1938-1945

Giunge tra alti e bassi la stagione 1938-39, che vede i granata al secondo posto, nell'autunno al vertice della società si registra un avvicendamento decisivo Cuniberti cede il posto a Ferruccio Novo.
Novo non era un mecenate ma un amministratore attento e pronto ad investire nel Torino; accanto a sé chiamò personaggi di provata fede granata: Janni, Ellena, Sperone. Dopo aver sistemato la società toccò ai giocatori: il primo grande acquisto fu Franco Ossola dal Varese (per 55.000); Nell'estate '41 ingaggiò Menti dalla Fiorentina, Ferraris dall'Ambrosiana due attaccanti già affermati e tre giocatori della Juventus: Bodoira, un portiere, detto "pinza", Borel e Guglielmo Gabetto detto il "barone".
Nella Stagione 1941-42 il Torino si piazzò al secondo posto dietro la Roma; Novo instancabile per il campionato 1942-43 ingaggiò Ezio Loik e Valentino Mazzola dal Venezia, Giuseppe Grezar dalla Triestina e affidò la direzione tecnica a Janni.
Stava così per cominciare l'incredibile leggenda di quello che sarebbe passato alla storia come il Grande Torino, la più forte squadra mai prodotta dal calcio Italiano. Nel 1942-43 Il Torino vinse il primo dei suoi cinque scudetti consecutivi e si aggiudicò la seconda coppa Italia.
Questa la formazione base: Bodoira, Piacentini, O.Ferrini, Baldi, Gallea, Grezar, Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ferraris. Per la prima volta, una squadra si aggiudica nella stessa stagione entrambi i trofei.
A causa della guerra il campionato del 1944 fu diviso in due gironi regionali; il torneo di guerra ha chiaramente un carattere ufficioso, poiché il titolo non sarebbe stato assegnato, in quell'anno il Torino schierò anche Silvio Piola, lo scudetto fu vinto a sorpresa dai vigili del fuoco di La Spezia. Il campionato '44-45 non si disputò. Il conflitto aveva bloccato lo sport, ma Novo non aveva mai smesso di lavorare per il suo Torino, cercando sempre nuove pedine.
La campagna acquisti dell'autunno 45 fu esemplare: furono ingaggiati, il portiere Valerio Bacigalupo, il difensore Aldo Ballarin dalla triestina, il centrocampista Eusebio Castigliano dallo Spezia, tutti giovani promettenti, che facevano parte della Nazionale Giovanile, allo stesso tempo vengono lanciati in prima squadra due ragazzi del folto vivaio: il difensore centrale Mario Rigamonti e il terzino Virgilio Maroso.

   

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