IL VECCHIO SEMINARIO APOSTOLICO

NEL 1726 VI SOGGIORN0' PAPA BENEDETTO XIII

(Paolo Mesolella)

 

 

 

L'antico seminario apostolico di Calvi Risorta, ha svolto un'importante funzione culturale nella Diocesi, fin dal 1700. Qui hanno studiato storici come Mattia Zona e il Barone Antonio Ricca, il poeta filosofo Francesco De Felice e Francesco De Renzis, fondatore del "Fanfulla", il capolavoro del giornalismo italiano. Qui sono stati vescovi come mons. Filippo Positano, cardinali come mons. Capece Zurlo e il papa Benedetto XIII. Poi è stato abbandonato tra i rovi e i materiali di risulta, senza infissi e con le porte rotte. Ma ora anche per il vecchio seminario è venuta l'ora del recupero. Ben due progetti, infatti, del valore complessivo di 380 milioni avranno lo scopo di avviarne almeno in parte il recupero. Il primo (100 milioni i fondi previsti) ha lo scopo di risanare l'ala est del monumento rimasta senza tegole. Nonostante i 700 milioni già spesi nei precedenti lotti, infatti, l'edificio è rimasto incompleto. Il secondo progetto di 250 milioni, invece, ha lo scopo di rendere funzionale tutta l'ala del prospetto anteriore del fabbricato. Prevede inoltre la sistemazione degli infissi, la ristrutturazione degli ambienti al piano terra e la sistemazione del salone al primo piano che sarà adattato  a sala convegni o biblioteca. I lavori già appaltati inizieranno a dicembre. Comprò il caseggiato il vescovo di Calvi mons. Filippo Positano, nel 1721, per 500 ducati. I lavori di riadattamento a seminario durarone 3 anni con una spesa di 300 ducati. Ospitava una settantina di alunni, i maestri, i lettori, un salone, il refettorie, due scuole, la cucina, le camerate, la cappella. Per la sua costruzione le università gareggiarono nelle offerte. La città di Calvi "composta metà da Sparanise e metà da Petrulo, Visciano, Zuni e Martini, scrive don Pietro Palumbo, in un suo saggio, donò 30 moggi di terreno al DEmanio, Pignatarooffrì 500 ducati, Camigliano 20 ducati all'anno per 20 anni, Pastorano 10 ducati, Giano 200 ducati. Una gara di solidarietà per aprire il seminario il 16 maggio 1727 alla presenza del papa Benedetto XIII. Una grande lapide di marmo ancora oggi ricorda l'avvenimento e sottolinea che il seminario fu "insignito di un altare privilegiato in perpetuo". Poi fu ampliato dal vescovo mons. Capece Zurlo che, nel 1782, diventò anche cardinale arcivescovo di Napoli. Era l'unica scuola per i giovani della zona. Poi, intorno al 1860 fu aperto un nuovo seminario tra la frazioni di Zuni e Visciano (oggi sede del convento dei passionisti), e col tempo il vecchio fu abbandonato e condannato ad un lento ed inarrestabile degrado.

 

I Popolari, 13 dicembre 1999

Il Mattino, 24 marzo 1998