Il presidente
Novo, sotto choc per la scomparsa dei "suoi" ragazzi,
tentò in tutti i modi di ricostruire il Torino e di ripetere
il miracolo; gli anni 50 cominciarono nel segno della ricostruzione,
dando vita al periodo più oscuro e triste della storia granata.
Ottimo fu l'acquisto Beniamino Santos, mezz'ala argentina. Arrivarono
al Filadelfia anche Hjalmarsson e Bengtsson; oltre a Riccardo
Carapellese ed al portiere Bepi Moro. Così i granata
chiusero al 6° posto la prima stagione del dopo-tragedia, con un grande
Santos autore di 27 reti. Dopo la reazione emotiva che diede grandi risultati
nel 1949-'50, la stagione seguente vi fu il classico calo di tensione;
l'annata 1950-'51 fu una vera sofferenza anche perché la
squadra fu quasi interamente rivoluzionata. I granata si salvarono alla
penultima giornata, chiudendo al quartultimo posto in classifica, senza
grosse prospettive per le annate future. Nel campionato 1951-'52,
con nuovamente Mario Sperone al comando, il Torino soffrì
ancora le pene dell'inferno, malgrado potesse contare su Amalfi
in attacco. La salvezza sospirata giunse solo all'ultima giornata, con
uno 0-0 interno contro l'Udinese. All'inizio del '52 vestì la casacca
granata quello che si rivelò un acquisto fondamentale per parecchi
anni: Horst Buhtz.
Con Jesse Carver come allenatore, si ripartiva per il campionato
1952-'53, con Buhtz vero leader; fu un torneo senza infamia e senza
lode, chiuso al decimo posto, con 31 punti in 34 gare. Ussello
allenatore e Jesse Carver direttore tecnico per il campionato datato 1953-'54:
salvezza raggiunta con cinque turni d'anticipo, cosa non da poco. Il Torino
chiuse al 9° posto, con 33 punti e Buhtz vero mattatore con 11 reti.
La stagione 1954-'55 fu l'ultima di Novo alla presidenza del Toro:
Annibale Frossi "il dottor sottile", fu il nuovo direttore
tecnico e l'acquisto più importante fu Enzo Bearzot, ma
il Torino giunse nono. La nona piazza era ormai abitudine: così
fu anche nel torneo 1955-'56. Nel 1956-57, Buhtz lasciò
il Toro ma arrivano Armano, Ricagni, Arce, Tacchi e Jeppson;
Il Torino chiuse una splendida stagione al 5° posto davanti alla Juve
di due punti: 35 contro 33.
Il Torino era squadra vecchiotta e non riuscì a ripetersi, e così
l'anno successivo si tornò a soffrire, anche se la salvezza fu
raggiunta con un buon anticipo.
Tempi duri per i tifosi granata, ma il peggio doveva ancora venire, il
nuovo presidente Rubatto portò la squadra a giocare al Comunale
e stipulò un contratto di sponsorizzazione con l'industria dolciaria
torinese "Talmone", in panchina siede Allasio
ex-granata, mentre vengono acquistati il bomber Virgili detto "Pecos
Bill" e l'inglese Tony Marchi, dalle giovanili in porta arrivò
Lido Vieri ma non bastò per evitare la retrocessione;
Il Talmone Torino chiuse all'ultimo posto, con 23 punti, un vero disastro,
per la prima volta il Torino lascia la serie maggiore. |
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