrà da deliberare sopra questione della massima importanza sull'avvenire di questa provincia. I deputati del Tirolo italiano declinano l'aministrazione attuale del Tirolo, essi vogliono dividere l'amata nostra patria, il Tirolo, unitosi nel corso dei secoli per istorico processo a provincia; ne vogliono far due parti con nome ed amministrazione separata, insomma essi vogliono creare due provincie, annientando in tal modo il nostro bel Tirolo col togliergli la forza dell'unità. Che se non vi potessero riuscire in via amichevole, non sarebbero alieni dal servirsi di mezzi che ridondar dovrebbero in vergogna all'intero paese recando pure indelebile obbrobrio all'alta assemblea. Abbiamo noi da rimanere spettatori indifferenti di un tale procedere? Oppure dovressimo forze accorrere in aiuto a quei deputati, a quella stampa, a quei signori del partito cosiddetto nazionale, che intendono rovinare il nostro paese, la patria nostra già altamente distintasi per le opere valorose dei nostri avi? Mai fia vero! Animati d'amore per la nostra patria ed altresì pure nel nostro interesse materiale dovendo in caso d'accordata "autonomia" di ben molto ammontarsi le imposte a gabelle, ci atterremo alla vecchia nostra bandiera tirolese prendendo forza nella memoria delle valorose gesta dei nostri antenati per l'onore e l'esistenza del paese. Nel tempo stesso non possiamo fare a meno di esprimere voto di sfiducia a quei deputati che per ottenere gli scopi loro avessero eventualmente mediante ostruzione da rendere illusorie ed inefficaci le sedute dell'Alta Dieta, perché in dal modo agirebbero contro la loro solenne promessa e contro il bene e l'interesse dell'intiero paese. E quindi fiduciosi con ciò ci rivolgiamo all'Eccelsa Dieta colla preghiera di voler respingere le rispettive aspirazioni, tenendo sempre fermo l'attuale nesso provinciale. Che se ciò fosse impossibile, supplichiamo di non aggregarci al cosidetto Trentino, lasciandoci uniti come lo siamo al Tirolo.


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