D'altronde esso come tutte le cose sostanziali non può restare inespresso ma per vivere come essenza deve trovare libero sfogo in manifestazione.

Da quì la necessità di attribuire termini e ruoli ,a cose che altrimenti sarebbero pura sostanza indefinibile e impercettibile.

Molte persone che si avvicinano al BDSM sono spaventate dal gioco e dagli aspetti materiali...
...spesso accade perchè quelli che in altre aree del sito ho definito "pseudo-master" incapaci di cogliere l'essenza del BDSM fanno del "Gioco" un 'attività seriosa e non seria desolatamente  fine a sè stessa.
Così non è ... il gioco non è altro che la manifestazione formale di qualcosa di profondo.
 

Non si chiama il Master dominante "Padrone" per portargli rispetto,essendo il rispetto caratteristica sostanziale (e dunque non formale) ma lo si chiama in tal guisa perchè si desidera manifestare anche formalmente il proprio desiderio di appartenenza al proprio Master.

Non ci si fa legare,frustare,sculacciare per essere o diventare la schiava di un determinato Padrone...
...ma si pratica il sadomaso come strumento capace di donare al proprio Padrone piacere, eccitazione,soddisfazione.

Le pratiche e le sessioni non sono altro che la manifestazione della ricerca della totalità dell'appartenenza fisica e mentale all'altra persona.

Come il sesso è per due innamorati la manifestazione del loro rispettivo amore...
...così per un Padrone e la propria schiava le sessioni sono i momenti in cui la sostanza "si fa gioco" per godere di ciò che è.

 Al fine ,con impegno e determinazione, attraverso la costruzione di un rapporto di totale fiducia e trasporto, si arriverà a vivere e lasciar esprimere in modo totale e libero la propria essenza attraverso i propri giochi.

Vivere ciò che si è.
E viverlo senza limiti ,inibizioni, freni sociali e paure.