I RECORD DEL GRANDE TORINO

Nel girone unico una sola squadra è riuscita ad arrivare ad un punteggio a doppia cifra.
Il risultato che ancora oggi fa storia appartiene al Grande Torino: porta la data del 2-5-1948 e si riferisce ad una visita dell'Alessandria al Filadelfia, chiusa dai malcapitati grigi con un clamoroso 10-0 al passivo. E' in ogni caso curioso che sia un fatto contingente a portare i granata ad infierire. Il malcontento dei tifosi.
In una giornata piuttosto grigia, la squadra -senza gli infortunati Menti e Maroso- già in vantaggio al 6' con Ossola, che nell'azione del gol s'infortuna, raddoppia con Loik all'8' e rallenta. Non è motivata a dare spettacolo, influisce il fatto che appena 4 giorni più tardi è attesa l'impegnativa trasferta di S.Siro contro l'Inter. Di tutt'altro avviso gli spalti, che cominciano a rumoreggiare, tanto che c'è un battibecco fra Capitan Mazzola e l'esigente tifoseria. Una leggera accelerazione e si va al riposo sul 4-0: al 35' Mazzola entra in porta palla al piede e al 43' Loik concede il bis.
La ripresa sotto la pioggia, è nuovamente al picciolo trotto: il pubblico non ci sta e, dopo una stanca mezzora, prende sonoramente a fischiare. Così non va, devono aver pensato i granata, e per l' Alessandria sono guai seri.
Malgrado il portiere Diamante sia il migliore dei suoi, il toro dilaga: al 30' al 32' gol di Grezar, al 37' e al 39' va a segno il Rumeno Fabian, al 41' ancora Loik, fissa il 9-0 e firma la tripletta personale. Non è finita: gli spettatori si accorgono che alla festa manca il sigillo di uno dei loro beniamini e Gabetto invocato a gran voce risponde al 43' e sigla il 10-0.

Il grande Torino incantò ovunque. La partita in trasferta che più d'ogni altra ha contribuito al propagarsi del mito granata, fu giocata a Roma il 5 Ottobre 1947. Le cose non si erano messe bene. Capitan Mazzola, a causa del riacutizzarsi di uno strappo, è a mezzo servizio e la Roma chiude il primo tempo in vantaggio con un gol di Amadei. Poi la ripresa: al quarto d'ora Mazzola, benché zoppicante dà la sveglia, come d'abitudine, si arrotola le maniche della maglia e alla Roma non resta che arrendersi. Dal 15' al 41' i padroni di casa vanno sette volte ko e il pubblico della capitale tributa al clamoroso 7-1 un'ovazione convinta.
Con il campionato 1949-50, l'impianto romano teatro di quella storica partita, viene ribattezzato stadio Torino.

Il Torino del Quinquennio è un'autentica macchina da gol. Il 20 aprile 1947, sul terreno del Filadelfia, forte dell'organico al completo. Liquida il Vicenza con un severo 6-0. Non è il punteggio che desta scalpore, bensì il perentorio uno-due-tre di Valentino Mazzola che, attorno alla mezz'ora del primo tempo, va tre volte a segno nel breve spazio di 180 secondi: nessuno mai è riuscito ad eguagliarlo.

Sedici punti, è questo il divario che il Grande Torino mette fra sé e le migliori delle altre al termine del campionato 1947-48, giocato sulla distanza delle 40 partite. Un record, nessun'altra squadra ha saputo lasciare altrettanto lontana la seconda classificata. Ad un girone d'andata buono i granata fanno seguire un ritorno addirittura dirompente: imbattuti, collezionano 16 vittorie e 4 pareggi e fanno il vuoto. Nelle venti partite giocate al Fildelfia i granata ottengono un pareggio e 19 vittorie. Un'annata travolgente accompagnata da una pioggia di gol: segna 125 volte, 89 dei quali per la gioia dei tifosi del Filadelfia.

Ossola non è propriamente un bomber, anzi il successo personale non lo cerca nemmeno. A lui si deve comunque la striscia di gol più lunga fatta registrare da un granata. Il varesino lascia il segno per otto consecutivi turni di campionato. A fermarlo non è una difesa ferrea, bensì un infortunio, che lo costringe al riposo forzato, patito la domenica prima contro i grigi, in occasione del gol che ha aperto la strada al 10-0 del record.

Il Filadelfia è il dodicesimo uomo del Grande Torino. In quella casa, nel quinquennio, il Torino perde solo tre partite (tutte nel 1942-43 anno del primo scudetto). Nei sei anni successivi i granata incolonnano una striscia di 81 risultati positivi, caratterizzata da 72 vittorie e 9 pareggi, 279 i gol fatti e 58 quelli subiti.


Tutte le 182 partite (dal 4 Ottobre 1942)
*escluso il torneo di guerra 1944

  Squadra Punti Partite Gol
    Tot. % G V P S F S
1 Alessandria 5 62,5 4 2 1 1 16 5
2 Andrea Doria 4 100,0 2 2 - - 8 2
3 Atalanta 12 60,0 10 6 - 4 22 11
4 Bari 16 80,0 10 7 2 1 19 5
5 Bologna 16 80.0 10 7 2 1 23 7
6 Brescia 7 87,5 4 3 1 - 10 3
7 Fiorentina 13 92,9 7 6 1 . 26 5
8 Genoa 15 83,3 9 7 1 1 26 11
9 Inter 16 66,7 12 7 2 3 24 16
10 Juventus 17 70,8 12 7 3 2 18 9
11 Lazio 13 81,3 8 5 3 - 19 11
12 Liguria 4 100,0 2 2 - - 6 2
13 Livorno 17 85,0 10 8 1 1 29 8
14 Lucchese 6 75,0 4 2 2 - 11 4
15 Milan 14 58,3 12 7 - 5 26 15
16 Modena 14 87,5 8 6 2 - 21 7
17 Napoli 10 83,3 6 4 2 - 17 4
18 Novara 4 100,0 2 2 - - 6 -
19 Padova 3 75,0 2 1 1 - 7 5
20 Palermo 1 50,0 1 - 1 - 2 2
21 Pro Patria 8 100,0 4 4 - - 11 2
22 Roma 20 100,0 10 10 - - 42 6
23 Salernitana 4 100,0 4 4 - - 11 2
24 Sampdoria 7 70,0 5 3 1 1 8 7
25 Sampierdarenese 4 100,0 2 2 - - 7 1
26 Triestina 15 75,0 10 5 5 - 22 7
27 Venezia 8 66,7 6 4 - 2 12 5
28 Vicenza 15 93,8 8 7 1 - 22 1
    288 79,1 182 128 32 22 471 163