SAN GIOVANNI

Fu il notaio di Primiero Ugolino Scopoli a voler erigere sul suo fondo, sui prati detti Liendri, una chiesetta nel 1514. Venne dedicata a San Giovanni Battista e all'Evangelista: il nome dei santi identificò da allora la località. Nel 1533 il vescovo concesse quaranta giorni di indulgenza ai fedeli che visitavano la chiesa in date stabilite, offendo naturalmente un obolo per il suo mantenimento.
La cappella rimase per due secoli proprietà privata, nel 1737 venne donata alla comunità di Mezzano. Da allora si perpetua la tradizione di una processione il 24 giugno di ogni anno, con la messa cantata ed il pranzo per i convenuti: polenta e formaggio sono gratuiti secondo quanto previsto nell'atto di donazione. L'aspetto odierno della cappella, che è stata ampliata rispetto alle origini, è del 1875. All'interno, un altare di fine Settecento con le statue di Santa Romina e San Giovanni, racchiude una pala del 1803 rappresentante San Giovanni Battista, opera del pittore Francesco Antonio Vanzo di Cavalese. La decollazione di San Giovanni Battista, rappresentata da due angeli reggenti il piatto con la testa del santo è una scultura lignea del tirolese Selfer.
Interessanti sono pure i fienili a "stelari" che, da un recente studio, paiono addirittura essere più antichi della chiesetta precedentemente descritta.





La Chiesetta
di San Giovanni

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CAPITEL
DE CADERNA




È un capitello dipinto con tinte vivaci: dalla tipica struttura in miniatura con forma a cappelletta, tutto a due spioventi coperto in laste di pietra locale e nicchie su fronte e lati. È interamente dipinto. Nella nicchia frontale compare la scena della Crocefissione con la Vergine e San Giovanni, con un paesaggio di monti nevosi sullo sfondo; in alto nell'intradosso la colomba dello Spirito Santo.
Nella nicchia a valle è ritratto San Giovanni Battista, mentre nel lato verso il bosco la figura molto consunta è Sant'Antonio Abate. Il capitello fu fatto costruire nel 1845 dal proprietario del fondo. L'autore è ignoto ma pare di riconoscere la mano di Domenico Schweizer di Mezzano.




CAPITEL
DEI PIAI




L'edicola sacra è un esempio di tipologia veneta con struttura in muratura; vi si accede per mezzo di una scalinata, in quanto il capitello è stato edificato su un masso. Due cherubini dipinti si trovano nell'angolo della giunzione tra le lesene e l'architrave del timpano e vi si può leggere Ave Mundi Spes Maria che spicca su decori baroccheggianti. Sul retro dell'edicola sacra è dipinta una croce di colore rosso. Il manufatto, come si evince dalla scritta nello scudo retto da un angelo nel dipinto interno, è stato voluto da Candido Sartore della famiglia dei Molaréni, della anche dei Scarpèri: venne riedificato per devozione nel 1837, per lo scampato pericolo del colera che infuriò in valle l'anno precedente.


FEDAI


In questa zona si possono ancora ammirare le cisterne per raccogliere l'acqua piovana, o per meglio dire, queste sono le ultime rimaste integre ed efficienti in quasi tutta la valle di Primiero. Tutto il versante della montagna è privo di sorgenti d'acqua potabile e per poter svolgere l'attività agricola non c'era che un'unica possibilità: raccogliere l'acqua piovana che cadeva sui tetti e con l'ausilio di trinchi forati condurla nelle cisterne per poi utilizzarla all'occorrenza.


EL POS



testi del Comune di Mezzano, reperibili all'imbocco della pista ciclabile



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