Incontro del
10-06-2000
A casa di Lella Fenizia
ore 20.30

Immagini del film


Se il 21 Novembre era una notte buia e tempestosa, il 10 Giugno ... non tirava un alito di vento; il mare giaceva liscio e piano, e sarebbe parso immobile, se non fosse stato il tremolare e l'ondeggiare leggero della luna, che vi si specchiava da mezzo il cielo. Chi è l'autore di "tanta" poesia? E' in palio un soggiorno ad Agropoli.

In questo luogo per me a volte "struggente", io e Martina siamo arrivate Giovedì pomeriggio, per poter preparare una degna accoglienza; considerando i commenti finali, devo dedurre che ci siamo riuscite.

Credo che protagonisti assoluti del week end siano stati la casa ed il posto; forse anche per questo circolava fra tutti "un'energia positiva", molto intensa.

Anna e Massimo sono arrivati Venerdì, verso le 20, quando ormai temevo di aver perso la mia più cara amica ed il mio per ora, per fortuna, unico marito. Mi hanno aiutata molto a preparare prelibatezze per tutti voi che aspettavo con ansia per rendervi partecipi, come vi ho detto, del mio "paradiso". Del posto ho già detto troppo, finirei con l'annoiarvi.

La prima ad arrivare è stata Agi; poi via via tutti gli altri tranne Lina e Rosalba che erano bloccate ancora vicino Napoli per le solite inefficienze del servizio ferroviario. Mancano però Berit, Silvano e Maria che, nonostante le nostre sollecitazioni, (io, Massimo, Anna e Roberto autonomamente le abbiamo telefonato), non se l'è sentita di venire.

La "locandina" della serata è stata preparata da Martina.

Ci accomodiamo sul terrazzo e cominciamo con gli aperitivi, sperando che nel frattempo arrivino anche Lina e Rosalba; e qui comincia la solita indagine per scoprire se realmente abbia preparato tutto da sola ma, tra una battutina e l'altra, faccio capire allo Scerlok Holmes di turno che non è il caso di continuare le indagini e chiedo l'assoluzione per insufficienza di prove.

Siamo finalmente tutti e si può cominciare. Andiamo in casa per assistere alla proiezione del film: «Matrimoni» che generalmente è accolto bene (anche se qualcuno aveva previsto la scelta!): ho sentito che si sorrideva alle battute, si recepiva la sottile ironia, ma ho avvertito anche che qualcuno era in tensione.

La cena, sul terrazzo, è andata bene, grazie anche, forse soprattutto, all'aiuto di Anna e Massimo, (ma perché avrei dovuto cucinare io? Mi sarei affaticata e voi non avreste mangiato così bene!).

Ho scelto questo film perché la situazione permetteva di giocare su un tema serio e pericoloso, e in realtà così mi è parso che sia accaduto: tutti vi hanno partecipato con passione; solo Bianca è stata zitta, forse perché ha calcolato che se avesse voluto intervenire, avrebbe dovuto gentilmente "sputtanare" Lucio (ha fatto bene a tacere perché Antonella, nel tentativo di contrastare le sue (di lui) affermazioni, ha rischiato di "rocioliare" !! !!) .

Il dibattito è iniziato con la constatazione di un mutamento nella famiglia che può portare a situazioni come quelle presentate nel film, peraltro molto diffuse.
Qualcuno ha continuato in questa direzione confermando quanto sia difficile per alcuni, ma normale per altri, vivere in famiglie "allargate", accettare il tradimento "terapeutico". E qui comincia la bagarre: tradimento si, tradimento no; con il computer si, con la pallina da tennis si, ma con un altro/a no.
Il solito «IOCONTESTOPERCHE'SONOALTERNATlVO», inneggiava alla libertà assoluta (l'amore non è possesso, il matrimonio non dà la felicità, nel matrimonio si cerca solo la sicurezza; amo l'altro/a se veramente desidero la sua realizzazione ed in nome di questa accetto anche il "tradimento"; ma poi, che sarà mai?).
Il logico per antonomasia (mi dovete concedere almeno una figura retorica!) cercava di spiegarci con la pacatezza e la linearità che lo contraddistingue come si potesse tradire senza tradire e come, sempre seguendo la logica e non i sentimenti, cercare un compromesso.
Qualcuno era d'accordo ma altri, che volevano discutere più sul concreto, cominciavano chiaramente ad affrontare l'argomento con riferimenti più personali: NO, L'AUTOCOSCIENZA NO!

Ma perché alcuni hanno tanta avversione a parlare di sé?
Altri, invece si infervoravano tanto che in qualche momento abbiamo temuto una denuncia per schiamazzo notturno.
Solo alla fine, forse perché provocata, la tensione di qualcuno esplode e fa una dura critica al film, alle situazioni; sono messe in discussione le svolte repentine, i rapidi ripensamenti, quando invece la realtà è: non detti, incomprensione, silenzi, sofferenza, difficoltà a ricominciare.

Si è discusso molto (segno questo che il film è stato uno spunto utile); poi la stanchezza di qualcuno ci ha fatto riflettere che forse era il caso di ritirarsi nelle proprie stanze, dove, certo, si è continuato a discutere.

Le mie impressioni sul dibattito? Ci sono stati messaggi incrociati, attese, speranze di chiarimenti, ma anche molta attenzione alle posizioni di ciascuno e, perché no?, anche un po' di autocoscienza, con buona pace di chi proprio non la sopporta.

Il mattino successivo il buon presidente ci ha fatto trovare la colazione pronta, le crostate appena sfornate, il caffè sempre bollente. L'aria tiepida ci ha invogliati a tuffarci nelle azzurre acque, il sole terso ci ha spinti ad iniziare una timida tintarella e qualche discussione è continuata sugli scogli.

Poco più di 24 ore trascorse insieme ma, credo, una buona prova di "convivenza".