VIAGGIO IN INDONESIA

Flores e Bali in tre settimane

by Carlo Gandolfi & Jessyama

24/07/2006: Inizia il viaggio

Dopo un viaggio molto lungo via Hong Kong siamo finalmente arrivati a Bali, Denpasar. Qui abbiamo cambiato i soldi e siamo andati ad Ubud, è un paesino situato a Nord di Denpasar, centro culturale di tutta Bali, dove gli artisti lavorano quadri e tessuti. Tuttavia, ormai è diventato molto turistico ma è ancora interessante da visitare.

25/07/2006: Bali in breve

Siamo talmente stanchi dal viaggio aereo che decidiamo di fare i turisti "comodi": affittiamo un bemo (minibus indonesiano) per l’intera giornata con guida, costo complessivo 300.000 Rupie ossia circa Euro 26,60, la guida pagherà l’entrata in tutti i templi.

Partiamo alle 9,00 per andare a vedere il Goa Gajah, Grotta dell’Elefante, è scavata in una roccia a forma di faccia, si entra passando per la grande bocca di un demone. Poi ci facciamo portare al Gunung Kawi, è uno dei templi più antichi di Bali, è formato da 10 Candi o Santuari, scolpiti nella roccia. Ogni Candi dovrebbe essere stato dedicato a un membro della famiglia Reale. E’ impegnativo raggiungere il Tempio dalla strada in quanto bisogna scendere circa 200 gradini in pieno sole. Alla fine della visita ci rinfreschiamo con una fresca noce di cocco.

Un altro tempio molto bello che visitiamo è il Tirta Empul, situato su delle sorgenti considerate magiche, dove le persone fanno il bagno. Qui, assistiamo ad una cerimonia tipica balinese di giovani ragazzi e ragazze in costume.

Ci rechiamo in montagna, davanti al vulcano Gunung Batur, a Penelokan, è un luogo panoramico il cui nome significa posto per guardare. Offre un visione fantastica del vulcano e del lago Batur alle sue pendici.

Stanchi e soddisfatti siamo tornati ad Ubud passando con il bemo in mezzo alle risaie, è un paesaggio rilassante da fotografia nonostante la presenza di milioni di zanzare. La nostra guida ci dice ridendo: Do not worry no malary!!!

26/07/2006: Bali

Ci alziamo verso le 7,00, dopo una colazione fantastica a base di frutta, prendiamo il bemo pubblico per Kuta, famoso posto per fare surf, dove decidiamo di passare un giorno in quanto è molto vicino all’aereoporto ed il giorno dopo partiamo per Flores.

Nel pomeriggio andiamo a visitare uno dei templi più famosi di Bali: il Pura Ulu Watu, situato a Sud dell’isola su una scogliera a picco sul mare. E’ un paesaggio suggestivo dove le grandi onde si infrangono sulle roccie. Vi consigliamo di visitarlo al tramonto. Attenzione alle scimmie, non sono molto socievoli e rubano qualunque cosa.

Torniamo a Kuta, dove decidiamo di comprarci l’antimalarica in quanto Flores è un’isola ad alto rischio.

27/07/2006: Si parte per l’ignoto: zaino in spalla!!!

Inizia la vera avventura, si parte con l’aereo per Flores. Isola situata ad un’ora e mezza di volo ad est di Bali. Arrivati all’aereoporto di Maumere, paese ad est di Flores, andiamo alla stazione dei Bemo pubblici. Qui contrattiamo la tariffa per andare a Waiterang, luogo da cui è possibile visitare delle piccole isole coralline. Paghiamo il biglietto del bemo 3000 Rp a testa, dopo circa 45 minuti di guida in mezzo alla giungla, in compagnia di polli, caprette sul tetto e venti persone in uno spazio con otto sedili, veniamo scaricati a destinazione, in mezzo al nulla, circondati dalla vegetazione, dove c’è una vecchia indicazione pendente su una palma: "Cottage Ankermì". Siamo fuori dal mondo!!! Ankermì è un’insieme di capanne circondate da un recinto, al centro c’è una piazzola in cemento con un tetto in bambù, è il ristorante!!! Si paga 35.000 Rp a capanna compresa la prima colazione, l’equivalente di tre Euro. E’ gestito da un indonesiano con una svizzera, sono anche attrezzati per fare le immersioni.

Il posto è splendido, mangiamo della frutta buonissima: papaia, bananine e frutto della passione. Andando a fare una passeggiata sulla spiaggia vediamo delle lucertole stranissime che camminano sull’acqua, finalmente relax, bagni e sole ma … di colpo sentiamo un forte e breve tremore della terra: è il terremoto, dura pochi secondi. Qui, le persone sono abituate e inoltre convivono con un vulcano ancora attivo, situato dietro il cottage. Non sono affatto preoccupati, ci raccontano che diversi anni fa, i villaggi nei dintorni furono abbandonati per la sua eruzione. Al tramonto arrivano le prime zanzare, grosse come delle noci, ci confermano che è zona di malaria. Nonostante tutto è un vero paradiso !!!

28/07/2006: Il mercato e i primi incontri

E’ venerdì, così la mattina la passiamo al mercato di Geliting, sulla strada per Maumere, 30 minuti di bemo da Waiterang, con la speranza di riuscire a comprare degli Ikat, sono delle stoffe i cui disegni vengono tinti sul filo prima della tessitura, vengono portati dagli indonesiani come vestiti di tutti i giorni. Li troviamo, ma sono più cari rispetto ad altri posti e non riusciamo ad averli ad un buon prezzo. Comunque, il mercato è molto bello, pieno di colori, di gente che viene dai villaggi vicini e di bambini che camminano vicino e ci ripetono sorridendo: Hallo Mr, Hallo Ms. Selamat datang …ossia benvenuti … Torniamo con il bemo ad Ankermì, durante il tragitto conosciamo delle persone indonesiane meravigliose, sono molto curiose verso di noi e ci fanno moltissime domande, capiamo che siamo gli unici italiani presenti in questo posto, gli altri turisti sono due famiglie di francesi e una coppia di tedeschi. E’ proprio questa la loro salvezza. Il pomeriggio lo dedichiamo al completo relax, nuotando davanti alla nostra capanna.

29/07/2006: La Barriera corallina

Prendiamo una barca da Ankermì per andare a fare delle immersioni nelle isole vicine: Parnman e Parubabi. Il costo complessivo della barca, che parte alle 10,00 e torna verso le 17,00 incluso il paranzo, è di 250.000 Rp, che dividiamo con un’altra famiglia, ossia l’equivalente di venti euro.

Dopo un’ora di navigazione, arriviamo sulla barriera corallina vicino a Parnman, fantastica si vedono tantissimi pesci e i coralli sono magnifici. Navighiamo un’altra mezz’ora e arriviamo a Parubabi, dove la barriera corallina arriva a 40 metri di profondità e la visione è stupefacente!!! Si vede anche il passaggio dei barracuda. Mangiamo sulla spiaggia, relax sotto il sole, che ci cuoce immediatamente e torniamo ad Ankermì. Peccato che non abbiamo tanti giorni a disposizione, ma è consigliato il trekking al vulcano alle spalle di Ankermì, da fare la mattina all’alba.

30/07/2006: Il viaggio in bemo

Lasciamo con magone Ankermì, partendo alle 10,00 del mattino con il bemo pubblico, ferma sulla strada davanti al segnale del cottage, su richiesta dei passeggeri. Questo bus è un po’ più grande degli altri in quanto fa un tragitto lungo senza fermate, arriva a Monì, paese in collina a 4 ore di distanza. A Flores le distanze si misurano in ore e non in km visto il pessimo stato delle strade. Il viaggio è molto bello ma anche duro per le numerose curve e buche, inoltre guidano come pazzi su strade strettissime. Verso le 14.00 arriviamo a Monì, scegliamo il migliore albergo del villaggio: Cottage Waturang, è di legno, ha l’acqua fredda e le zanzariere e il mandi, ossia una piccola cisterna di acqua fredda, con un tegame in plastica con il quale prendere l’acqua per lavarsi.

Dopo esserci sistemati, andiamo al mercato dove compriamo della frutta buonissima. Monì è il centro ideale per partire per il Kilimutu, montagna alta 1.600 mt dove ci sono 3 laghi vulcanici vicini con diversi colori molto intensi. La gente del posto pensa che il lago turchese contenga le anime dei bambini e delle vergini, quello marrone le anime dei vecchi e quello nero le anime cattive.

 

31/07/2006: La montagna sacra

Si parte alle 4,30 del mattino per andare a vedere l’alba sul Kilimutu. Prendiamo una jeep che dividiamo con altre tre persone, arriviamo in cima alla montagna, scendiamo e camminiamo per circa 20 minuti. Siamo a 1.600 mt fa un freddo pazzesco, ma lo spettacolo è incredibile, il sole sorge sui tre laghi offrendo dei riflessi turchesi, marroni e neri. Qui compriamo tre Ikat a prezzi molto più bassi che altrove. Verso le 11,00 decidiamo di tornare a piedi passando nella giungla per i diversi villaggi. Un omino che vendeva il caffè ci fa da guida. Il sentiero è lungo e faticoso, camminiamo per 5 ore con un gran caldo. Arrivati al villaggio Pomò, la nostra guida ci invita a casa sua dove beviamo del caffè e conosciamo la sua famiglia. Riprendiamo il cammino e arriviamo al villaggio più grande: Valu Batu Villize, dove veniamo circondati dai bamibini e ci invitano a pranzo. Mangiamo del pesce secco con riso, verdure e frutta, beviamo del tè. Visitiamo il villaggio e ci fanno vedere le case tradizionali con il tetto alto dove abitano gli anziani, si chiamano Roomhaddet. Inizia il tramonto, riusciamo a trovare un passaggio per tornare a Monì.

01/08/2006: Villagi Ngada

Partiamo per Bajawa, cittadina collinare situata ad ovest del Kilimutu, viaggiamo su una jeep presa in affitto con altre tre persone francesi. Durata del viaggio 4 ore. Ci fermiamo diverse volte per comprare frutta, acqua e dolcetti vari. Dopo circa tre ore di viaggio, il nostro guidatore per evitare una macchina esce fuori di strada prendendo una grossa buca, per fortuna eravamo nella zona interna della strada protetta dalla montagna e la jeep ha resistito alla botta, quindi riportiamo la macchina in strada e continuiamo il viaggio fino in città. Dopo esserci sistemati in un hotel, riusciamo a trovare una guida per farci vedere due tipici villaggi ngada, ossia della popolazione più tradizionale di Flores. Vediamo Bena, splendido villaggio dove il giorno prima la popolazione ha celebrato un funerale uccidendo più di trenta maialini, e un altro villaggio lì vicino tipico in quanto fatto a gradoni. La zona di Bajawa è splendida bisognerebbe fermarsi qualche giorno per poter visitare anche altri villaggi.

02/08/2006: Riung

Prendiamo l’autobus che và a Riung, villaggio di pescatori situato sulla costa settentrionale di Flores da dove si parte per vedere il Parco marino di Seventeen Islands. Qui decidiamo di stare nel miglior albergo, dove incredibile ma vero c’è la doccia. Troviamo pure un posto per mangiare, l’unico che c’è, dove con 60.000 Rp si magia pesce a volontà. Il pomeriggio andiamo al porto, dove ci accordiamo con un pescatore per farci portare il giorno dopo al parco marino. La sera torniamo al ristorante, dove con l’equivalente di quattro euro mangiamo zuppa di pesce, riso, seppie fritte con pomodori, un pesce arrosto e delle banane fritte, più una birra grande.

03/08/2006: Il Parco marino delle Seventeen Islands

Si parte per il parco marino chiamato Seventeen islands, in realtà le isole sono 21, ma gli è stato dato il numero 17 in quanto è legato alla loro festa dell’indipendenza, il 17 agosto. Ci avviciniamo ad una prima isola dove sugli alberi dormono le flying foxes, dei pipistrelli giganteschi, al nostro arrivo, con un po’ di rumore del pescatore, volano via verso un’altra isola. Quindi, il nostro amico ci porta in un’altra zona dove c’è una grossa barriera corallina che circonda un’isola dalla spiaggia bianchissima. Dopo un lungo bagno, mangiamo sulla spiaggia e ci rituffiamo in mare a curiosare tra i vari coralli, tra i quali vediamo anche il corallo rosso di fuoco. Il parco è splendido anche se è abbastanza scomodo raggiungerlo e una volta a Riung bisogna ritornare a Bajawa per continuare il viaggio, in quanto la strada sulla costa settentrionale di Flores non è percorribile.

04/08/2006: Spostamenti in bemo

Giornata di spostamenti intensi, dobbiamo arrivare a Labuanbajo, villaggio all’estremo ovest di Flores, il prima possibile in quanto non abbiamo prenotato alcun aereo o barca per tornare a Bali e abbiamo saputo che è tutto pieno. Si ritorna a Bajawa con il bemo, e da lì prendiamo un altro autobus per Ruteng, sono circa 5 ore di distanza. Il viaggio è duro, nel bemo ci sono diversi anziani che fumano e sputano per terra una radice rossa che masticano quotidianamente, è una sorta di droga per ridurre la fame. Arriviamo a Ruteng più cotti delle galline che hanno viaggiato legate al parafango posteriore. Ruteng è una città mercato dove tutte le popolazioni delle colline vicine si incontrano, ha un clima fresco ideale per riposarsi e riusciamo a trovare un internet point. Attenzione, anche a Ruteng come a Maumere e a Labuanbajo, il bemo per i lunghi spostamenti ferma fuori città, da lì bisogna prendere un altro bemo per raggiungere il proprio hotel. Non salite mai su un bemo vuoto, potreste attendere diverse ore!!! Partono solo quando sono stracolmi di gente, animali e merci senza orari precisi. Anche i bambini viaggiano sul tetto!!!

05/08/2006: Labuanbajio

Partiamo la mattina intorno alle 6,30 per LabuanBajo, il viaggio è lungo ma bello, verso le 12,00 siamo arrivati. L.bajo è uno splendido villaggio di pescatori situato su una baia circondata da isolotti più o meno grandi, quasi a formare un lago. Si trova all’estremità occidentale di Flores e costituisce il punto di partenza per andare all’isola di Sumbawa e per le isole di Komodo e Rinca famose per la presenza di numerosi animali tra cui gli ultimi draghi presenti sulla terra, dei varani giganteschi.

Da qui si può anche prendere una barca per andare a Lombok e Bali, ma il viaggio è costoso, così optiamo per l’aereo che troviamo per il 10 agosto, con la compagnia TriganaAir. La sera ritroviamo dei nostri amici francesi, con i quali organizziamo una minicrociera di 2 giorni per fare delle immersioni e vedere Rinca e Komodo. Si parte domani mattina ore 7,00.

06/08/2006: In crociera

Pier, il ragazzo con cui abbiamo organizzato la crociera, ci viene a prendere alle 7,20 e si parte con la barca alle 8,00. Il mare è abbastanza tranquillo, dopo alcune ore di navigazione arriviamo all’isola di Rinca, dove facciamo una camminata di 4 ore con un ranger, riusciamo a vedere i famosi draghi!!! Hanno l’aria un po’ addormentata ma non molto tranquilla, loro mangiano una volta a settimana dei cervi o maialini selvatici e possono essere anche molto veloci se affamati. Vediamo anche due grossi bufali e le aquile di mare. Ritorniamo in barca dove mangiamo, rigorosamente per terra sul ponte. In barca, andiamo al Red Coral reef, posto fantastico per fare immersioni e snorkelling, ci tuffiamo e siamo circondati dai pesci, vediamo barracuda, pesci paiaccio, tonnetti, serpenti di mare, pesci napoleone e altri ancora, il tutto a pochi metri di profondità, riusciamo a passare negli anelli formati da miriadi di pesci di diverse dimensioni; tutto ciò in un giardino di fantastici coralli, è il posto più bello visto fino ad ora.

Torniamo sulla barca e andiamo ad ancorarci in una baia protetta davanti all’isola di Komodo, dove non ci sono onde e si possono vedere le Flying foxes.

07/08/2006: I Draghi

Ci svegliamo in barca prima dell’alba ammirando i colori intorno a noi e gli stormi di pipistrelli giganti che si rifugiano tra gli alberi. Verso le 7,00 arriviamo a Komodo, dove facciamo una passeggiata accompagnati da un ranger. Riusciamo a vedere quattro grossi varani, due cervi, un maialino selvatico, due pappagalli bianchi e un’aquila di mare, il tutto in 3 ore.E’ un vero paradiso anche se il caldo inizia a diventare insopportabile nonostante sia ancora mattina.

Prendiamo la barca, dove pranziamo, e ci rechiamo a Bidadari Island, un’isola che dista circa 3 ore di navigazione da Komodo.

Qui, facciamo un po’ di snorkelling, i colori dei coralli sono belli ma la corrente è abbastanza forte e comunque riusciamo a vedere diversi pesci tra i quali anche dei cavallucci marini. Al tramonto torniamo a LabuanBajo.

 

 

08/08/2006: Hotel a Labuanbajo

La mattina dobbiamo cambiare hotel, quindi andiamo al Mutiara Hotel di L.Bajo, la camera fa schifo, si sentono i topi che camminano sul tetto ma è l’ultima rimasta. Quindi, andiamo al porto dove prendiamo una barca per andare su un’isola vicina: Sarayu Island, molto bella, dove si può anche dormire in bungalow sulla spiaggia, ma bisogna prenotarli prima al Gardena Hotel, ne vale la pena. Passiamo la giornata a fare snorkelling intorno all’isola e in un altro posto lì vicino. La sera andiamo a mangiare dei piatti tipici: il pesce cotto in foglie di banane, in un ristorante gestito da indonesiani.

09/08/2006: Ultimo giorno a Flores

Giornata dedicata al relax, la mattina cambiamo di nuovo albergo e andiamo al Bajo beach hotel, dove riesco a spuntare un prezzo di 60.000 Rp per la stanza inclusa I°colazione. Andiamo al mercato, dove mangiamo della frutta buonissima e facciamo un giro a piedi arrivando in un posto sopra L.Bajo da cui c’è un panorama fantastico, ci sediamo al Paradise bar godendoci il tramonto e bevendo un cocco fresco.

10/08/2006: Ritorno a Bali: pesce a non finire

L’avventura a Flores è finita, partiamo con l’aereo per Denpasar, Bali. Andiamo a Jimbaran, una spiaggia tranquilla a sud di Denpasar, dove troviamo un alberghetto Villa Barù, con tutti i confort e la sera ci concediamo una magnifica cena a base di pesce sulla spiaggia (1Kg di pesce lo paghiamo l’equivalente di cinque euro).

11/08/2006: Denpasar e il Pura Tanah Lot

Dopo un’abbondante colazione, decidiamo di cambiare hotel avendone trovato uno più economico con l’acqua calda!!! Hotel Villa Pury Rajan, anche se non si affaccia sulla spiaggia.

Decidiamo di andare al mercato di Denpasar e poi a vedere il famoso tempio di Pura Tanah Lot con i bemo pubblici.

Arriviamo, con il primo bemo, alla stazione sud di Denpasar, prendiamo un altro bus per arrivare al centro della città. Vediamo il museo etnografico di Bali, raccoglie oggetti e antichità del paese: quali maschere, costumi, armi, utensili e ikat molto pregiati. Vicino al museo c’è il Pura Jagatnathe, è il tempio di Stato costruito in onore del Dio Sanghyang Widi, il cui santuario è fatto di corallo bianco. Iniziamo ad avere una certa fame, così ci rechiamo al mercato, dove vediamo i venditori di fiori e di derrate, mangiamo della frutta di ogni tipo: bananine fritte, mango, salak, sirsak e dei mandarini asprissimi. Soddisfatti decidiamo di andare a piedi alla stazione Wangaja dei bemo a Nord per andare a vedere il Pura Tanah Lot. Alla stazione prendiamo un primo bemo che ci porta al terminal di Ubung fuori città, qui prendiamo l’autobus per Kediri, sono circa 25 km, da Kediri si cambia bus per andare al tempio. Abbiamo fatto un bel giro di quasi due ore, ma non era possibile fari altrimenti con i bemo. Pura Tanah Lot è incredibile, si trova su un isoletta rocciosa, ed è il tempio marino più venerato dai Balinesi, anche il più turistico. Arriviamo con la bassa marea, così riusciamo a camminare fino sotto il tempio. Ci fermiamo a vedere il fascino di questo posto e i numerosi aquiloni che lo ricoprono. E’ prevista per il giorno dopo un’importante competizione di Kite a livello internazionale. Ci accorgiamo che dopo le 15.00 non ci sono più bemo per tornare indietro, così decidiamo di non passare il tramonto al tempio ma di tornare indietro cercando una macchina, troviamo un signore, che dopo una breve negoziazione, ci offre di tornare a Jimbaran per 60.000 Rp in tutto. Ci impieghiamo più di un’ora a tornare indietro e il tramonto lo vediamo in spiaggia.

12/08/2006: La cerimonia per la cremazione collettiva a Jimbaran

La mattina presto, verso le 6.30, andiamo al mercato del pesce a vedere i pescatori rientrare con le loro barche tipiche coloratissime, che portano contenitori pieni di pesce su delle canne di bambù.

Torniamo così all’albergo e facciamo un’abbondante colazione, vediamo delle bancarelle davanti alla spiaggia dove compriamo un paio di scarpe (costo 15.000 Rp un po’ più di un euro) e alcune magliette.

In tarda mattinata, camminando per il paese veniamo affiancati da diverse processioni di persone in costume accompagnati dalla cantilena di un anziano che durerà per giorni; è l’inizio delle cerimonia per una cremazione collettiva di 104 persone che si terrà il 17 agosto. Sono tantissime le persone, provengono da ogni angolo dell’isola portando delle offerte, sembra sia un evento importantissimo, la gente ci saluta e alcuni si fermano cercandoci di spiegare il significato di tutto ciò. Sono passati diversi anni dalla morte di queste persone, la cerimonia viene fatta ora in quanto è molto costosa e tutto il villaggio ha contribuito a raccogliere i fondi necessari per prepararla. Nel frattempo i cadaveri sono stati interrati e ora vengono recuperati per la cremazione. Le famiglie in lutto vengono individuate dai particolari ornamenti con il bambù davanti le loro abitazioni.

La sera ci rivediamo con Bernard e Odil, due amici francesi incontrati a Flores, con i quali andiamo a cena sulla spiaggia, festeggiando ahimè la fine della vacanza. Jessyama e io mangiamo un barracuda di 1,3 Kg, mezzo Kg di gamberoni blu il tutto accompagnato da verdure, riso e frutta bevendo una noce di cocco, per la modica cifra di 104.000 Rp ossia circa nove euro.

Il giorno dopo si ritorna in Italia, via Hong Kong dove facciamo uno stop over di tre giorni per incontrarci con dei nostri amici e riavvicinarci alla routine quotidiana.

Telamakasì perjalanan,

jalan-jalan Flores indah sekali

Selamat tinggal !!!

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