Incontro del
11 dicembre 2004
a casa di
Imma Pennacchio
ore 20.00

Film
«Ricomincio da capo»
di
Harold Ramis

Immagini del film

Quante volte abbiamo pensato: se avessi un’altra possibilità, se potessi ritornare indietro, quante volte avremmo voluto correggere i nostri errori, quante volte abbiamo pensato ai pochi o ai tanti treni che abbiamo perso nella vita?

“Groundhog Day” (Il giorno della marmotta), in italiano “Ricomincio da capo” è un film apparentemente leggero, in realtà dietro il racconto brillante si nasconde un film molto denso che, secondo me, autorizza anche un eccesso di interpretazione. Il 2 febbraio, il giorno della marmotta il villaggio di Punxsutawney, a nord di Pittsburgh in Pennsyilvania, è in festa, perché la marmotta Phil esce dalla sua tana. E’ un aruspice meteorologico ed è in grado di annunciare una primavera precoce. Se però vede la sua ombra, l’inverno continuerà per altre sei settimane. Il film inizia il 1 febbraio, Phil Connors (Bill Murray) annunciatore meteorologico per una emittente televisiva di Pittsburgh, finita la trasmissione parte per Punxsutawney, per il suo quarto anno di reportage sul giorno della marmotta, una prospettiva che non lo entusiasma. Lo accompagnano il suo operatore Larry, che Connors tiranneggia e la sua produttrice Rita. L’indomani, dopo la breve diretta sul festival, in cui la marmotta vede la sua ombra, i tre ripartono per Pittsburgh, ma vengono bloccati da una tempesta di neve che Connors non aveva previsto. Rientrano a Punxsutawney e vi trascorrono la notte. Connors si risveglia alle sei del mattino e si accorge subito che qualcosa non quadra: la radio trasmette esattamente le stesse voci del giorno prima, le stesse persone lo incontrano alla pensione e per strada, e si ritrova a raccontare in diretta l’identico festival del giorno della marmotta. A questo punto inizia un ciclo infernale. Connors si risveglia ritrovandosi ancora al due febbraio. Sintetizzo tutte le volte che Connors rivive il medesimo giorno, e tutte le modalità del vivere che sperimenta per costruire la giornata perfetta che dovrebbe culminare nella seduzione di Rita. Sicchè conosciamo un Connors seduttore, un Connors che si dà alla bella vita, un Connors depresso che tenta varie volte il suicidio, un Connors buono ecc. Infine un Connors veramente innamorato. L’amore conquistato lo libera dalla ripetizione. Connors si sveglia al 3 febbraio.

Non mi dilungo sulla durata del tempo. Quanto tempo è trascorso? Tempo per chi? Si può tentare di fare una distinzione tra tempo “soggettivo”(quello di Connors), un tempo “oggettivo”, (quello degli altri), e un tempo della narrazione ( i giorni che ci vengono mostrati nel film).Invece mi soffermo sul concetto di spazio. Connors viaggia attraverso un universo parallelo che è in tutto e per tutto simile al primo giorno della marmotta tranne che per il fatto che Connors ricorda. In realtà tutti ricominciano da capo, tranne Connors. Legato agli spostamenti laterali di Connors è il tema della conoscenza. Il viaggio di Connors è un’esplorazione di varianti parallele del mondo reale, grazie alla quale ottiene l’amore di Rita che era sicuramente fuori della sua portata il primo febbraio. Questa conquista avviene grazie ad un cambiamento interiore di Connors. Egli acquisisce la conoscenza. La ripetizione si rivela una fonte di conoscenza, perché permette di esplorare gli eventi. Normalmente gli eventi non sono soggetti di esplorazione come gli oggetti materiali. Possiamo seguire una volta sola un evento nel suo svolgersi. La ripetizione elimina questo ostacolo. Permette a Connors di tornare a osservare lo “stesso” evento per scoprirne degli aspetti che erano passati inosservati a una prima visita.

Un altro aspetto importante su cui vale la pena soffermarsi è quello morale. Se non ci fosse domani, non ci sarebbero conseguenze e cattivi risvegli. La conoscenza è inutile perché non cambia Connors. Questi spezzerà il cerchio infernale quando passerà da una conoscenza che si limita a raccogliere i dati a una conoscenza che lo trasforma.

Della serata un solo dettaglio: una inattesa sintonia di vedute, che ho accolto con molto piacere, tra me e Massimo.