Incontro del
19-10-2002
A casa di Bianca Miniero
ore 20.30

Immagini del film


Non ho potuto chiudere occhio per tutta la notte la prima volta che ho visto il film. Una marea di sensazioni ed emozioni. Un coinvolgimento totale ed una profonda tristezza. Ho esitato a lungo prima di proporlo ai mie amici del cinema, così mi sono preparata all'incontro con molte incertezze.

II film «Il cerchio» di Jafar Panahi racconta la tragedia di essere donna nell'Islam contemporaneo attraverso frammenti di vita di otto donne.
La telecamera indugia su volti simili nella loro bellezza, e nella loro sofferenza; su occhi impauriti come quelli degli animali negli zoo che girano in cerchio senza speranza di libertà (dalla prigione si parte e alla prigione si torna).
I personaggi del film sono donne sole, senza passato e senza futuro, quel poco di storia che traspare si capisce poco e male.
Ha osato troppo il regista nel suo modo di raccontare con quelle inquadrature strette, la telecamera fissa, l'azione a volte troppo lenta o è proprio quello che vuole?

Ho osservato alcuni volti perplessi durante la proiezione; poi la fine del film, la cena, e il tanto atteso dibattito; alcuni di quei volti si sono distesi; sarà stato merito della pausa cena?

Il dibattito l'ho seguito poco, frasi captate qua e là mentre entravo e uscivo dalla cucina.
Ovviamente la lettura del film è stata impostata in chiave politica, con tutte le difficoltà di interpretare culture, costumi, religioni così lontani dalle nostre.
Finché non viene evidenziato lo scarso significato di certi confronti e soprattutto delle contrapposizioni tra civiltà così drammaticamente diverse. Le parole del "SAGGIO" a cui il film non è piaciuto. Differenze di gusti o difficoltà di capire? Un consiglio: guarda il film un'altra volta!