Parigi e i suoi boulevards durante il Secondo Impero

La conquista del potere politico da parte di Napoleone III coincideva con la vittoria del capitalismo in campo economico e con la vittoria della "ragione" in quello della filosofia. Ciò si espresse attraverso progettazioni urbane più adeguate al "controllo razionale", alla repressione militare e attraverso l'affermarsi di nuovi dei: il capitale e la vittoria della borghesia sul feudalesimo. La nuova razionalizzazione della forma urbana, secondo David Gregory in Interventions, dipendeva dalla nuova importanza di fattori come la finanza, il credito e la speculazione. La proprietà cominciò ad essere sempre più apprezzata per i suoi aspetti finanziari. David Harvey approfondisce ulteriormente questa situazione:"che Parigi fosse più segregata spazialmente nel 1870 che nel 1850 era da aspettarselo, dato il modo nel quale i flussi di capitale vennero utilizzati con l'obiettivo di ristrutturare l'ambiente urbano. Molti lavoratori vennero dispersi nelle periferia o costretti in appartamenti sovraffollati e carissimi vicino al centro cittadino".
Nello stesso tempo, il centro della città si arrendeva sempre di più alle profonde modificazioni della vita sociale. Hausman distrusse gran parte di Parigi per far posto alle sue nuove strade. I vecchi quartieri, fucine della Città Pedonale, vennero demoliti per vendere "una concezione nuova e più moderna di comunità", continua Harvey "dove il potere dei soldi veniva celebrato come uno spettacolo mandato in scena sui grands boulevards". I boulevard divennero "il palcoscenico della borghesia. Le classi povere e lavoratrici stavano venendo cacciate dai luoghi strategici e anche dai boulevards, ora visti come spazi esclusivi della borghesia. Più spazi venivano aperti fisicamente, distruggendo edifici, più venivano segregati e preclusi ad un utilizzo sociale".
Nei fatti l'altra ragione, più riconosciuta pubblicamente, che portò alla costruzione dei boulevards era la loro funzione di controllo militare e poliziesco. Facilitavano "i rapidi spostamenti di truppe e l'uso dell'artiglieria contro le insurrezioni" che secondo il situazionista Guy Debord "erano il motivo del progetto di ristrutturazione urbana adottato dal Secondo Impero". Debord osserva che "da qualsiasi punto di osservazione che non fosse quello della stazione di polizia, la Parigi di Haussman sembrava costruita da un idiota". Grazie al progetto di Haussmann, la città si allargò da 3288 ettari a 7088 ettari, rendendo impossibili gli spostamenti a piedi, e da 12 a 20 distretti, trasformando i precedenti comuni autonomi in suburbi satellite. Haussmann riuscì a realizzare la proto-struttura di una Città Automobile addirittura prima dell'invenzione dell'automobile stessa!
È interessante notare come la forma urbana idonea alla motorizzazione di massa coincida quasi esattamente con il modello richiesto dalla repressione militare. La relazione tra forma urbana, libertà e funzioni repressive dell'automobile non potrebbe essere meglio illustrata.

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