Il perimetro cittadino
Il perimetro della città, di forma rettangolare allungata,
misura 1600 metri per 400, per un totale di 64 ettari, in
leggerissima pendenza verso la pianura (Il dislivello tra
larce a nord ed il Ponte delle Monache a sud è di circa 30
m.), nettamente separato dal territorio circostante da lunghi
fossati.
Viabilità extraurbana Sei assi radiali si allontanano dalla città in tutte le
direzioni.
1 - La Via Latina proveniente da Teano, superato il fiume Savone
ed il valico di Torricella (110 m.l.m.), entrava in città da
Ovest attraverso una porta che si apriva poco a Nord del teatro.
2 - L'attuale via Formelle, che scende dolcemente verso il
fossato del Rio dei Lanzi.
3 - Da una porta a Sud del Teatro, poi, usciva una strada che,
dopo aver attraversato il profondo canale artificiale del Rio
Pezzasecca tirava dritto fino a Forum Popilii.
4 - Il quarto asse viario che si irradiava dalla città
dirigendosi verso l'Ager Falernus a sud, costituito dal
prolungamento del tratto orientale del Cardo Maximus.
5 - Via Forma, la via diretta a Caiazia e Telesia.
6 - Sul lato Nord, alle spalle della cattedrale romanica, si apre
una posterula dalla quale esce il sesto asse radiale.
Viabilità urbana Lo studio della situazione topografica ed urbanistica della
città suggerisce una pianificazione del territorio ad opera
degli Etruschi, nellambito del VI sec. a.C., allepoca
della etruschizzazione della Campania. La struttura urbana della
città romana e la stratificazione urbanistica da età etrusca ad
età medievale, è ricostruibile grazie alla sintesi tra i
tracciati delle attuali strade campestri. Possiamo individuare
tre grandi fasi: quella etrusca, limpianto coloniale romano
della fine del IV sec. a.C., e la città medioevale
progressivamente contrattasi sullarce dal III sec. al IX
sec. d.C.. Limpianto urbano così come si presenta
attualmente è databile ad età romana nel periodo successivo il
334 a.C. anno della deduzione della colonia di diritto latino di
2.500 uomini (T.Livio, VIII, 16). Le grandi linee
dellimpianto urbano (cardo Nord-Sud e decumano Est-Ovest
perpendicolari) possono risalire ad età preromana ad un periodo
attorno alla metà del VII sec. a.C., epoca in cui si data il
materiale archeologico più antico rinvenuto nellarea della
città ad esempio la tomba 1 di un aristocratico capo guerriero
col ricchissimo corredo databile attorno al 630 a.C..
Limpianto urbano coloniale romano risale al 334 a.C., anno
della deduzione della colonia di diritto latino di 2.500 uomini
con le rispettive famiglie. Nella prima metà del III sec. a.C.,
a qualche decennio dalloccupazione romana, i 64 ettari del
pianoro tufaceo (quelli cinti dal circuito di mura in opus
quadratum di età preromana) dovevano essere già completamente
urbanizzati. Le due aree verso cui si estese la città, a
Nord-Ovest e Sud, erano le uniche con le quali esistevano
possibilità di collegamento diretto, essendo per il resto Cales
completamente cinta da vasti e profondi fossati che la tagliavano
dal territorio circostante. Larea di Pezzasecca ebbe
vocazione industriale fino ai primi del III sec. d.C. quando,
come hanno dimostrato recenti scavi, fu di nuovo destinata ad
area cimiteriale. Nella primavera 84, vennero alla luce gli
avanzi di una fabbrica di ceramica attiva tra la fine della
Repubblica ed i primi decenni dellImpero. Larco
cronologico grosso modo è compreso tra il 60-50 a.C. ed il 50-60
d.C..
PIANTINA DI CALES
1- Via Forma (Decumanus Maximus)
2- Via Formelle
3- Ponte delle Monache
4- Via Casilina
5- Via Ponte delle Monache (Cardo Maximus)