LA CATTEDRALE



La cattedrale vista dal castello

La cattedrale e' il monumento piu' rappresentativo e meglio conservato del medioevo caleno. L'esame delle sue caratteristiche architettoniche ne fa risalire la costruzione all'ultimo quarto dell'XI secolo, cioe' all'epoca in cui era vescovo di Calvi Falcone II e i signori della citta' erano i conti Landone Scannacavallo coi figli Roberto e Ruggero.
Gli elementi di maggior rilievo:
"Il portale"
si compone di due pilastri che sorreggono l'architrave su cui si appoggia un arco a tutto sesto, ma la cosa piu' interessante del portalino della facciata e' costituita dal grosso blocco di pietra ritrovato nei pressi della Cattedrale e sistemato sotto l'archivolto. Si tratta di una "lastra di sarcofago" di epoca longobarda (fine VIII-IX secolo), scolpita a bassorilievo. Nella parte centrale vi e' rappresentata una figura togata, probabilmente una nobile longobarda di Calvi, inserita in un grosso medaglione. Almeno fino al 1685 le tre navate erano separate da due file di colonne di marmo di epoca classica di cui pero' oggi non si vede piu' traccia. Al posto di questo doppio ordine di colonne vennero realizzate due file di robusti pilastri rettangolari. Dopo il transetto, sopraelevato di 5 gradini, si staglia il magnifico
"presbiterio".
Al centro di questo ambiente domina in posizione sopraelevata il settecentesco altare maggiore, realizzato con marmi policromi in un fastoso stile barocco; ad esso fa da sfondo il coro in legno scuro, disposto a semicerchio. Fino a qualche anno fa, sul lato sinistro del presbiterio era collocata la stupenda
"Cattedra episcopale", da molti critici d'arte considerata insieme all'ambone una delle piu' rare e significative testimonianze della scultura romanica in Campania. Lo straordinario trono di marmo e' stato datato tra il XII e il XIII secolo. Il sedile e' sorretto da due animali bardati che non si capisce bene cosa siano (forse due tapiri) mentre due leoncini sono collocati alla base del trono, come se stessero a guardia. L'intero manufatto appare chiaramente ispirato a motivi e decori propri dell'arte islamica, arrivata in Campania al seguito dei Normanni di Sicilia. Anche il magnifico "pergamo", almeno nella decorazione musiva del frontale della cassa, appare decisamenete influenzato da modi di estrazione islamica e bizantina. La cassa dell'ambone poggia su una massiccia lastra marmorea nella cui parte mediana emerge una figura umana stilizzata. Il tutto poggia su due leoncini stilofori collocati su di una predella marmorea. La sua parte piu' nascosta e suggestiva e' "la cripta",
un vasto ambiente sotterraneo che e' situato sotto il presbiterio: in essa venivano custodite le reliquie di S. Casto.
Le piccole volte a crociera sono sostenute da una nutrita serie di antiche colonne, alcune di marmo, altre di granito, che furono tutte asportate dagli edifici in rovina della circostante area archeologica calena.
Un altro ambiente e'la "Sacrestia".
Qui si trovano affrescati sulle pareti i busti di tutti i vescovi di Calvi. Le loro sembianze sono frutto dell'estro pittorico di Angelo Mazillo, artista napoletano attivo a Calvi nel 1780.
"Il campanile"
e' situato sul margine della fiancata destra della cattedrale alla quale e' raccordato tramite il locale della sacestia.
Le "tre absidi"
che insistono sulla parte posteriore della chiesa, poi, fanno subito notare il caratteristico partito di architetti pensili - tipico del romanico - usato come cornice decortiva. La monofra centrale venne occlusa probabilmente nel '700 per ospitare all'interno della cattedrale, il grande quadro dell' <>.


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