SPARANISE

Ricordo di don Pietro Palumbo

Storico, educatore e parroco di Sparanise, Calvi e Pignataro

di Paolo Mesolella

Il 4 settembre 1977 moriva a Sparanise l'arciprete don Pietro

Palumbo, figura non comune di sacerdote, storico ed educatore.

Chi ha conosciuto i suoi scritti di storia o le sue opere caritative ed

educative, come il “Villaggio del Fanciullo”, da allora non lo

ha più dimenticato. Don Pietro Palumbo nacque a Pignataro Maggiore

l'8 gennaio 1914 e fu ordinato sacerdote il 7 agosto 1938. Dal 1939 al

1943, fu mandato a guidare la comunità parrocchiale di Visciano di

Calvi Risorta, poi, dal 1946 al 1974, quella di Sparanise, infine, dal 1974

sino alla sua morte, quella di Pignataro. Fu un sacerdote semplice e

familiare. Profondo scrittore e vivace predicatore. Ci ha lasciato diversi

opuscoli di storia locale: tra cui una biografia di S. Vitaliano protettore di

Sparanise; uno studio sulle origini della diocesi di Calvi con

cenni alla Cattedrale e alle Grotte dei Santi e delle Formelle;

un opuscolo sulla Chiesa madre di Sparanise; la cronaca di

una visita diocesana di Mons. Fabio Maranta nel 1583; “L'

episcopato di mons. Filippo Positano”; un testo, "Ipotesi",

in cui dall'opera dello storico capuano del '600 Michele Monaco,

deduce l'esistenza in Calvi di alcune tombe di martiri cristiani;

ed un altro in cui affronta la lunga polemica intercorsa tra i due storici

sparanisani, il barone Ricca e l'abate Zona. Ma oltre che parroco e

storico, don Pietro Palumbo era un autentico educatore;

un Don Milani con un grande amore verso i bambini poveri

e gli orfani. Per loro aveva voluto tenacemente istituire a Sparanise

“Il Villaggio del Fanciullo”. E per il “Villaggio” spese tutti i suoi

risparmi, tutte le offerte dei fedeli. Vi ospitava stabilmente uno

stuolo di bambini poveri, interni ed esterni. Oggi, il “Villaggio” non c'è più,

ma c'è rimasta nel cuore la sua pedagogia semplice, la sua “autoeducazione”.

Ogni uomo, nascendo, porta in sé i tratti di se stesso e l'educazione

ha il compito di portare alla luce questo archetipo. Nei bambini influisce

molto l'insegnamento che emana una persona stimata ed amata; non

servono le parole: sono suggestionati solo dall'esempio. L'adolescente

segue una persona ideale quasi per istinto. Ed inizia così il cammino

dell'autoeducazione.In questo cammino è importante una guida

come don Pietro che per molti di noi è stato veramente da esempio.