LA CHIESA DI S.NICOLA A ZUNI. CONSERVA I RESTI DEL BARONE MUZIO ZONA, PROTOMEDICO DI CARLO III DI BORBONE

(Paolo Mesolella)

 

 

 

    L'antica chiesa di San Nicola a Zuni, verrà consolidata nelle strutture per consentirne una maggiore fruibilità. Il progetto, realizzato dall'arch. Claudio De Biasio, è stato approvato e finanziato con i fondi regionali per gli edifici di culto. E così la chiesa che fu del Barone Luigi Zona e del fratello Muzio, protomedico alla corte di Carlo III di Borbone in Spagna (e che ancora oggi ne conserva i resti), ritornerà al suo antico splendore. Il progetto di 170 milioni, è stato finanziato per un primo lotto di 100 milioni, che sarà poi integrato da fondi della CEI e della parrocchia. E questo soprattutto grazie all'impegno del parroco Padre Vincenzo Correale che già si è adoperato nell' acquisto delle nuove campane. La chiesa di S. Nicola a Zuni, fu costruita come cappella patrizia dal barone dott. Luigi Zona nel 1623, poi, grazie al vescovo De Silva, il 16 ottobre 1695, diventò parrocchia e luogo di culto della congrega di S. Nicola, riconosciuta ufficialmente il 29 giugno 1776 dal re Ferdinando di Borbone. La chiesa, per posizione e per consistenza, esercita un notevole interesse dal punto di vista urbanistico e scenografico. E' posta davanti ad una grande corte intorno alla quale si notano i palazzi settecenteschi delle famiglie Zona, Cotecchia e Sanniti-Zona. L'aspetto attuale della chiesa è il risultato di un rimaneggiamento compiuto nel Settecento e nei primi anni del Novecento. Una lapide ricorda che "il tempio fu ampliato e rinnovato grazie alla munifica offerta di due pontefici, Pio X e Benedetto XV". L' interno è a tre navate scandite da pilastri con paraste in stile ionico. La navata centrale è absidata. La volta a botte incannucciata e lunettata, presenta tre finestroni su ciascun lato. Poi, lungo la navata destra, conserva un' "Assunzione" ed una "Vergine con Bambino tra S. Domenico e S. Caterina"; sul presbiterio, una pregevole "Resurrezione con S. Casto e S. Nicola", di scuola napoletana donata alla chiesa nel 1727 dal vescovo Positano. Sotto la volta, nelle lunette, ci sono pitture raffiguranti S. Nicola, il Buon Pastore e Gesù nell'orto degli ulivi. Nella controfacciata, infine, c'è l'affresco di Gesù e la Samaritana. All'esterno la chiesa, anticipata da una caratteristica gradinata di pietra, mostra una facciata con timpano triangolare posto su paraste lisce. Il portale d'accesso, trilitico, è sormontato da una lunetta con un affresco raffigurante S. Nicola.

 

Il Mattino, 6 gennaio 2000