API E VARROA   

Le api possono essere parassitate da un agente patogeno che si chiama varroa. Questo parassita si insedia nelle larve delle api e si puo' diffondere fino a provocare la morte dell'intera colonia. Non tutte le specie di api, pero', ne vengono distrutte, ci sono delle api che viceversa sopravvivono all'attacco e, anzi, lo debellano completamente. Perche'? Perche' hanno un comportamento diverso dalle altre api che soccombono al parassita: anziche' aspettare supinamente che si diffonda in tutte le larve, queste api levano il tappo alla cella della larva infetta, la estraggono e la gettano via, lontano dall'alveare. Sono delle api con un comportamento "igienista"!

Alcuni ricercatori si sono allora chiesti cos'era che rendeva diverse queste api "igieniste" da quelle "sporcaccione". Hanno incrociato un fuco di api "sporcaccione" con una futura regina "igienista" (o il contrario, non ricordo :( ). La prima generazione non ha sortito nessun effetto (ma questo era previsto, si doveva trattare senz'altro di un gene recessivo, ovvero che si manifesta quanto meno alla seconda generazione), la seconda generazione pero' ha dato origine a tre diverse colonie di insetti:

- una colonia di api sporcaccione come il nonno

- una colonia di api igieniste come la nonna

- una colonia di api sporcaccione ma con uno strano comportamento: levavano il tappo alla cella della larva infetta e il discorso finiva li'.

I ricercatori allora hanno fatto un esperimento: hanno levato il tappo alle larve delle api sporcaccione.. e queste buttavano via la larva!

Non c'era quindi un solo  gene responsabile del comportamento "igienista", ma due: uno diceva: "leva il tappo alla cella della larva che *annusi* infetta!", e l'altro: "quando vedi che il tappo non c'e' butta via la larva senza indugi!". Se c'erano entrambi l'ape era "igienista", altrimenti era, ai fini pratici e comunque, una "sporcacciona"!

Anche i comportamenti (si parla di quelli istintivi, s'intende) sono allora dettati dai geni che quel tal organismo ospita!

Non solo.. ma ci sono geni che influenzano il comportamento di organismi altre specie... come i geni che compongono il patrimonio genetico di certi parassiti... comodo eh, far assumere comportamenti ad hoc alla propria vittima! :)) (praticamente gli installano una backdoor, e che razza di backdoor! :))) ) 

Per esempio.. un giorno mi sono inoltrata  in un prato di erbe alte e e mi e' scappato di vedere una strana formica... se ne stava attaccata con le mandibole alla sommita' di un alto stelo, e se ne stava li' tutta irrigidita e ferma e immobile... boh.. che strano ho pensato...

Poi, leggendo Dawkins,  ho capito perche' :)

C'e' un parassita, che in due dei passaggi che fa prima di diventare adulto,  si fa ospitare prima dalle formiche eppoi dalle pecore (non so che altri passaggi faccia ancora prima e dopo la formica e la pecora). Il parassita, dopo esser penetrato nel sistema operativo della formica operaia, le fa cambiare completamente comportamento: lei non va piu' a svolgere i suoi compiti con il resto della squadra di operaie, se ne stacca completamente e se ne va alla ricerca di un bel stelo alto alto. Quando lo trova si arrampica fino in cima e arrivata lassu' vi si attacca saldamente con le mandibole e aspetta... Cosa aspetta?? Aspetta che una pecora se la mangi! (ma pensa te..) Alla sera, se gli e' andata male e non e' stata mangiata, per timore che il freddo notturno possa far male al povero parassita che ospita dentro di se, scende dallo stelo e si ripara li' sotto. Il mattino dopo si sveglia arzilla come un grillo, timbra il cartellino e si reinerpica sullo stelo a passare un'altra giornata ad aspettare di essere mangiata! (ma dico io...)

E il gamberetto fesso? Stesso.

C'e' un altro parassita che passa anche attraverso i gamberetti e i germani. Dunque, il gamberetto in genere sta' piu' che puo' sul fondo perche' cosi' e' piu' sicuro dai predatori, solo quando deve nutrirsi va verso la superficie e arraffa quel che puo' per poi tornare velocemente sul fondo. Quando invece un gamberetto e' parassitato da questo agente, invece di starsene ben protetto sul fondo, se ne sta' bellamente in superficie e si pavoneggia pure (vabbe', dai... forse questa l'ho aggiunta io :) ) come dicesse ai germani: mangiatemi, mangiatemi, son qua! :(

Questo sarebbe il "fenotipo esteso" ovvero il meccanismo per cui un gene fa assumere ad altri organismi, di specie completamente diverse, comportamenti a proprio vantaggio.

Si, perche', che gli frega ad un parassita che fine fara' il proprio ospite? Non gliene puo' importar di meno, anzi se la   morte dell'ospite va giusto a vantaggio del parassita, questi fara' di tutto per arrivare proprio a quella conclusione

Se invece ci fosse una situazione per cui la sopravvivenza del parassita dipende dalla sopravvivenza dell'ospite... o, meglio, la propria riproduzione.. allora il discorso cambia, eccome se cambia.. sono sulla stessa barca! Il parassita, ormai non piu' tale ma simbionte, fara' di tutto, nelle sue capacita', per garantire il benessere del proprio ospite. Con tutta probabilita' i mitocondri che ospitiamo nel citoplasma delle nostre cellule (e in quelle di tutti.. mmh .. tutti i vertebrati?... forse anche gli invertebrati? ehm, veramente non saprei... :( ) erano antichi parassiti (e infatti hanno un proprio DNA) che si sono cosi' integrati che fanno parte integralmente della cellula, sono addirittura il motore che le fornisce di energia.

I mitocondri si passano solo per via femminile.. eh si.. solo noi donne abbiamo i mitocondri che risalgono fino alla nostra piu' lontana antenata... :-P

Gli spermatozoi, infatti, che devono avere poco bagaglio a bordo per essere veloci e scattanti, portano solo il mezzo DNA del maschio, non hanno posto per i mitocondri che hanno un loro proprio DNA. Invece nell'ovulo, bello spazioso e tranquillo, ci stanno comodi :)

Pensate l'ipotetico urlo di orrore lanciato dal povero mitocondro  mentre assiste impotente alla penetrazione nel proprio ovulo da parte di uno spermatozoo segnato XY! Ormai e' in un vicolo cieco... :(

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