in cerca di obiettività

FALSITA' SULLA PIAZZA

mercoledì 8 agosto 2001 - E' davvero penoso assistere a diffamazioni sulla pubblica piazza da parte di chi ricopre un ruolo di storico.
E' quanto successo, e purtroppo succederà ancora, da parte dei signori Luca Brunet e Antonella Faoro, relatori incaricati dal comune di Fiera di Primiero di guidare i turisti alla riscoperta degli scorci architettonici e culturali del comune primierotto.
Nulla da dire sulla loro competenza storica ma i giudizi andrebbero quantomeno ridimensionati perché qui si sfiora la calunnia.
Dopo aver martellato incessantemente la linea della venetizzazione a tutti i costi del Primiero, con tutto ciò che era veneto bello e artistico e tutto ciò che era tirolese frutto di un impero autoritario brutto e cattivo, il culmine della vergogna è arrivato una volta il gruppo giunto nel Palazzo del Dazio dopo essere passati inosservatamente dalla casa dei Negrelli.
Secondo questi esimi pensatori quello di Giuseppina Negrelli è solo "un mito frutto della creduloneria popolare" di ieri ma soprattutto di oggi. Secondo loro Giuseppina Negrelli non era altro che una viziata figlia di papà, usata per "riscaldare" (non è stato chiarito il senso) gli Asburgo che la usavano come banderuola.
"A volte a grattare dietro le lapidi trovi il falso", hanno proseguito, la storia ultimamente è rivista con "una lente deformata dall'ideologia che storpia la storia vera".
Nessun accenno a quanto le idee "illuminate" del fascismo, non solo negli anni post bellici, ma anche tutt'oggi, storpia la storia anche sui libri di testo.
I signori Brunet e Faoro dovrebbero domandare ai loro nonni e bisnonni la "gioia" di questi dopo la prima guerra mondiale.
Si potrebbe accennare ai campi di concentramento italiani ad Isernia e le bacchettate sulle mani con olio di ricino di chi raccontava di avere un quadretto di Francesco Giuseppe in casa.
Forse per accalappiare le simpatie dei turisti le due guide hanno calcato la mano ma la storia o la si racconta tutta o si evitino le ingiurie. Sono stati accennati saccheggi tirolesi ma non certo quelli veneti come quello del 1500 quando venne incendiata Transacqua e venne distrutto il castello della Bastia.
Il commemorate gli Schützen, a parer loro, è stata per Primiero "una vera e propria vergogna".
La storia della difesa dai francesi a sentir loro è inventata. "Napoleone che interessi avrebbe avuto ad entrare in una valle (Primiero n.d.r.) che in quel periodo non contava più niente?"
A parte che non è che sia un bel complimento per la nostra valle, ma con un minimo di strategia militare si intuirebbe che gli accessi più impervi sono quelli meno difesi, e quindi più accessibili. Quando si invade non si entra dal portone principale ma si cercano le valli che non "valgono più niente".
Primiero non è stata invasa e saccheggiata non perché non era una Vienna o una Trento, ma perché c'era qualcuno che l'avrebbe difesa, e non sarebbero state certo persone come il duo Brunet-Faoro.
E' stata davvero una brutta caduta di stile visto che ognuno ha il diritto di esprimere liberamente le proprie idee pur rispettando quelle altrui. Come Voltaire che scrisse la celebre frase "disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo."
"Alla faccia di quelli che vorrebbero il Trentino austriaco" urlacchia sgradevolmente soddisfatta una signora con accento romano di borgata.
"E' proprio così" ridacchiano tronfi i due detentori della storia primierotta, venetisti purosangue.

"Gli avversari credono di confutarci quando ripetono la loro opinione e non badano alla nostra." J.W. Göthe



TALIS PATER TALIS FILIUS. MA QUANDO?

sabato 25 agosto 2001 - mi si conferma un agghiacciante sospetto. Il signor Luca Brunet, di cui sopra, è figlio del maestro Luciano Brunet, un uomo che ci ha lasciati dopo aver combattuto una vita contro i pregiudizi italioti e venetisti sul Primiero derivanti dalla cultura fascista del dopoguerra. Luciano Brunet, dopo anni, grazie ad estenuanti ricerche, è riuscito a ritrovare e Vienna la tomba di Luigi Negrelli e dimostrare come ai tempi degli austriaci Primiero era tra le regine del commercio mondiale. Dimostrò come il burro e formaggio del caseificio di Primiero fu esportato fino in India. Un vero museo la sua casa con quadretti di Kaiserjäger e Francesco Giuseppe raffigurato con la sua famiglia in tutti i periodi della sua vita, dall'infanzia alla morte. Mi fece vedere orgoglioso una videocassetta con il funerale della Zita, una degli ultimi componenti degli Asburgo coronati rimasti. D'accordo che i figli cercano di differenziarsi dai padri ma tutto questo è inquietante. Senza parole.


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