AUTOMORFISMO


"Noi diamo forma ai nostri strumenti ed essi a loro volta danno forma a noi"
Marshall MacLuhan

All'inizio l'auto doveva adattarsi alle citta'; poi la citta', con i suoi nuovi quartieri periferici,dovette adattarsi all'auto. Oggi, in un trionfo finale, nel giorno in cui la dipendenza dall'auto ha raggiunto altezze vertiginose, noi - la razza umana - dobbiamo adattarci mentalmente e fisicamente al nuovo ambiente. Giustamente, allo scopo di riuscire ad imboccare il corso dello sviluppo economico e sociale, dobbiamo tutti dare una mano.
Sopratutto dobbiamo, ognuno a suo modo, diventare obesi, come sono gia' il 31% dei cittadini USA adulti. Dobbiamo adottare stili di vita sedentari, dato che l'incremento di mobilita' ha creato talmente tanta distanza, traffico ed abbandono degli spazi pubblici che solamente un quarto dei bambini statunitensi si reca oggi a scuola a piedi o in bici. Adesso camminano da e verso l'auto di famiglia.
Non c'e' niente di interessante o di sicuro da fare fuori ormai, cosi' possiamo benissimo stare dentro, mangiare cibo spazzatura e guardare alla TV altre persone che conducono delle vite attive. O forse potremo guidare fino a quel surrogato di vita pubblica che e' il centro commerciale dove potremo, una volta trovato parcheggio, bighellonare tranqullamente di qua e di la' tra una ribollente massa di consumatori, molti dei quali desiderosi di potersi trovare in un posto migliore. Quando torneremo in auto - dove passiamo almeno 250 ore all'anno - dovremo farla diventare un po' la nostra tana, attrezzando i nostri veicoli con una sufficiente dotazione di gadget tecnologici e di comfort per facilitare il noioso scorrere del tempo, magari con un aiuto supplementare dal Prozac o dal Ritalin, dovessimo mai soffrire alcuni sintomi legati al nostro stile di vita...
Per quanto possa sembrare estrema, la situazione sopra descritta e' la realta'. Questo e' il modo di vivere adottato effettivamente da molte persone. La vita e' sempre piu' suburbana, isolata, alienata, stressata e depressa. Ken Avidor (autore di Road Kill Bill) chiama questo fenomeno "Automorfismo", mentre indica le persone che seguono uno stile di vita sedentario ed auto-dipendente come "automorfi" in contrasto con la riluttante minoranza che conduce ancora una vita autonoma, attiva e salubre.
Come potete immaginare, gli USA sono la nazione campione di automorfismo, ma l'Australia e gran parte dell'Europa Occidentale non sono poi cosi' distanti, seguiti da Asia, Europa Centrale, America Latina e il resto del mondo, ognuno con il proprio passo tarato in base alle proprie possibilita'.
Cosi' cerchiamo di farci un idea di che cosa sia veramente questo "automorfismo". Esaminiamo il futuro che ci sta venendo preparato e che preme alle nostre porte. Analizziamo le conseguenze della dipendenza che molti ancora chiamano "liberta'". E infine, proviamo ad esplorare delle alternative, non solo per una minoranza di individui utopisti, attivi ed idealisti, ma per la maggioranza di persone intrappolate tra automobile e tubo catodico. E questo richiede niente di meno che la de-suburbanizzazione della societa' e dei nostri cervelli.






ANATOMIA AUTOMORFA

Come molti residenti delle periferie di Kansas City, Karen Atkins si reca pressoche' ovunque unicamente in automobile. Fruttivendolo? Salta in macchina. Deve portare i bambini al parco? Idem. Al ristorante, per il noleggio di un VHS, alla Posta? Sempre in auto, dato che qualsiasi cosa si trova a parecchie miglia da casa sua nella Contea di Jakson, Missouri, USA.


"Ero abituata a vivere a Independence (Missouri), e camminavo sempre, non avevo queste 10 libbre (circa 5 kili) in piu'" dice la Atkins "Mio figlio, dopo il trasloco, e' ingrassato di 50 libbre (25 chili)". Lo stile di vita ipermotorizzato dei Nordamericani comincia a chiedere un prezzo che nessuno poteva immaginare agli albori della motorizzazione di massa. Alcuni studiosi sostengono che i quartieri dormitorio delle periferie stanno facendo ingrassare gli americani. La gente che ci vive, trovandosi a parecchie miglia di distanza da negozi, parchi e scuole, non si muove a sufficienza e finisce per essere sovrappeso.
"Sono certo al 99% che c'e' una relazione diretta tra come vengono progettate le nostre citta' e il peso delle persone", ha detto il prof. Lawrence Frank del Georgia Tech di Atlanta. "Persone che vivono in quartieri suburbani a bassa densita', tra l'altro tutti uguali, hanno la tendenza ad essere leggermente piu' pesanti".
I ricercatori del National Cancer Institute hanno riferito recentemente che le persone che vivono in quartieri costruiti prima del 1974 hanno un alta probabilita' di camminare per piu' di un miglio con una certa regolarita', cosa che piu' difficilmente capita ai residenti di quartieri di piu' recente edificazione. Le aree residenziali piu' vecchie presentano spesso marciapiedi e piccole strade di interconnessione, spesso con una presenza mista di piccolo commercio e attivita' lavorative. I quartieri piu' recenti, spesso basati su un organizzazione "monouso" del territorio, hanno di solito un minor numero di destinazioni raggiungibili a piedi.
"Eravamo abituati ad andare al negozio di alimentari a piedi. Camminavamo per andare a scuola", dice Shadrach Smith, medico e specialista dietologo al Truman Medical Center di Kansas City. "Adesso non vediamo nessuno che lo fa".
Nonostante i consigli dei medici americani di includere nelle proprie vite una certa dose di attivita' fisica quotidiana, questo non succede, specialmente nelle periferie dilatate delle metropoli.
"Il nostro stile di vita favorisce queste abitudini", dice Joan Gunter, organizzatrice di convegni per la Weight Watchers in Kansas. "Qualsiasi cosa e' cosi' comoda - puoi guidare attraverso (drive through) qualsiasi cosa. E il risultato a livello sociale e' davvero triste". Gli spostamenti a piedi e in bicicletta sono stati rimpiazzati da quelli in auto eccetto che per gli spostamenti piu' brevi, dice il Journal of the American Medical Association, addebitando in parte l'aumento di incidenza dell'obesita' alla dipendenza dall'automobile. Secondo il Center for Desease Control (CDC), piu' del 60% degli adulti statunitensi non arriva ad effettuare il minimo di attivita' fisica giornaliera raccomandata - circa mezzora di passeggiata. Circa il 25% sono "totalmente inattivi".
Negli ultimi vent'anni, la percentuale di Americani sovrappeso e' passata dal 47 al 64%. Quasi 50 milioni di americani adulti sono obesi, 108 milioni se aggiungiamo anche le persone sovrappeso. Questo comporta un aumento del rischio di incorrere in un ampio spettro di patologie. Questa tendenza non risparmia nemmeno i bambini. Il 15% dei giovani Americani sono oggi sovrappeso - circa il doppio della percentuale del 1980. La percentuale di adolescenti sovrappeso e' triplicata negli utlimi venti anni. Contemporaneamente, il diabete di tipo 2, una volta inesistente tra i bambini, sta aumentando drammaticamente tra gli adolescenti.
Circa 300mila americani muoiono ogni anno per problemi legati allo stile di vita sedentario e abitudini alimentari sbagliate, secondo una ricerca pubblicata nel giugno 2002 della National Coalition for Promoting Physical Activity. Quasi quanti ne muoiono per problemi correlati al fumo di sigaretta.
Milioni di Americani soffrono di malattie croniche che possono essere prevenute o attenuate da un'attivita' fisica regolare: 12.6 milioni di americani presentano problemi alle coronarie; 1.1 milioni hanno un infarto ogni anno; e quasi 17 milioni soffrono di diabete, dei quali una percentuale tra il 90 e il 95 per cento di diabete di tipo II, che e' associato all'obesita' e alla vita sedentaria. Tutto questo non e' comunque un fenomeno solamente americano. Ovunque si sia instaurata la cultura dell'auto, il comfort e la convenienza uccidono lentamente le persone, con le modalita' piu' diverse ed allarmanti.
Il Centro Ricerche sul Traffico dell'Universita' di Sidney ha scoperto che l'utilizzo abituale dell'automobile ha contribuito a rendere obesi il 41% degli abitanti di quella citta', e che quasi la meta' della popolazione e' esposta a seri rischi di problemi sanitari legati all'inattivita' fisica.
"Le nostre abitudini negli spostamenti sono determinanti per la nostra salute" dice la ricerca. "Il modo piu' efficace e duraturo di aumentare la nostra attivita' fisica e' quello di utilizzare il "trasporto attivo" invece della guida dell'autovettura".

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PSICOLOGIA AUTOMORFA

Le automobili sono spesso commercializzate per attirare i nostri istinti aggressivi e le nostre aspirazioni di potere, liberta' ed autoaffermazione" sostiene J. Greenwald in Health Magazine. "Entriamo in un automobile con prestazioni elevate e ci aspettiamo di dominare. E il dominio significa il controllo di una porzione di territorio - in questo caso la nostra auto e le sue immediate vicinanze. Quando ognuno e' minacciato, possiamo reagire come animali territoriali, digrignando i denti e facendo gesti aggressivi."
"Se vi trovaste nella giunglA inseguiti da una tigre, potreste scappare e in questo modo scaricare le tossine e l'adrenalina. Ma siete intrappolati nella vostra auto, non potete fare niente. Non potete muovervi. E' come un veleno che vi viene pompato nelle vene. Danneggia la vostra salute e i vostri tessuti, e non potete fare niente per liberarvene" dice il Dr. Joseph Loizzo.
"Esistono pochissimi dati riguardanti il pensiero degli automobilisti quando sono al volante", dice il Dr. Leon James, conosciuto anche come Dr. Driving (
www.drdriving.org), coautore di "Road Rage and Aggressive Driving: Steering Clear of Highway Warfare" (violenza sulle strade e guida aggressiva: evitare i combattimenti stradali). "Considerate quanto possa essere difficile ottenere tali dati: non e' per niente facile!" aggiunge. "Riuscii in parte a superare questa difficolta' quando cominiciai a registrare i miei pensieri ad alta voce mentre guidavo. In seguito avrei ascoltato e analizzato i nastri. In questo modo ho scoperto cosa pensa e prova in tempo reale un automobilista." (Qui sotto potete vedere la trascrizione di una di queste registrazioni).

Ma esistono prove che un'esposizione a questo tipo di guida stressata porti nel lungo periodo a modificazioni sul piano psicologico e della personalita'?
"Non ci sono ricerche di questo tipo - per molte ragioni, tecniche e sociali" dice James "comunque, se vogliamo sintetizzare le mie conoscenze psicologiche, direi che le abitudini mentali che emergono alla guida continuano a svilupparsi nella stessa direzione, a meno che non vengano modificate da un atto intenzionale del diretto interessato. La maggior parte degli automobilisti cominciano a porre in essere abitudini mentali competitive, spesso ostili, come risultato di un apprendimento, della pressione dei media e della cultura dell'auto" Per questo piu' a lungo uno guida, piu' si trova a mettere in atto queste routine mentali. Dato che esse sono prevalentemente di carattere ostile, si va incontro ad un deciso incremento o rafforzamento di questa tendenza. L'ostilita' potrebbe peggiorare, puo' aumentare l'incidenza di comportamenti rischiosi al volante, la soglia di sopportazione della "sconfitta" in un duello di velocita' potrebbe abbassarsi, lo stress della guida potrebbe alzarsi e potrebbero avere luogo contemporaneamente molti altri effetti di questo tipo, come in una sindrome medica.
La sensazione di accelerazione e' uno dei brividi che la maggior parte degli automobilisti riferisce in maniera massiccia. Ne parlano come se fosse una forma di dipendenza che amano. Quanti automobilisti possono identificarsi con Tom Cruise prima di entrare nel suo jet in "Top Gun": "Ho bisogno della velocita'"?
Come con qualsiasi tipo di dipendenza, c'e' l'inevitabile tendenza di spingere sempre piu' in alto il limite per mantenere il brivido allo stesso livello.I medici parlano dello sviluppo di un livello di tolleranza sempre piu' alto riguardo all'assunzione di sostanze stupefacenti, che richiede un dosaggio sempre piu' alto per ottenere lo stesso effetto, in un continuo processo di aumento della dose da assumere. Un fenomeno simile potrebbe avvenire con il bisogno di accelerazione.
Gli automobilisti che si permettono di cadere nella trappola del brivido da accelerazione distruggono il loro normale livello di adattamento alla velocita' dell'auto. Il loro "schema di velocita'", la velocita' che il vostro corpo si aspetta di provare in particolari tratti di strada - adesso include un codice che induce un comportamento di guida piu' veloce, con salti continui di carreggiata e che considera gli altri veicoli come semplici ostacoli. Sono condannati per sempre ad essere costretti a provare velocita' piu' alte, anche quando questo diventa pericoloso o semplicemente impossibile. Ai passeggeri questo feroce inseguimento della velocita' puo' sembrare una pericolosa ossessione. Ma per il guidatore e' perfettamente naturale. Si e' adattato ad un alto livello di rischio ed e' dipendente da esso per potersi sentire normale. Non c'e' da stupirsi se cosi' tante persone pensano sia sicuro superare i limiti di velocita'.
Secondo uno studio di Raymond Novaco, professore di psicologia e comportamento sociale alla California University di Irvine, la guida in situazioni di traffico congestionato "tende ad aumentare la pressione arteriosa dei guidatori, abbassare il loro livello di tolleranza alla frustrazione e a rinforzare stati d'animo negativi..."
Ci sono pochissime persone che dichiarano di non sentirsi stressate mentre guidano, dice Novaco. Al contrario, la riduzione del tempo passato al volante comporta subito una riduzione dello stress correlato.
"Piu' recentemente, abbiamo verificato la presenza di ulteriori effetti negativi della guida sulla salute fisica, sull'assenza dal lavoro, e sugli stati d'animo a casa in serata" aggiunge Novaco. A San Francisco, per esempio, il pendolarismo in auto e' una delle principali fonti di stress, specialmente quando le persone traslocano nelle aree periferiche, dove le abitazioni sono meno costose. "Un problema emerso ultimamente e' quello che riguarda le persone che arrivano al lavoro sempre piu' tardi e (a causa del pendolarismo) spesso in stato di esaurimento", dice Russell Hancock, specializzato in trasporti per il Bay Area Council, un'organizzazione pubblica finanziata da privati. "Quindi si sentono sotto pressione mentre stanno lavorando, perche' sono preoccupati del ritorno a casa, della cura quotidiana dei figli e altre incombenze simili".
Il prof. Hugh Freeman del Green College di Oxford sottolinea la mancanza di sostegno sociale per gli automobilisti. Il suo concetto di sostegno sociale include amici e famiglia, possibilita' di incontri per la strada, contatti regolari con i negozianti, autisti di autobus e via dicendo - qualsiasi tipo di interazione sociale disponibile su base informale. C'e' un nesso ben definito tra mancanza di questo tipo di sostegno e problemi come la depressione e la nevrosi. Gli automorfi che viaggiano soli - attraverso un paesaggio anch'esso a suo modo divenuto automorfo, negano a se stessi questo sostegno vitale stabilizzante.
"L'infinito sparpagliamento di case nelle periferie cittadine porta ad un aumento delle lunghezze degli spostamenti necessari per le attivita' umane essenziali", dice Freeman. "Gli effetti del pendolarismo non sono ancora stati ben studiati scientificamente, ma ci sono valide ragioni per ritenere che questa sia un'attivita' dannosa".
Secondo Karen Sandqvist, una ricercatrice dello Stockholm Institute for Education, "la maggior parte della gente 'viaggia' circa un'ora al giorno, ed e' ragionevole aspettarsi che questa gente impari cose differenti a seconda se questa ora viene spesa in bicicletta, a piedi, al volante o in un mezzo pubblico. O in una limousine. Utilizzando il trasporto pubblico impari a fidarti della societa', mentre al volante devi guardare i tuoi compagni di viaggio sulla strada con sospetto".

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SOCIOLOGIA AUTOMORFA

La folla della domenica mattina non e' quella che era un tempo, ma un piccolo gruppo di fedeli, cittadini di Tucson, frequentano ancora la funzione settimanale stando in automobile. Quella che apparentemente e' l'unica chiesa drive-in dell'Arizona continua ad operare dopo 40 anni, da quando il reverendo John E. Coatsworth comincio' a predicare ai carichi delle autovetture al Rodeo Drive-in Theater. Tutto di quello che c'era nel 1964 e' ancora in piedi, dai 30 parcheggi dotati di grandi altoparlanti alle "confezioni per la comunione" - particola e vino in un contentitore di plastica. "Ci sara' sempre gente che trovera' piu' comodo il drive-in che entrare e uscire dall'auto per andare a messa", ha detto il Rev. Shirley Garret. "Finche' pregheremo Dio, Egli gradira' sia noi che le nostre auto" dice la 66enne Nellie Wilson, che ha frequentato settimanalmente la funzione domenicale per tutti gli ultimi dieci anni. "Molte persone pensano che non sia molto religioso, stare a messa dentro l'automobile", dice Wilson. "Ma il punto essenziale non e' se stare o no in una vera e propria chiesa. Il Signore ama tutto e tutti, non importa dove sei".

Il primo ristorante drive-in apri' i battenti a Dallas nel 1921, con il nome di Pig Stand (la sosta del maiale), i camerieri e le cameriere saltavano dentro a scocche di modello T per garantire il "servizio dal marciapiede" agli automobilisti. Jesse G. Kirby, un imprenditore che decise di far fruttare l'infatuazione dell'epoca per le automobili, conio' la frase "Le persone con un automobile sono cosi' pigre che non ne uscirebbero neanche per mangiare!". Il Pig Stand, naturalmente, sopravvive ancora oggi.
Ma i primi servizi drive-thru comparvero solo nei primi anni 50. Jack in The Box, una grande catena di fast food americana, adesso realizza i due terzi dei propri ricavi attraverso una finestra. Nel 2002 Jack in the Box arrivo' al punto di esercitare pressioni di tipo lobbistico per far dichiarare il 28 di luglio "Giornata Nazionale del Drive-Thru" che il Governatore della California (sembra l'unico) Gray Davis ha osservato tramite una dichiarazione di sostegno pagata dall'intero stato: "E' un grande piacere portare i miei piu' sentiti auguri a tutti quelli che hanno sostenuto la Jack in the Box Inc. nel celebrare la Giornata del Drive-Thru", ha scritto qualcuno pagato con i soldi dei contribuenti per scrivere roba come questa per il governo. "Questo evento rappresenta un'occasione unica per celebrare lo spirito di impresa e per valorizzare la storia del drive-thru. Lavorando per migliorare il servizio ai consumatori, questi esercizi commerciali hanno avuto un impatto notevole non solo sul Golden State, ma su tutta la vita e l'identita' culturale della nostra nazione".

"Molti clienti dei drive-thru si fermano li' solo per riempirsi le budella" dice Bob Sandelman, un consulente per fast-food. Lo zoccolo duro dei clienti di questa industria - gente che mangia ai fast food dalle 25 alle 30 volte al mese - sono i piu' convinti sostenitori del drive-thru, dice. Vogliono il loro cibo alla svelta. Altrimenti se ne vanno di corsa.
Piu' del 90 per cento dei 13mila Mc Donald degli USA sono dotati di sportelli drive-thru. Su scala aggregata, l'80% della crescita del volume di affari dei fast food negli ultimi 5 anni e' dovuto ai drive-thru.

Ma al giorno d'oggi, gli automobilisti possono fare molto di piu' che ordinare hamburger e patate fritte attraverso le finestre drive-thru.
Giardinaggio? All'Evergreen Nursery drive-thru di San Diego. Funerale? Date un'occhiata alla camera mortuaria della GW Thompson Chapel of Remembrance a Spartanburg, nel Sud Carolina. "Abbiamo pensato che sarebbe stato un tipo di servizio unico e di grande qualita' per il cliente", ci ha detto Christine Thompson, che possiede la ditta di pompe funebri assieme al marito, Thomas. "E' molto popolare". L'urna con i resti del caro estinto viene collocata in una grande finestra decorata e le frecce direzionali conducono le automobili lungo strette corsie dove possono sostare con il motore acceso vicino al defunto, si spera abbassando il volume dell'autoradio e commemorandolo con rispetto.
Tutto va nella finestra" dice Christine. "L'urna, i fiori. E' bellissimo."

Nel aprile del 2000 il Climax Gentlemen's Club inauguro' un drive-thru per spogliarelli sulla Route 22 a est di Pittsburgh, Pennsylvania. "C'e' bisogno di un'esca per attirare le persone", dice il proprietario Nick Fratangelo, che ha sostenuto l'idea dello strip drive thru durante le sessioni di brainstorming dei dipendenti.
Jayme, il nome d'arte della ballerina di 1m e 80 per 6o chili che qualche volta si esibisce in questo drive-thru, dice che il locale fa un sacco di affari grazie a questa aggiunta, che ricorda la corsia di un ristorante fast-food o di una banca.
"Regaliamo un sorriso e allietiamo la giornata di qualcuno", dice Jayme. "Non facciamo del male a nessuno".
Gli automobilisti si raccolgono nei pressi di una finestra sul retro del locale, dove mostrano i documenti comprovanti la maggiore eta' e pagano 5$ al minuto. Poi si fermano pochi metri avanti ad una seconda finestra dove osservano una ballerina nuda per il tempo per il quale hanno pagato. Una spogliarellista 26enne del Climax che si presenta solo con il nome d'arte, Barbie, dice che la maggior parte dei clienti paga per due o tre minuti, ma c'e' stato un uomo che ha pagato 100$ per 20 minuti. "Puo' essere difficile", dice "Dopo un momento hai esaurito le idee e non sai piu' cosa fare".

Ken Williams, presidente di Jack in the Box dice che i drive-thru molto probabilmente saranno sempre una realta'. "I gusti in fatto di automobili possono cambiare, e quello che e' di moda guidare oggi domani potra' essere considerato superato. Ma una cosa e' certa - fino a che esisteranno le auto e le persone saranno sempre cosi' di fretta, i drive thru continueranno a rappresentare una parte importante della cultura della strada Americana." E, per estensione, della cultura della strada cinese...

Il 12 settembre del 2002, la KFC ha annunciato l'inaugurazione del primo ristorante drive-thru cinese, situato nell'Asian Olympic Village del distretto di Pechino.
KFC sta facendo profitti sulla crescente mobilita' dei cinesi, sullo stile di vita accelerato, sul piu' grande potere di spesa dei consumatori e sul desiderio di beni di lusso come le automobili", dice Samuel Su, presidente di KFC China.
Secondo le statistiche, piu' del dieci per cento delle abitazioni di Pechino sono gia' dotate di un'auto; ci sono circa un milione di automobili in citta'. Ogni anno vengono acquistate 90mila nuove auto.
"KFC e' all'avanguardia nell'innovazione per quanto riguarda l'offerta di comodita' ai consumatori cinesi. KFC e' stata la prima nell'introdurre in Cina un'alimentazione occidentale e oggi apre il primo ristorante drive-thru del paese", dice Su. KFc ha "ristoranti" in 150 citta' cinesi, piu' di 80 nella sola Pechino.

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TECNOLOGIE AUTOMORFE

Sono passati i bei vecchi tempi di guida distratta, quando gli automobilisti semplicemente leggevano le cartine, si radevano, tenevano un cagnolino in grembo e si accendevano una sigaretta dopo l'altra. Oggi milioni di americani stanno portando a nuove vertiginose altezze la tradizionale assenza di attenzione al volante.
Al volante parlano al cellulare, ricevono e mandano pagine web, controllano i risultati sportivi sul proprio palmtop e addirittura lanciano qualche occhiata alla TV.
Nonostante il malefico cellulare sia in pole position nel distogliere l'attenzione dei guidatori, causando improvvisi salti di carreggiata, gli esperti dicono che si tratta solo della punta dell'iceberg. In California, un luogo che e' stato per lungo tempo culla della cultura dell'auto, molti abitanti stanchi del pendolarismo stanno equipaggiando gli interni delle loro automobili con DVD, videoregistratori, fax, schermi video sul cruscotto per la navigazione satellitare.
Gli esperti attribuiscono questa tendenza al leggendario e sempre piu' caotico traffico della nazione, che blocca le persone nelle loro auto per distanze sempre piu' lunghe su percorsi sempre piu' confusi tra casa e ufficio.
E che sta facendo crescere nuove paure tra diverse autorita', dai legislatori alle compagnie assicurative, di un' ondata di nuovi incidenti stradali dato che moltissime persone sono letteralmente invitate a distrarsi.
Su scala nazionale, gli amministratori credono che il 30% degli incidenti sia attribuibile a distrazioni degli automobilisti qualli il parlare al cellulare.
Una relazione del marzo 2003 della National Conference of State Legislatures ipotizza che le distrazioni dovute ai dispositivi tecnologici possano avere ucciso dai 600 ai 1000 automobilisti nel 2001 e che questo numero possa arrivare a 2000 nel 2004.
La relazione ipotizza anche un'alta possibilita' di un ulteriore aumento nel numero di incidenti mortali per la fine di questo decennio. Per quelli che passanno gran parte della loro vita sulla strada, queste parole sono scritte sull'asfalto.
"Lo vediamo tutti i giorni" dice Leo Williams, un camionista del Nord Carolina che osserva i passeggeri giocare con i videogame, telefonare e utilizzare pc portatili. In un'area di sosta della I-80 a est di San Francisco, il camionista del New Mexico Gene Smith aggiunge:"Computer. Vanno per la strada con un portatile situato sul sedile del passeggero. Ne vedo sempre di piu'."
"Ormai si possono comprare delle vecchie TV portatili e inserirle nel cruscotto in modo da vedere dei film in DVD" dice Joel Broumas, che dirige la polizia stradale di Modesto, Central Valley. "Abbiamo fermato un ragazzo che aveva uno di questi apparecchi nel cruscotto, un aggeggio di 8 o 9 pollici".


Gli accademici hanno coniato il termine "car-cooning"(1) per indicare come le persone dotino le loro auto di sempre maggior comfort, divertimento e attrezzature per la produzione e il lavoro. Sistemi di telefonia cellulare vengono forniti insieme all'automobile. Nuovi impianti stereofonici riescono a captare le trasmissioni radio dai satelliti e riproducono file mp3 scaricati da internet.
"Dobbiamo soddisfare tantissime richieste di video mobili" dice Doug Kalpakoff, commerciante al Wireless World a Morgan Hill, California. "A qualcuno serve in aereo, ma alla maggior parte serve quando guida. Il sistema piu' diffuso e' lo schermo a caduta dal tettuccio. Lo possiamo montare nei fuoristrada piu' grandi."
Alcuni negozi, dice, li montano sul parabrezza davanti al sedile del passeggero.
Questo sta mettendo in allarme alcuni legislatori californiani, che nel 2002 e 2003 hanno proposto l'introduzione di multe per seguire l'esempio dello stato di New York e vietare agli automobilisti californiani l'utilizzo di cellulari al volante.
Entrambe le misure non sono mai state applicate per l'opposizione delle grandi compagnie di telefonia mobile, che hanno sostenuto che a fronte di un aumento dei cellulari dai 10 milioni del 1988 ai 120 milioni del 2002 non c'e' stato un incremento proporzionale degli incidenti stradali.
Eppure, i cellulari, i gadget elettronici e gli impianti hi-fi per automobili rappresentano la maggior causa delle distrazioni che nel 2002 hanno ucciso 6516 californiani e ne hanno ferito altri 413.913.
Queste cause di morte superano di gran lunga quelle legate a distrazioni causate dal mangiare, dai bambini, dagli animali domestici, dal fumo, dalla lettura e dall'igiene personale. Nonostante cio', sono in molti, compresa la polizia autostradale californiana, che l'hanno scorso ha raccolto questi dati in quindici stati, a credere che si tratti di stime approssimate per difetto, dato che molti trasgressori sono restii ad ammettere questo tipo di distrazioni.
I portavoce dell'industria automobilstica si giustificano dicendo che la domanda dei consumatori e' diretta verso accessori che spesso li distraggono, e i produttori allo stesso modo si oppongono a imporre dei limiti "a quello che potresti mettere nella tua auto".
Ma Vann Wilber, direttore per la sicurezza dei veicoli per la Alliance of Automobile Manufacturers di Washington, ammette che "non c'e' una scienza che stabilisca con particolare precisione" cosa possa sovraccaricare un automobilista e cosa non distragga un altro. "Si tratta di una specie di nuova frontiera nello studio dell'ingegneria umana e del fattore umano".
Sull'I-80 californiana, Williams e Smith si lamentano accorati della "signora nel furgone al telefono, che fuma, beve il caffe', si sistema i capelli e porta i bambini a scuola". Ma Williams confessa anche di essere un abitue' del cellulare dicendo: "non posso rimproverare niente a nessuno, ne ho uno anch'io". Smith poi mostra cos'ha sul sedile del passeggero. "Con questo mi fanno avere gli ordini per i carichi" spiega. E' un computer portatile.

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(1)Termine intraducibile in italiano. Coon e' il procione, animale che ama costruirsi tane molto confortevoli.
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