N.1 - O Vergine, bella come la luna, delizia del cielo.
Nel
cui volto guardano i beati e si specchiano gli angeli,
fa
che noi tuoi figli ti assomigliamo e che le nostre anime
ricevano
un raggio della tua bellezza
che
non tramonta con gli anni ma rifulge con l’eternità.
O Maria, sole del cielo, risveglia la vita dovunque
è la morte e rischiara gli spiriti dove sono le tenebre.
Rispecchiandoti nel volto dei tuoi figli,
concedi a noi un riflesso del tuo lume e del tuo fervore.
Salvaci, o Maria, bella come la luna, eletta come il sole,
forte come un esercito schierato, sorretto non dall’odio,
ma dalla fiamma dell’amore.
(Papa Pio XII)
N.2 - O Vergine, si fa tardi
Tutto
si addormenta sulla terra.
E’
l’ora del riposo non abbandonarmi.
Metti
la tua mano sui miei occhi
come
una buona Madre, chiudili
dolcemente
alle cose di quaggiù.
L’anima
mia e’ stanca di affanni
e
di tristezza, la fatica che
mi attende e’ qui a me vicina.
Metti
la tua mano sulla mia fronte,
arresta
il mio pensiero. Dolce sarà
il
mio riposo se benedetto da te,
perché
domani la tua povera figlia
si desti più forte e riprenda allegramente il peso del nuovo giorno.
Metti la tua mano sul mio cuore,
lui
solo vegli sempre e ridica
al suo Dio un amore eterno
N.3 - La mia più bella invenzione è Mia Madre
Mia
Madre si chiama Maria, dice Dio. La sua anima è assolutamente pura e piena di
grazia. Il suo corpo è vergine e pervaso da una luce tale che sulla terra mai
mi sono stancato di guardarla, di ascoltarla, di ammirarla. E’ bella mia
Madre, tanto che lasciando gli splendori del Cielo, non mi sono trovato sperduto
vicino a lei. Eppure so bene, dice Dio, che l’essere portato in braccio dagli
angeli...beh, non vale le braccia d’una mamma, credetemi.
Maria,
mia Madre è morta, dice Dio. Dopo che Io ero risalito verso il Cielo, ella mi
mancava, Io le mancavo. Ella mi ha raggiunto, con la sua anima, con il suo
corpo, direttamente. Non potevo fare diversamente. Era necessario. Era più
conveniente.
Le dita che hanno toccato Dio non potevano immobilizzarsi. Gli occhi che
hanno contemplato Dio non potevano restar chiusi. Le labbra che hanno baciato
Dio non potevano irrigidirsi. Quel corpo purissimo che aveva dato un corpo a Dio
non poteva marcire mescolato alla terra…non ho potuto,
non
era possibile, mi sarebbe costato troppo.
Ho un bell’esser Dio, sono suo Figlio, e decido Io. E poi, dice Dio,
l’ho fatto anche per gli uomini miei fratelli. Perché abbiano una Mamma in
Cielo.
Una
vera, una di loro, corpo ed anima. La mamma mia.
E’
cosa fatta. Ella è con Me, dall’istante della sua morte, la sua Assunzione,
come dicono gli uomini. La Madre ha ritrovato il Figlio ed il Figlio la Madre.
Corpo ed anima, l’Uno accanto all’Altra, per l’eternità. Se gli uomini
intuissero la bellezza di questo mistero! L’hanno finalmente riconosciuto
ufficialmente.
Il
mio rappresentante sulla terra, il Papa, l’ha proclamato solennemente.
Fa piacere,
dice Dio, veder apprezzati i propri doni. Da tanto tempo il popolo cristiano
aveva presentito questo grande mistero del Mio amore filiale e fraterno…
Ed
ora l’utilizzino maggiormente, dice Dio!
In
Cielo hanno una Mamma che li segue con gli occhi, con il suoi occhi di carne. In
Cielo hanno una Mamma che li ama con tutto il cuore, con il suo cuore di carne.
E questa Mamma è la Mia, che mi guarda con gli stessi occhi, che mi ama con lo
stesso cuore.
Se gli uomini fossero furbi, ne approfitterebbero, dovrebbero ben
sospettare che Io non posso rifiutarle nulla…che volete, è mia Madre.
Io
l’ho voluto. Non me ne pento.
L’Uno di fronte all’Altra, Corpo ed Anima, Madre e Figlio. Eternamente Madre e Figlio…
(Michel Quoist) da Preghiere
N.4 E' Dio e mi assomiglia
La
Vergine è pallida e guarda il bambino.
Bisognerebbe
dipingere sul suo viso,
quella
meraviglia ansiosa che non è apparsa
che
una sola volta su un volto umano.
Perchè
il Cristo è il suo figlio,
la
carne della sua carne e frutto del suo ventre.
Lo
ha portato nove mesi in se stessa e gli darà il seno
e
il suo latte diverrà il sangue di Dio.
In
alcuni momenti la tentazione è così forte
che
dimentica che è il figlio di Dio.
Lo
stringe nelle sue braccia e gli sussurra “Piccolo mio”.
Ma
in altri momenti rimane interdetta e pensa:
Dio
è là, e viene presa da uno sgomento religioso
per
questo Dio muto,
per
questo bambino che in un certo senso mette paura.
Tutte
le madri sono un po’ frastornate, per un attimo,
davanti
a questo frammento ribelle della loro carne
che è il loro bambino, e si sentono esiliate davanti a questa nuova vita fatta della loro vita,
abitata
da pensieri estranei.
Ma nessun bambino è stato strappato più crudelmente e rapidamente da sua madre,
perché
è Dio e supera in tutto, ciò che lei potrebbe immaginare.
Ma penso che ci siano anche altri momenti, rapidi e sfuggenti,
in cui lei sente che il Cristo è suo figlio, il suo piccolo, e che è Dio.
Lo
guarda e pensa Questo Dio è il mio bambino.
Questa
carne è la mia carne, è fatto di me,
ha
i miei occhi e la forma della sua bocca, è simile alla mia,
mi
assomiglia, è Dio e mi assomiglia”.
Nessuna
donna ha avuto dalla sorte il suo Dio per se sola,
un
Dio piccolissimo da stringere tra le braccia
e coprire di baci, un Dio tutto caldo che sorride e che respira,
un Dio che si può toccare e che ride.
Ed
è in quei momenti che dipingerei Maria se fossi un pittore.
(Jean
Paul Sartre)
N.5 Madre Dolcissima
Se io fossi poeta, scriverei di te,
le cose che nessuno ha detto mai.
Dell’arte
avessi il dono, io rapirei la luce
per poter disegnare gli occhi tuoi.
Se grandi avessi le ali, le scioglierei nel volo
per arrivare in alto fino a te.
Madre dolcissima, tesoro dei piu’poveri,
coraggio di chi ancora spera.
Tu Madre dolcissima, consola queste lacrime
ascolta chi parole piu’ non ha.
Riposo dei piu’ deboli, silenzio di chi da’,
fontana per la nostra siccita’,
splendore della sera, stella del mattino,
neve bianca sopra le citta’,
regina della pace, vetta dell’amore,
radice della nostra vita,
tu, Madre dolcissima, tesoro dei
piu’ poveri,
coraggio di chi ancora spera.
Tu Madre dolcissima, consola queste lacrime
ascolta chi parole piu’ non ha.
Dei naufraghi tu l’ancora,
del canto poesia, dei nostri sogni unica realta’,
riflesso d’infinito, chiarore delle stelle,
immagine del cosmo che sara’,
custode della terra, sorgente tra le rocce,
segreto schiuso da ogni fiore,
Tu Madre dolcissima, tesoro dei
piu’ poveri,
coraggio di chi ancora spera.
Tu Madre dolcissima, consola queste lacrime
ascolta chi parole piu’ non ha.
(Canto del Gen Rosso dal CD "Maria trasparenza di Dio")