La preparazione della vostra Giornata Senz'Auto:


Giovedì - Una strategia di rottura per ridurre la dipendenza dalle auto delle nostre città

  • Sommario
  • Introduzione
  • Utilizzare una Giornata già pianificata o esistente
  • Programmare un Giovedì per il vostro quartiere o città
  • Cosa succede dopo il primo Giovedì?
  • Un Giovedì valido per tutte le città
  • Alcune note per l'attuazione di programmi cooperativi tra città diverse
  • E se vi capita di non essere una città?
  • Sommario

    La pianificazione e l'attuazione che vedete abbozzata qui consiste essenzialmente di due cose: (a) uno schizzo di progetto per una Giornata Senz'Auto e (b) i rudimenti di uno strumento esplorativo ideato per aiutare la gente e i decisori politici di un luogo a migliorare la loro capacità di comprendere ed utilizzare una strategia di prudente ed efficace riduzione del traffico. Questo approccio intende aiutare le persone interessate a questi problemi a fare il passo critico da ciò che è astratto e desiderabile all'azione concreta e pratica. Punti fondamentali di questo modo di affrontare il problema - che chiameremo Giovedì per le ragioni che vedremo in seguito - sono una preparazione scrupolosa, larga partecipazione locale, discussione e mediazione, attuazione passo passo, monitoraggio dei risultati, analisi e ricadute di follow-up concordate tra le varie parti sociali.

    Un progetto per un Giovedì Senz'Auto deve venire steso e attuato con un grosso appoggio locale, a livello di città o di quartiere interessato. Affronta direttamente la difficile sfida di come rendere le nostre città più accessibili (il che è vitale per l'economia locale), migliorando nello stesso tempo la qualità della vita di tutti quelli che ci vivono, ci lavorano e ci giocano. Mentre sono stati fatti dei progressi lungo questa strada in alcuni posti come risultato di una continua attenzione e di energici programmi, questa non è la situazione di molte città e cittadine. Nel tempo ci siamo accorti che è abbastanza facile stimolare la gente a parlare per una volta di quanto sarebbe carino avere delle città con meno traffico, ma compiere dei reali progressi in quella direzione è una questione molto più complessa. Anche una Giornata Senz'Auto occasionale, per quanto possa eccitare al momento l'immaginazione, invariabilmente raggiunge pocchissimi o nessun risultato nella realtà di tutti i giorni. Questo ci suggerisce che dobbiamo trovare degli altri mezzi per rompere il collo di bottiglia politico in molti posti che hanno bisogno di attuare grossi cambiamenti in questo campo, ma che per un motivo o per l'altro hanno finora fallito questo obiettivo.

    Una copia dell'ultimo documento sul Giovedì è disponibile nel nostro archivio. Fungendo da retrotterra culturale di supporto ai nostro propositi, questo documento comincia con una breve introduzione che individua sei punti di scontro: le osservazioni tratte dal programma decennale di Ecoplan "Access" indicano la necessità di approcci di tipo diverso per affrontare queste sfide in quasi tutti i luoghi. E' ormai evidente che i miglioramenti della qualità della vita e dell'ambiente che noi tutti auspichaimo continueranno ad essere irraggiungibili nella maggior parte delle città, a meno di non essere in grado di ridurre drasticamente l'utilizzo dell'auto. Comunque, al contrario di quanto tradizionalmente sottinteso dai pianificatori del traffico, gli automobilisti non compiono scelte razionali tra le diverse alternative di trasporto. Se esaminiamo attentamente il loro (nostro) reale comportamento possiamo dire che sono (siamo!) completamente assuefatti all'automobile, esattamente come un fumatore alla sigaretta. Se questo è vero, e noi pensiamo che lo sia, sono necessasrie misure più radicali per spostare le scelte di trasporto individuali ed ottenere dei risultati a livello ambientale.

    Il documento poi sostiene che i cambiamenti della scala desiderata non sono presi in considerazione nella maggior parte dei posti data la incapacità di base di tutte le persone interessate (inclusa l'opinione pubblica) di immaginare la loro città e il loro sistema di trasporto in una maniera molto diversa da quella dell'attuale frustrante situazione. Sono/siamo abbastanza letteralmente "prigionieri del presente", con tutte le limitazioni che questo comporta. Per questo non possiamo vedere nè immaginare un futuro molto differente. Una "progetto del Giovedì", adeguatamento concepito ed attuato, intende aiutare le persone a vedere e capire meglio come la loro città potrebbe apparire con una importante riduzione del traffico. Questo non sarebbe un risultato da poco.

    Introduzione

    Giovedì una proposta per una città, un quartiere od un gruppo...

    • Per passare senza auto una giornata attentamente preparata
    • Per studiare ed osservare davicino cosa succede esattamente durante quel giorno. E poi...
    • Riflettere pubblicamente e collettivamente sulle lezioni ricevuto da questa esperienza e cosa si potrebbe fare per costruire qualcosa su di essa con prudenza e creatività.

    Punto di partenza di questa pratica è la constatazione che non si può instaurare un dialogo significativo con i tossicodipendenti: quello che c'è da fare è cominciare in qualche modo una cura. Questo non sempre significa spingere le anime derelitte (particolarmente derelitte in questo caso, dato che stiamo parlando di noi stessi) in una situazione senza possibilità di scelta, almeno per una volta. La "cura" da noi proposta in questo caso consiste nel trovare una risposte alla seguente domanda divisa in tre parti principali:

    • C'è un modo di far abbandonare l'auto ai guidatori in una o più città...
    • in una maniera compatibile con una democrazia pluralista...
    • per un tempo sufficiente a permettere a tutti gli interessati di imparare molto di più sull'insieme di cose che hanno bisogno di essere riviste per poter introdurre un sistema di trasporto urbano senz'auto (o, più precisamente, con molte meno auto) che funzioni effettivamente?

    Uno dei principali obiettivi dei pianificatori e dei politici è (o almeno dovrebbe essere) fare domande creative. QUesta potrebbe diventare una domanda abbastanza interessante: che ci presenta obiettivi ed opportunità abbastanza precisi.

    Utilizzare una Giornata già pianificata o esistente

    Ovviamente non c'è niente di nuovo o di rivoluzionario in se stesso nel proporre una Giornata Senz'Auto. Oltre a un crescente numero di casi di chiusura al traffico e pedonalizzazione di centri cittadini (solitamente piuttosto piccoli), ci sono stati negli ultimi decenni centinaia di casi di proibizione della circolazione automobilistica in intere città per un giorno, per qualche occasione particolare o durante qualche periodo di crisi. Quello che hanno in comune questi progetti è che in quasi tutti i casi sono stati gestiti come pratiche eccezionali, senza pensare a recepire eventuali ricadute positive. Di solito sono organizzati, tollerati e presto dimenticati. Non viene fatto nessuno sforzo per verificare i risultati o per costruire qualcosa di stabile su questa esperienza. Raramente vengono pianificati con una grande precisione o una certa dose di energia. Parlate di queste esperienze alla maggior parte delle persone che le ha vissute e vi risponderanno con una risata (aggressiva) o un sorriso (forse di rammarico). Non deve sorprendere, dato questo livello di incoscienza e di prestazioni, che l'unanimità delle opinioni quasi sempre inespresse è che questo modo di approcciarsi al problema non può funzionare nella nella vostra città, almeno non se organizzato in modo regolare.

    Tenendo presente il ruolo intrinsecamente conservatore delle strade nella maggior parte dei luoghi, forse l'esperimento di Giornata Senz'Auto meno radicale consiste nell'approfittare di alcuni avvenimenti già organizzati per analizzare a fondo eventuali modificazioni di futuri programmi politici. In questa variante, una Giornata Senz'Auto potrebbe venire affrontata come un'esperienza di apprendimento collettivo con lo scopo di fornire degli scenari nuovi su diverse possibilità di organizzazione della vita cittadina o di quartiere. In questi casi, studi attuati in precedenza, una concertazione il più estesa possibile, un monitoraggio meticoloso e una seria valutazione possono fornire alcune intuizioni e un certo supporto per cambiamenti politici futuri di una natura forse più permanente.

    Questo approccio al problema può essere attuato senza un grosso sforzo finanziario. Il grande vantaggio è che può aiutare le persone coinvolte a vedere la loro città e la loro vita quotidiana da un'ottica completamente diversa - a condizione che i responsabili della progettazione urbanistica siano pronti a trarre vantaggio da questa situazione unica. Un altro vantaggio e che, dato che approfitta di eventi già organizzati e ben accetti, non richiede un grande sforzo nell'ottenere un consenso generale. Nonostante la limitatezza dei suoi obiettivi, comunque, non bisogna tenere in scarsa considerazione un progetto del genere. Dopo tutto potrebbe dare un grande contributo!

    E' anche possibile che la vostra comunità sia pronta a considerare un tipo di approccio più radicale benchè ancora fondamentalmente conservatore. Stiamo parlando di un... Giovedì

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    Un Giovedì Senz'Auto per la vostra città o il vostro quartiere

    L'approccio "rompighiaccio" che vi presentiamo qui è chiamato "Giovedì". Suggeriamo questo giorno per dei motivi precisi. Perchè è importante che un evento del genere si tenga in un normale giorno della settimana - non, come spesso succede, in un giorno di vacanza o durante il weekend. Il motivo per fare questo è che dobbiamo provare a creare una situazione nella quale la gente possa vedere la propria città in circostanze "normali", ma nello stesso tempo con occhi totalmente diversi. Se provate a fare un Giovedì di domenica o in un giorno di vacanza, non imparerete quasi niente sulla vostra città. E' anche importante che la Giornata venga organizzata (a) non in un giorno prossimo al fine settimana e (b) nella seconda metà della settimana piuttosto che all'inizio, in modo che la gente possa affrontare gli impegni prioritari durante i primi giorni. Ecco perchè indichiamo il Giovedì.

    Come funziona un progetto del genere? Ci saranno infinite varianti, tante quante le città coinvolte, ma qui potete trovare alcune possibilità. Poniamo che il primo Giovedì lavorativo del marzo 2003 la nostra città affronterà il suo primo Giovedì senz'auto. Dalle 7 del mattino alle 7 di sera, nessuna autovettura privata potrà circolare nelle vie cittadine. La preparazione di questo giorno sarà estremamente importante e dovrà prevedere uno scrupoloso lavoro di preparazione partendo almeno parecchi mesi prima coinvolgendo, oltre al gruppo organizzatore, il più ampio numero di persone, istituzioni, attori, media, etc. in modo che tutti gli interessati abbiano tempo in abbondanza per prepararsi a quel primo giorno fatale. Dopo quell'esperienza, ci sarà una pausa (tre mesi?) dedicata allo studio, alla comprensione, ad ampie discussioni volte a migliorare l'organizzazione di eventuali altre Giornate e/o a fare dei passi concreti verso un trasporto urbano più sostenibile.

    E' forse ragionevole chiedersi come la gente si muoverà nella città in quel primo Giovedì? La vita cittadina si fermerà completamente? Il trasporto pubblico reggerà sotto il peso dell'impressionante aumento del carico di lavoro? I negozi e gli uffici chiuderanno?

    E' forse non di secondaria importanza riflettere su come gli abitanti della vostra città o quartiere affronteranno questa situazione, con un po' di programmazione anticipata. Certamente ci saranno lavoratori che si daranno malati o semplicemente non si faranno vedere al lavoro, e ci saranno datori di lavoro che non faranno niente per affrontare quella giornata e semplicemente si rifiuteranno di pagare i dipendenti assenti. Ma saranno la maggioranza? Ci sarà un'ampio spettro di soluzioni disponibili per fronteggiare questa situazione eccezionale. Alcuni utilizzeranno l'autobus o la bicicletta, altri faranno jogging o andranno al lavoro a piedi, poi c'è la possibilità di spostamenti colletivi in taxi, servizi navetta speciali, Park & Ride (un sistema che prevede, per chi arriva da fuori città, il parcheggio in coincidenza di una fermata di autobus o di bus navetta o, ancora, nei pressi di un punto di noleggio bici), telelavoro, o anche la possibilità di portarsi il lavoro a casa, approfittare per effettuare una visita medica da lungo tempo rimandata presso un ambulatorio vicino a casa, pulire il solaio, o stare un giorno in famiglia...

    Il punto centrale è che, con una preparazione e un coinvolgimento sufficienti, non sarà necessariamente il giorno peggiore dell'anno per i vostri concittadini. Per molti, potrebbe essere uno dei migliori e più interessanti.

    E poi sarà di cruciale importanza, per tutti quelli che sono al centro dell'iniziativa, il monitoraggio e il follow-up della giornata. Come avete apprezzato l'aspetto della vostra città in quel Giovedì? C'è stata qualche differenza importante? Quanti inconvenienti ha comportato per voi doverla gestire in quel modo così diverso dal solito? Cosa si potrebbe fare per migliorarla se siamo tutti d'accordo di ripeterla?

    Non entrerò, a questo punto, nel merito della ricchezza di attività che potrebbero avere eventualmente luogo in molti quartieri della città per arricchire questo nuovo tessuto della vita urbana. Il punto è, molto semplicemente, che quello che avremo posto in essere in questo modo è già l'inizio di un grande cambiamento di paradigma - ma, questa volta, prendendoci del tempo, dando la possibilità alla gente di valutare sia la difficoltà che i vantaggi derivanti dalla situazione diversa, e di prendere, a tempo debito, quello che possono essere delle decisioni molto interessanti e creative che molto probabilmente non avrebbero mai potuto prendere corpo se in qualche modo non avessimo tolto gli ostacoli indicando una nuova direzione.

    Tutto ciò richiederà un processo di consultazione a tutti i livelli e una pianificazione da attivista che coinvolgerà, solo per fare alcuni esempi, gli operatori di trasporto pubblico (siano essi privati o pubblici), i taxisti, la polizia, le persone addette alla regolazione dei semafori, le scuole, i proprietari di negozi, i datori di lavoro di ogni tipo e dimensione, medici, organizzazioni e gruppi che si occupano di servizi sociali etc. L'analisi che seguirà, per quanto limitata sarà l'esperienza, rappresenterà comunque per molti una possibilità per guardare la propria città come la propria vita personale da una prospettiva nuova e piuttosto differente. Solo in questi termini il nostro Giovedì Senz'Auto potrà venire considerato un'esperienza utile.

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    Cosa accadrà dopo il primo Giovedì?

    Un progetto senza una grande preparazione farà sicuramente fiasco. Ma non c'è ragione di credere che non si possa prepararlo molto bene. Nemmeno lo raccomandiamo per ogni città. La scelta del posto sarà molto importante. Questo non è, ovviamente, il tipo di cose che possono venire imposte dalle autorità centrali o dai pianificatori. Deve essere un progetto che ottenga l'adesione entusiasta sia dei leader delle comunità che, con il tempo, della grande maggioranza dei suoi cittadini ed istituzioni. Se una modalità di approccio come questa viene percepita come imposta sulla città da qualche tipo di potere centralizzato e distante, non ha nessuna possibilità di successo. Per questo, un Givedì Senz'Auto deve, in ogni caso, essere il risutlato di un consenso sociale molto forte.

    Naturalmente, se i risultati dell'esperimento sono insoddisfacenti, non ci sarà motivo di andare avanti su questo schema. Se il progetto è un fiasco, semplicemente non c'è ragione di ripeterlo. Al peggio, il costo del fallimento non sarà insopportabilmente alto (certamente molti ordini di grandezza in meno di un progetto di tramvia urbana incapace di attirare la potenziale utenza o di un sacco di autobus quasi vuoti che girovagano per la città o che restano bloccati nel traffico cittadino). E' un dato di fatto che, anche se l'esperimento viene giudicato un fallimento, se la preparazione e lo sforzo di monitoraggio e feedback sono gestiti bene, nel processo potrà venire raccolta una grande quantità di informazioni ed idee utili.

    Dall'inizio l'idea dovrebbe essere quella di adattare ed estendere il Giovedì Senz'Auto ad altre occasioni, ripetendndolo con una certa continuità - costruendo su esperienze considerate positive dalla comunità. Per esempio, una volta che i risultati del primo Giovedì sono stati analizzati e discussi, potrebbe venirne organizzato un altro, diciamo tre mesi dopo. E poi, se questo funziona, si potrebbero cambiare le regole del gioco, spostandosi su una velocità di cambiamento più alta. A questo livello, una città potrebbe arrivare ad una situazione nella quale le automobili sono vietate ogni primo Giovedì del mese. Questo livello potrebbe durare, per esempio, un anno e comporterà monitoraggi, misurazioni, discussioni, confronti, educazione ed adattamento.

    Principale obiettivo di questo stadio sarebbe quello di gettare le basi per lo stadio successivo, un anno dopo, quando forse la città deciderà di cominciare nel Settembre del 2004 con ogni Giovedì...

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    Un Giovedì in ogni città

    Una possibilità da tenere in considerazione è quella di organizzare un Giovedì in posti diversi nello stesso tempo, sia nello stesso paese o anche in paesi diversi. I vantaggi di questo progetto multilaterale saranno immediatamente evidenti. Non solo l'impatto mediatico sarà molto più grande, ma la possibilità di una collaborazione tra diverse città dovrebbe aiutare a far partire progetti più forti e migliori. E poi c'è l'utilità dell'emulazione, dato che le città si osservano, si imitano, imparano una dall'altra, e provano forse a fare meglio delle altre.

    E' comunque importante tenere presente, che non è solo perchè qualcuno indice una "Giornata nazionale Senz'Auto", che questa in qualche modo garantisce un successo miracoloso. Certamente è importante ottenere una visibilità e un sostegno a livello nazionale. Ma no! questo non ovvia alla necessità delle stesse attente ed estese consultazioni, concertazioni, preparativi, organizzazione e follow-up a livello locale che costituiscono il vero nucleo del Giovedì. Per dirla fuor di metafora: un Giovedì Senz'Auto di prima classe non è solo un evento mediatico. Dobbiamo tutti lavorare per renderlo un successo.

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    Alcuni consigli per l'attuazione di programmi intercittadini

    Un programma del genere riuscirà molto meglio se gestito e organizzato individualmente da ogni città, cittadina o paese come un iniziativa cooperativa autoorganizzata di tipo altamente spontaneo. E' mio parere che qualsiasi tentativo di direzione centrale o anche solo "orchestrazione" da parte di un corpo centrale di quello che in ultima analisi deve essere un'iniziativa altamente individualista e autogestita, servirà solo ad indebolire le possibilità di successo. Qualsiasi soluzione locale è unica sotto diversi punti di vista, e quindi altamente resistenze a modalità di approccio standardizzate e uniformi. Infatti, il solo fatto che sono possibili diverse soluzioni e modalità è in se stesso di grande interesse per tutte le realtà coinvolte. La forza di un Giovedì risiede nei numeri, nella diversità e nella totale dipendenza dall'iniziativa locale, per questo tutte le influenze centralizzatrici ed omogeneizzanti devono essere fortemente avversate.

    Detto ciò, sarà molto più utile stabilire qualche tipo di comunicazione, feedback e condivisione dei risultati tra le varie iniziative autonome. Ci saranno in comune molti bisogni e caratteristiche, e molto da guadagnare da una condivisione entusiasta, totalmente volontaria ed autoregolata tra quelle città e comunità che decidono di prendere parte al progetto. Ecco alcuni campi nei quali la collaborazione intercittadina potrebbe essere reciprocamente utile:

    • Condivisione di materiali e di personale specializzato in generale
    • Sviluppo di elenchi di controllo delle attività (per esempio: compiti organizzativi da assolvere, organizzazioni da coinvolgere, etc.)
    • Condivisione di strumenti (sia quelli analitici necessari per porre in essere un progetto forte, sia conseguentemente per monitorare la riuscita, i risultati a breve termine, i requisiti per una migliore organizzazione, etc.)
    • Linee guida e strumenti per rapportarsi con i Media
    • Aiuto tra pari
    • Sistemi di comunicazione e di lavoro in rete (tra città, regionali, nazionali etc., comprese le "stanze dei bottoni" per la condivisione a diversi livelli di informazioni e personale specializzato).
    • Eventuale finanziamento cooperativo o intercittadino.

    A tempo debito questa collaborazione avrà anche un importante ruolo di "preparazione degli strumenti" che potrebbero raccogliere tutte le tecniche, routines, materiali migliori in modo che i progetti successivi potranno trarre vantaggio dalle esperienze precedentemente fatte da altri. (Questo ruolo, comunque, non dobbiamo mai dimenticarlo, può aiutare ma non sostituisce il ruolo dell'iniziativa, del giudizio e del controllo individuali).

    Ci saranno diverse possibilità di affrontare gli aspetti di lavoro di rete di queste iniziative di cooperazione. Una possibilità a cui val la pena pensare è quella di utilizzare i Commons o altri siti web simili, che oggi possono servire come un canale piuttosto efficiente di informazione e comunicazione disponibile per tutti gli interessati. Un'altra possibilità consiste nell'incoraggiare le reti già esistenti tra diverse città e i gruppi di interesse pubblico ad assumersi un ruolo attivo nell'incoraggiare dimostrazioni e programmi di azione lungo queste linee, possibilmente come Giovedì ma andrebbe bene ugualmente se venissero portati avanti progetti ritagliati appositamente per le diverse situazioni nelle quali vengono attuati.

    Per chiudere, una domanda: qual è il ruolo consono al governo regionale o centrale o qualsiasi altra istituzione "esterna" al progetto? Se queste iniziative devono essere interamente condotte, svolte, valutate etc a livello locale come dovrebbero, la risposta è che le istituzioni regionali, nazionali e anche internazionali possono dare il loro contributo, ma in un modo molto discreto e con una presenza molto più leggera di quella che ha caratterizzato le esperienze passate, dove la pianificazione centralizzata, i vincoli di spesa e i progetti tecnocratici erano i principali strumenti degli interventi pubblici. In progetti come questi i livelli governativi diversi da quello locale, la cui entusiastica partecipazione rappresenta la chiave del successo, possono imparare a svolgere un'importante funzione di "messa in moto", che può estendersi al sostegno in tutte le aree indicate nell'elenco sopra esposto. QUesto sarà un modo di operare piuttosto nuovo e differente per molte istituzioni pubbliche, ma il Giovedì Senz'Auto potrà anche servire loro come una buona occasione di apprendimento, dato che questo è esattamente il tipo di cose che dovranno fare per migliorare molte cose nel futuro, non solo nell'ambito dei trasporti.

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    Cosa potete fare se non siete una città?

    Per quanto si possa essere d'accordo con l'idea ci saranno molti che si troveranno a vivere situazioni nelle qual la loro città o il loro quartiere non sono semplicemente preparati a fare il salto e a provare un Giovedì Senz'Auto in piena regola. Come può anche il più ben intenzionato dei cittadini sperare di partecipare ad un esperimento simile se si trova a vivere a Los Angeles, a Parigi, a Tokyio o in una qualsiasi delle decine di migliaia di città dove qualunque persona responsabile vi risponderà che "questo, qui non è proprio possibile"? (E che sarà, incidentalmente, la prima reazione in quasi tutti i posti.)

    Fortuna vuole che abbiate una possibilità, Chiunque lo desideri può pensare di organizzare un Giovedì Senz'Auto nei propri termini. Non dovete essere una megalopoli e nemmeno una piccola cittadina. Quindi se siete, per esempio, il presidente di una società, potete incontrarvi con chi lavora con voi e chiedergli se sono interessati a fare l'esperimento. O una scuola, una palestra, un ospedale. Forse potrete prendere questa iniziativa con i vostri soci del club del bridge, o del karate e vedere cosa succede se provate per un giorno a non salire in macchina. O forse solo le persone della vostra famiglia. O magari solo voi - una persona sola che ha deciso di fare un voletto per osservare le cose da un altro punto di vista.

    Ovviamente non esiste una ricetta valida per tutti. Ogni persona, gruppo, luogo deve stabilire le proprie regole. In alcuni casi, il car pooling e il taxi collettivo possono venire considerati delle soluzioni accettabili, in altri solo il trasporto non motorizzato o pubblico. Ogni singolo gruppo stabilità le proprie regole e vivrà le proprie esperienze. Ma il punto importante da sottolineare è che questa sarà una decisione individuale e non avrà niente da spartire con qualche organismo governativo o con qualsiasi tipo di grande istituzione. Questo tipo di approccio non sarà, ovviamente, quello che attirerà i cittadini docili, fatalistici o passivi. Questi sono concetti che vengono recepiti solo dalle persone e dai gruppi più consapevoli, indidualistici e sicuri di sè. E credo che nelle nostre società ci siano molte più persone di questo tipo di quanto si creda.

    Una delle sfide dietro un Giovedì Senz'Auto è quella di riuscire ad immaginare dei modi per tutti i partecipanti, non solo per fare quell'esperienza unica, ma anche di riunirsi in un secondo momento in modo da sommare i risultati di tutte le singole esperienze di quel giorno magico e analizzarli dal punto di vista più ampio di una prospettiva di gruppo. Si potrebbero suggerire dei diari dove ogni partecipante possa registrare i dettagli della propria particolare esperienza, grazie ai quali in un secondo momento si possano sommare tutte le testimonianze in modo da ricavarne un qualche tipo di lezione valida per tutti. Non ho altri suggerimenti specifici sui dettagli di come organizzare al meglio la cosa, ma credo che, una volta che il problema venga posto nei suoi termini più corretti, ci saranno persone e gruppi in grado di sapere cosa fare poi. Una buona organizzazione e una preparazione scrupolosa possono aiutare, così come un utilizzo accorto dei mezzi di comunicazione elettronica.

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    Updated 4 September 1998