Il Santuario di Belice

RUSARIU A LU SS. CRUCIFISSU

Cu voli grazij, cunsiglia e favuri

jissi a lu Castellu di Bilici

ca c'è un dulcissimu Signuri

ca teni aperti li so' cinku chiaj;

li teni aperti pi ccu bisugnu n'avi;

cunciditili a mia, dulci Signuri,

li grazij ca vi vignu a ddumannari.

Salvi, Gesù Crucifissu!

ca grazij nni cunciditi spissu;

cunciditini 'n tutti l'uri,

crucifissu ppi nostru amuri.

Jttammuni a li so' pedi

ca la grazia nni cuncedi.

Simmu miseri piccatura,

misericordia, Signuri!

Crocifisso Santuario di Belici

 

Storia e leggenda

Nel libro "Il Santuario Signore di Bilìci" (edito nel 1996) a cura di L. Mancuso (Rettore del Santuario) ho letto della storia, della leggenda e della devozione che circonda questo santuario. Da questa pubblicazione riproduco "Appunti di fenomenologia della religiosità popolare a Castel Belice" di Carmelina Chiara Canta e Roberto Cipriani. Da parte mia voglio fare ricorso ai miei ricordi (di più di quarant'anni fa) per testimoniare di una devozione al Signore di Belice molto viva nei villalbesi che vivevano la giornata del 3 maggio come una giornata di festa e si recavano in massa a piedi o a cavallo al Santuario. Spesso, per molti, il pellegrinaggio si trasformava in una scampagnata (tipo pasquetta) con pasta al forno, grigliata e buon vino.

Per quando riguarda la storia (o per meglio dire la leggenda) questa era parecchio diversa dalla ricostruzione ufficiale che ne fa il libro sopracitato.

I miei genitori mi raccontavano di un pastore che viveva in una grotta nella zona di Belice e che la sera per passare il tempo si era messo a scolpire un crocifisso. Il suo lavoro era riuscito perfettamente tranne che per la testa che proprio non riusciva a scolpire finché, dopo tanti tentativi, una mattina si è svegliato e ha trovato il crocifisso completo di testa. Il poveretto è morto per lo stupore e gli abitanti della zona gridando al miracolo hanno costruito il Santuario...

 

Appunti di fenomenologia della religiosità popolare a Castel Belice  

LE FOTO

 

VILLALBA: Un po' di storia   I miei ricordi     Modi di dire     Canti      Le parole

e-mail: matlumi@tin.it